PASQUA

Il Venerdì Santo, la messa di mezzanotte, momenti di fratellanza a cui gli ortonesi sono molto legati.

 

È la sera del Venerdì Santo, poco prima della processione, entro nella parrocchiale: le luci sono spente, solo un faro acceso illumina il volto della Madonna ed il corpo straziato di Suo Figlio.

Ogni anno, ho davanti agli occhi la stessa immagine che fa parte di me e dei tanti ricordi.

Anche il profumo della mia chiesa è sempre uguale, i canti tristi del Venerdì Santo li conosco da quando ero bambina, il rispetto dei fedeli durante la lettura della Passione, la Grande Croce appoggiata alla colonna, il bacio sulle ferite di Gesù, lo snodarsi silenzioso della processione lungo le strade di Ortona…tutto questo mi appartiene.

Attraverso il paese, vedo le sue case vuote, penso alle persone care che non ci sono più, e, che per me sono state dei veri “punti fermi”, rifletto sul grande dolore di quella Madre che, pur sapendo che ”suo figlio non sarebbe mai stato suo”, accetta la volontà di Dio e lo mette al mondo per salvare l’ umanità.

La processione sta rientrando in chiesa, domani Gesù sarà ancora una volta la nostra salvezza e la Luce dell’intero mondo.

È Sabato Santo, intorno a mezzanotte le campane risuonano a festa per annunciare che Gesù è risorto!

Terminata la Santa Messa ci si ferma sul sagrato della chiesa e, raccolti intorno alle ceneri del fuoco, tutti si scambiano gli auguri di una serena Pasqua, nei cuori c’è tanta gioia.

Purtroppo, però, nessuno può presagire che, a distanza di poche ore, una madre, un padre, un intero paese avrebbero rivissuto una dolorosa Passione.

 

                                                                                                                                                            Silvia

 

 

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