LA FESTA DELL’ASSUNTA

Ferragosto ortonese, una tradizione secolare. La “Notte bianca per l’Assunta”, una tradizione recente ma molto consolidata.

 

Anche quest’anno gli esami, il lavoro, lo stage non mi impediscono di trascorrere le vacanze nel posto che aspetto e sogno tutto l’inverno. Eh sì perché l’inverno sembra non passare mai, quasi voglia fermare il tempo. L’estate, quella no, non si ferma mai. Tutto scorre velocemente.

 

Ma io sono di nuovo qui, tra le “ruve” del paese, tra gli amici che immancabilmente sono lì, in piazza, d’Alfonso, al bar. Sono di nuovo qui dove volevo essere. Due settimane, troppo poche. Ma vanno vissute intensamente. E allora via alle risate, alle allegre compagnie, alle feste negli altri paesi, alle chiacchierate in piazza fino a notte fonda.

 

Eppure è già passata una settimana. Apro gli occhi. Oggi è 14 Agosto. Sono felice, è festa. Già penso a stasera.

Ortona è viva, piena di gente, quella di sempre… ma non solo. In molti si apprestano a partecipare alla pesca di beneficienza. Non si è lì per “vincere”, si è lì perché si vuole partecipare. Perché Ortona vive di chi partecipa con il cuore, di chi contribuisce a far sì che viva sempre.

Più tardi l’appuntamento è a Sulla Villa. Andiamo a prendere la Madonna per portarla a Ortona. La Messa come ogni anno è colma di persone, qualcuno distribuisce le fiaccole perché nel riscendere il buio è a farla da padrone. Se non ci fosse il buio non sarebbe lo stesso spettacolo. E allora che lo spettacolo inizi. La sosta è nei pressi del campo da tennis… fuochi d’artificio. Nel cielo e nel mio cuore.

Questa sera una novità in piazza: un mago. Clelia ha davanti a sé tanta gente e tanti bambini che incuriositi siedono tra le prime fila. Palloncini, colombe, musica, balli per tutti loro. Hanno passato una bellissima serata. Hanno riso, giocato e ballato. Forse è finito tutto troppo presto. Ma non per noi. Noi ci si vede giù, in Via Roma. Qualcuno ha già iniziato l’infiorata. Cosa sarà quest’anno? Quali colori? Quali forme? Chi non partecipa manualmente lo fa sicuramente con un po’ di compagnia. Sono le 03.30 e c’è ancora tantissima gente. Passeggio su e giù. Ho sonno ma non voglio perdermi nulla.

 

Riapro di nuovo gli occhi. Oggi è 15 agosto. Penso che ogni anno vivo le stesse cose, ma ogni anno c’è qualcosa in più. Cos’è che mi tiene così legata a questo posto? Forse sarà lo sparo che mi sta svegliando, o forse no, forse è la banda che sta passando proprio sotto la mia camera, sarà la processione, saranno gli amici che trovo già sotto casa quando scendo. Sì è tutto questo. Eppure quei fuochi d’artificio hanno la magia anche di giorno, perchè forse i colori e la forma di quegli spari li immagino comunque. Spesso sto ad occhi chiusi, li immagino. Sono lì, pieni di colore.

Alzo il viso, mi giro intorno e vedo così tanta gente con gli occhi al cielo. Qualcuno sogna, qualcuno guarda distratto, altri guardano la persona con cui vorrebbero condividere il momento, altri non guardano. Ma cosa importa. Quello che importa è ciò che noi abbiamo dentro. E dentro al cuore ancora una volta i fuochi d’artificio.

L’appuntamento pomeridiano con la banda si tinge di grigio. Le nuvole coprono il cielo. Tra di noi c’è già qualcuno che dice: “Ogni volta che è festa piove”. Qualcuno, più saggio, mi dice che il tempo si rimetterà in serata. Voglio fidarmi. Ed ho fatto bene. L’orchestra suona liscio e balli di gruppo. Noi ci siamo ancora una volta.

 

Forse ora la tinta di grigio è anche dentro di me. Qualcosa sta finendo. Come tornare indietro? Come tornare a quei giorni in cui in fretta e furia si preparano le valigie per partire? A questo nessuno sa e può rispondermi.

La piazza piano piano si svuota. Noi no, decidiamo di rimanere ancora insieme. Forse sperando che il tempo passi solo per gli altri. Che gioia ridere con i miei amici. A loro dico sempre: “Vorrei avervi tutti con me, tutti i giorni”. Mi sorridono. Qualcuno scherzando mi dice che “non entrerebbero tutti nella mia valigia”. Purtroppo.

Si rientra a casa. Chissà cosa pensano gli altri mentre percorrono le vie del paese raggiungendo le loro abitazioni. Vorrei essere nella loro mente. Io sto pensando che tra una settimana ripartirò. E che non voglio lasciare questo posto.

Per consolarmi devo inevitabilmente far viaggiare la mia mente a gran velocità e attendere il 5 Settembre.

 

                                                                                                                                                            Lorena

 

 

su Alcuni Momenti le foto della manifestazione