IL SANTO PATRONO Gli ortonesi dimostrano anno dopo anno l’enorme attaccamento alla festa patronale.
Quando arriva il mese di Maggio il mio primo pensiero va alla festa di S. Generoso, che anche quest’anno si è svolta nel fine settimana, per dare la possibilità agli ortonesi residenti in città di venire a festeggiare il nostro Patrono. I giorni precedenti la festa sembrano non passare mai, è come se il tempo avesse deciso di farmi uno scherzo, quello di trascorrere il più lento possibile e far crescere dentro di me l'impazienza per questo evento tanto atteso. Lo scherzo e l’attesa finiscono, e finalmente arriva il grande giorno; parto con la mia famiglia, felice di tornare nel mio paese tanto amato e di rivedere quella splendida statua del Santo. Tutti sono eleganti, hanno messo su il vestito più bello e lasciato fuori dalla mente i propri problemi dedicando il giorno completamente a S. Generoso, anche se, in tutta quest’atmosfera di festa, persone anziane ed anche giovani entrano in Chiesa per pensare al momento più importante di questa giornata, quello della preghiera; c’è chi chiede al Santo aiuto, serenità, forza nella propria vita oppure chi accende una candela per Lui o chi cerca di avere un suo ricordino da portare sempre con sé.
Si avvicina l’ora della processione e come di consueto, ogni anno, la mia ammirazione si fa sempre più grande nei confronti di quei ragazzi ma anche di quei signori più adulti che, con tutta la loro forza, si preparano a portare S. Generoso, il quale essendo una delle statue più pesanti, richiede maggiore attenzione e concentrazione. Per questo, in tutti noi, cresce sempre una piccola preoccupazione, e il desiderio più grande è che il cammino del Santo per il paese sia il più sereno possibile. Quest’anno ci sono stati dei momenti di difficoltà, accompagnati anche dal gran caldo, ma che in ogni caso sono stati risolti facilmente, grazie inoltre ai nostri paesani che hanno alleviato la fatica dei nostri compagni offrendo loro un bel bicchiere di vino. Nonostante ciò, il loro entusiasmo ha permesso di accompagnare il Santo tra le ultime case del paese e di riportarlo in Chiesa e prima di entrare la banda ha suonato un ultimo pezzo per Lui, come se tutti noi volessimo dirgli: “Ecco, tutto questo è per Te, Nostro Protettore”. Viene riaccompagnato vicino l’altare e mi rendo conto che adesso il tempo mi ha giocato un altro scherzo, quello di essere passato velocemente e che questa giornata di serenità purtroppo sta finendo, perché è vero che quando vivi questi momenti vorresti che durassero per sempre. C’è un pensiero però che può far da medicina e d’antidoto, per curare questa piccola tristezza: la felicità di S. Generoso nel sapere che Lo portiamo sempre con noi e che Lui ci dà il Suo sostegno e la Sua protezione.
Non sono molti anni che ritorno per questa festività e, infatti, ho sempre un certo rimorso dentro di me forse perché non le ho dato mai, ingenuamente, la giusta importanza; ma anche se non conosco molto bene la storia di San Generoso, da una parte dobbiamo essere grati a Lui se, con il Suo coraggio, il Suo potere, la nostra Ortona è riuscita a mantenere negli anni la sua bellezza e la sua semplicità.
Eleonora
su Alcuni Momenti le foto della festa |