ASSOCIAZIONE MARSICANA GIOVENCO

L’Associazione è stata presentata al pubblico il giorno 9 giugno 2007 presso la sala del Centro Verde.

 

Nel mese di maggio 2007 si è costituita, ai sensi dell’art. 36 del codice civile, con sede nel comune di Ortona dei Marsi, una nuova associazione, denominata “Associazione Marsicana Giovenco”, con l’intento di operare per l’ambiente e per il popolo e rilanciare l’intera valle del Giovenco sfruttando le diverse risorse di cui essa è ricca.

Promotori di questa iniziativa e, dunque, soci fondatori sono stati i Signori Danilo Feragalli e Mirco Paolini di Bisegna, la dott.ssa Patrizia Leoni e Gabriele Pellegrini di Cesoli, Birgit di Fonso, Franco Maggi e Claudio di Fonso di Ortona.

L‘associazione si definisce apolitica, apartitica, laica, senza fini di lucro.

Le attività che essa si propone di svolgere sono molteplici: manifestazioni culturali e scientifiche, promozione ed organizzazione di attività commerciali occasionali, valorizzazione di prodotti locali, sviluppo turistico, organizzazione di tornei sportivi, abbellimento dei centri abitati ed altro ancora.

Numerosi progetti da realizzare sono nell’agenda dell’associazione: creazione di una biblioteca e di un museo, creazione di punti di informazione turistica, pubblicazione del foglio “La Piazza”, conferenze di carattere culturale, concerti, tornei di scacchi, escursioni guidate ed altro ancora. L’iniziativa sicuramente più apprezzabile, che i soci intendono raggiungere nel più breve tempo possibile, è quella intesa a riacquistare, dagli attuali privati proprietari, la torre medioevale, per far riappropriare Ortona del proprio simbolo, organizzando alcune attività volte a reperire i fondi necessari.

 

La presentazione al pubblico dell’ “Associazione Marsicana Giovenco” si è tenuta il giorno 9 giugno 2007, alle ore 18.00, presso la sala del Centro Verde del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, in Ortona dei Marsi.

Diverse personalità del mondo politico locale sono intervenute alla manifestazione: il Sindaco di Ortona dei Marsi Cristiano Bertolini che, dopo un breve intervento di saluto e di augurio, ha lasciato la sala, il Direttore del Parco Nazionale Abruzzo, Lazio e Molise dott. Aldo Di Benedetto, il capogruppo Udeur alla Regione Angelo Di Paolo, l’Assessore Provinciale all’Ambiente Michele Fina, l’Assessore Provinciale alla Scuola e alla Formazione Benedetto Di Pietro, il Consigliere Provinciale Francesco Paglia. Sul palco hanno preso la parola anche Ferdinando Mercuri per l’”Associazione Montagna Grande” e Vero Fazio, neo Priore della Confraternita Madonna delle Grazie di Ortona.

 

Il presidente della neo associazione, Claudio Di Fonso, ha spiegato le motivazioni che hanno spinto un ristretto gruppo di persone a farsi promotore di tale iniziativa. Ha illustrato i diversi scopi che l’associazione intende perseguire cercando di valorizzare al massimo tutte le risorse che la valle fornisce e, sottolineando, come i due progetti più importanti, da realizzare nel breve termine, siano quello teso a reperire fondi per  riacquisire la torre e quello volto all’attivazione di un depuratore funzionante nella valle.

Egli ha chiarito che, per sostenere i costi della presentazione, i soci fondatori hanno utilizzato i loro risparmi e poiché, come associazione, hanno la facoltà di chiedere contributi volontari, il denaro ricavato, come da statuto costitutivo, verrà speso per valorizzare il territorio e far godere a tutti la sua bellezza.

Per rimarcare maggiormente l’enorme patrimonio ambientale della valle, egli ha riferito l’esito di alcune ricerche svolte da un professore di botanica sulle orchidee: da esse è emerso che l’elevato numero e l’ampia varietà che questo fiore presenta nelle nostre zone è imbattibile rispetto al resto d’Europa. Purtroppo, accanto a questo brillante risultato, lo svolgimento di questo studio ha rilevato la mancanza di sentieri e l’esistenza di rifiuti abbandonati, segno tangibile della inciviltà dell’uomo. Il sig. Di Fonso, quindi, ha concluso ribadendo che l’associazione si propone di lavorare per migliorare sensibilmente la situazione di stallo in cui la valle si trova.

 

E’ poi intervenuto, in rappresentanza dell’”Associazione Montagna Grande”, Ferdinando Mercuri il quale ha manifestato un grosso entusiasmo per la nascita di un nuovo organismo associativo. Ha spiegato, però, che l’associazione di cui lui fa parte muove da altre necessità e dispone di svariate risorse: strutture per campeggi, Bed & Breakfast, gli amici dell’Orso Bernardo, i punti GPS e, il fiume Giovenco è considerato al servizio dell’intera vallata, come risorsa complessiva e non da utilizzare per il solo sfruttamento delle acque.

L’associazione di cui fa parte si propone di ricreare un habitat più idoneo per l’orso, la cui presenza, oggi, nella valle, è fondamentale tanto che la popolazione residente ormai si sta abituando a questa inusuale convivenza e, inoltre, intende valorizzare un comprensorio, quello del comune di Bisegna, più limitato rispetto a quello dell’ “Associazione Marsicana Giovenco”. L’organismo associativo rappresenta, comunque, un elemento di forte stimolo nei confronti delle Amministrazioni Provinciali e Regionali ponendosi come finalità prioritaria quella di raccordare il territorio con le istituzioni, di raccordare, tra loro, le diverse associazioni presenti nella zona le quali, a loro volta, dovrebbero trovare degli obiettivi congiunti su cui lavorare.

Nel concludere l’intervento, Ferdinando Mercuri, sottolinea come, alla luce della sua esperienza, la rivalutazione della valle del Giovenco debba essere promossa dalla base in quanto le Amministrazioni hanno manifestato al riguardo sempre un pallido interesse.

 

Sul palco ha preso la parola anche Vero Fazio, neo Priore nella rinata confraternita della Madonna delle Grazie. Ha ringraziato il presidente Di Fonso per l’invito ricevuto, ha sottolineato come la Confraternita sia un’associazione laica e, brevemente, ha illustrato i passi compiuti per ricostituirla, l’aver trovato persone molto sensibili al progetto, soprattutto coloro che, nella propria famiglia, avevano già avuto parenti che erano stati confratelli; l’aver trovato anche persone che lo hanno messo sull’avviso del possibile disfattismo ortonese tanto da consigliarlo a non prendere impegni perché “ad Ortona l’associazionismo non esiste”. Nel concludere l’intervento, con gli auguri al presidente Di Fonso, ha garantito, ove possibile, nel rispetto dello statuto, il pieno appoggio della Confraternita.

 

Il capogruppo dell’Udeur alla Regione Abruzzo, Angelo Di Paolo, ha ringraziato per l’invito ricevuto e ha messo in evidenza come la creazione di nuove associazioni che intendono rivalutare la realtà turistica è un fenomeno positivo tanto che sarebbe opportuno che questi argomenti venissero affrontati anche nelle scuole. Ha rilevato come la valorizzazione e la rinascita della valle del Giovenco, probabilmente, richiede una maggiore sensibilizzazione degli individui, un compito di cui le stesse associazioni devono farsi promotrici. Come rappresentante della Regione ha assicurato il suo impegno e il suo sforzo nel venire incontro alle richieste che i diversi organismi associativi dovessero manifestare.

 

L’Assessore all’Ambiente per la Provincia dell’Aquila, Michele Fina, con il suo intervento ha rimarcato come prioritario sia il bisogno di protagonismo delle nostre comunità. Ha spiegato infatti che l’Abruzzo interno vive una situazione difficile in quanto i piccoli centri si spopolano, gli indici di marginalità crescono, mancano i giovani. Il problema, allora, diventa non tanto quello di trovare soluzioni affinché i ragazzi restino nei piccoli centri come Ortona, San Sebastiano ecc., quanto quello di fare in modo che le giovani generazioni sentano il bisogno del ritorno al loro paese di origine. Muoversi per conoscere altre realtà, altri posti, è buono perché consente di ampliare le proprie conoscenze, di confrontarsi ed arricchire la proprie esperienze ma, purtroppo, questi spostamenti non si concludono con il riavvicinamento alla propria terra, alle proprie radici.

L’associazionismo viene dal basso ed è un momento di vitalità della comunità.

Riguardo le problematiche sulle discariche ha spiegato che la Regione ha investito soldi per risolvere il problema e che vengono comminate anche delle multe per ritardi negli adeguamenti alle prescrizioni legislative. Anche se piccoli gli abbandoni di rifiuti rappresentano un danno che, non solo economico, si riflette sull’ambiente, patrimonio di tutti, e sul quale noi cittadini possiamo far leva .

L’Assessore ha sottolineato che non bisogna inventarsi una Ortona diversa da quella che è. Non è possibile essere diversi da noi stessi. Bisogna essere quello che si è, ma con la capacità di trasformare i punti di debolezza in punti di forza e, un esempio potrebbe essere rappresentato dalla concessione, da parte del Comune, di contributi per le coltivazioni della mela al fine di coinvolgere i figli dei padri coltivatori, i quali, con difficoltà, riescono a  tramandare le loro attività. Le istituzioni devono muoversi per valorizzare i prodotti non più denominati “tipici” bensì “autentici” coniugando il prodotto con la gente che vive nel posto in cui viene coltivato. Bene, dunque, la nascita dell’associazione, l’attenzione alle istituzioni, ma, ha concluso, è importante spingere la popolazione ad autoorganizzarsi, per esempio, costituendo un servizio di protezione civile perché “se il fuoco brucia, brucia anche una parte di noi”. Bisogna coinvolgere i giovani perché c’è la soluzione a tutto, tranne che all’apatia e la popolazione di Ortona deve convincersi ad utilizzare le proprie risorse e valorizzarle.

 

L’Assessore Provinciale alla Scuola e alla Formazione, Benedetto Di Pietro, con il suo intervento ha spiegato che l’associazione mette in relazione le persone, fa crescere le contraddizioni ma le fa anche risolvere e, infine, fa riflettere. Egli racconta brevemente la sua esperienza di Sindaco ad Aielli prendendo spunto dai progetti sulla torre e sul depuratore cui aveva fatto cenno il sig. Di Fonso. L’Assessore spiega come l’Amministrazione abbia puntato molto sulla valorizzazione della torre che è diventata un luogo vivo avendola adibita ad Osservatorio Astronomico e come, con l’aiuto della Regione è stato possibile realizzare un fitodepuratore, forse l’unico esistente nella zona, che funziona e depura le acque di un piccolo paese. E forse anche Ortona potrebbe percorrere la stessa strada, quella della fitodepurazione.

Egli spiega che le attività di formazione professionale svolte dalla Provincia si rivolgono al tessuto urbano e territoriale e, per capire il bisogno di formazione, quanto è grande e qual è, occorre conoscere i portatori di interessi e effettuare una rilevazione dei fabbisogni formativi. Acquisire tali informazioni è prezioso per stabilire in che modo spendere le risorse. Così nella Valle Peligna e nella Valle Roveto si sono tenuti corsi relativi alla produzione di olio, a Sulmona per la degustazione del vino e in altre località  per la potatura delle piante.

L’Assessore evidenzia che alcuni corsi, inerenti le colture tipiche della zona quali la mela, l’agricoltura biologica per realizzare il prodotto autentico o su altri argomenti, si potrebbero tenere anche ad Ortona e invita la platea a riflettere e a inoltrare richieste in tal senso perché per organizzare un corso di formazione, alla base, occorrono delle proposte e dei portatori di interessi.

 

Il Consigliere Provinciale Francesco Paglia, nel fare gli auguri, ha sottolineato come la nuova associazione, benché si definisca apolitica, in realtà affronta inevitabilmente temi anche di carattere politico e ha aggiunto come alcuni provvedimenti, approvati dalla Regione in materia di cave, potrebbero avere una ricaduta non gradita su un territorio e su un paese come Ortona divenuto l’ingresso al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

 

Le conclusioni dell’incontro sono state del Direttore del Parco Nazionale, dott. Aldo Di Benedetto, che ha ribadito quanto sia importante per chi vive in una comunità costruire relazioni. L’ “Associazione Marsicana Giovenco” è nata, secondo il direttore del Parco, in un contesto dove si ragiona in maniera personalistica perché “gli abruzzesi sono ostici al confronto e questo atteggiamento non è produttivo”.

Il Parco ha bisogno di dialogare con chi vive il territorio e con chi vi arriva per costruire progetti e avere soddisfazioni culturali e economiche.

Egli ritiene che le decisioni relative alla cava avrebbero richiesto un parere anche delle popolazioni residenti sul territorio.

Sottolinea come è positivo che l’associazione sia nata, ma è compito di tutti collaborare e mettersi in posizione di ascolto per imparare come istituzioni, come collettività e come  persone.

Il dott. Di Benedetto spiega che il Parco non è solo l’orso o solo il lupo, il Parco l’ha voluto l’uomo perché ha sentito la necessità di conservare un ambiente, certe specie e anche la politica accetta trasversalmente i parchi, perché diventa un modo per mettersi in mostra in quanto è ampia la sensibilità delle persone sui temi ambientali. Il Parco dà un valore in più, dà forza ad un territorio che, come per il Parco d’Abruzzo, ha un’economia povera e si spopola. Di fronte a queste che sono debolezze oggettive ci sono delle soluzioni per risvegliarsi, per invertire la rotta producendo e costruendo progetti. Egli cita l’attività di un persona del posto che, essendo a conoscenza del territorio del Parco, ha realizzato una cartografia che verrà poi pubblicata e consentirà di realizzare i sentieri. Spiega come la concentrazione di specie di orchidee in questa valle non è un caso, così come non lo è il risultato di ricerche condotte sui pipistrelli che hanno mostrato come 20 specie su 30 esistenti in Italia hanno il loro habitat nel Parco.

Per costruire un turismo è necessario essere preparati e, quindi, avere anche una conoscenza del territorio per essere in grado di valorizzarne le risorse. Se il Parco d’Abruzzo è uno dei pochi posti dove si possono osservare gli orsi in natura questo è un segnale forte che deve essere alimentato. Nel concludere l’intervento egli ribadisce nuovamente quanto sia importante mettersi in posizione di ascolto e in relazione con gli altri  per dare un futuro all’associazione appena nata ma anche alle comunità che devono vivere sul territorio.

 

Al termine dell’incontro la manifestazione è proseguita presso il Centro Anziani di Ortona dove agli intervenuti, intrattenuti da un raffinato sottofondo musicale, è stato offerto un gustoso e ricco rinfresco.

 

L’evento ha destato attenzione ma, nonostante il pubblico presente nella sala del Centro Verde sia stato abbastanza numeroso, dobbiamo rilevare una scarsa presenza di ortonesi.

Perciò, nel manifestare un vivo apprezzamento per la nascita della nuova associazione, formuliamo l’augurio che essa, superata l’iniziale euforia, raggiunga gli scopi preposti, soprattutto il progetto sulla torre, ma riesca, al tempo stesso, per crescere, ad incidere su quel “disfattismo” tipico degli ortonesi coinvolgendoli nelle varie attività che verranno intraprese .

 

                                                                                                                                                             Tiziana

 

 

su Alcuni Momenti le foto della manifestazione