LE FESTE DI SETTEMBRE Le emozioni di sempre: la Madonna sull'uscio, la pupa che brucia, l'ultimo botto.
È il 10 di settembre, guardo Ortona dal mio balcone e mi rendo conto che si è di nuovo svuotata: tante finestre che fino a ieri erano ancora aperte, sono state richiuse e lo resteranno a lungo, i bambini sono tornati a scuola e non si sentono più i loro piacevoli schiamazzi: ognuno è tornato ai suoi impegni. Siamo ripiombati in quel silenzio che, però, ci appartiene, grazie al quale riusciamo ad apprezzare di più il nostro paese. Se dovessi descrivere tutto ciò con una similitudine, potrei dire che le nostre feste sono come lo sparo: si sentono dapprima colpi distanziati tra loro ma, molto decisi, è il sei, arrivano quelli più forti, è il sette, via via quel crescendo che porta alla batteria finale, tanto attesa, che mozza il fiato: è l’8 settembre! Arrivano, infine, gli ultimi, quelli che ti fanno tremare, come se dovessero scuoterti e darti la carica per affrontare il ritorno alla vita di sempre. I tre giorni di feste non chiudono solo cronologicamente l’estate ortonese e i festeggiamenti dell’intera vallata, ma, per tutti rappresentano un qualcosa di tanto, tanto atteso, che poi sfugge via in soli tre giorni. Per un intero anno torneranno alla mente tutte le immagini, sensazioni ed emozioni che permetteranno di rivivere un’altra lunga attesa. Le statue dei santi e della Madonna sistemate ai piedi dell’altare, che, sembrano dirti che sono lì a proteggerti sempre, gli scorci di Ortona, in quei giorni ancora più belli, il profumo dell’incenso fuori le case, i colori dei confratelli… sono come fotografie impresse nella nostra mente. Poi, il ricordo più bello: la Madonna, portata in spalla, si affaccia sul sagrato: la gioia incontenibile accomuna tutti, paesani e non. Grazie Ortona, grazie piccolo, vecchio paese che di anno in anno ci regali emozioni sempre nuove!
Silvia
su Alcuni Momenti le foto della manifestazione |