Rinasce la Confraternita della Madonna delle Grazie
Rinasce la nostra Confraternita come segno di continuità della storia di Ortona e di attaccamento alle tradizioni.
Se le pietre di Ortona potessero raccontare gli avvenimenti che le hanno rese testimoni mute della vita del paese, forse non basterebbe l’eternità per ascoltarle.
Ci parlerebbero dell’esistenza di un paese vivo che, come un nastro, si è snodata nel corso delle epoche, ma anche dei sentimenti, delle emozioni e delle tradizioni che tenacemente chiedono di non essere dimenticate. La trasmissione delle memorie di un popolo, tra il sacro ed il profano, quasi a chiedere il perpetuarsi dei gesti della fatica e della gioia, dell’essere caparbiamente attaccati alla vita.
Ortona è la nostra “dea madre”, colei che conservando il nostro passato ci lancia nel futuro, colei che ci chiede di non interrompere il ciclo della morte e della rinascita, colei che nella sua bellezza, affievolita dalla nostra distrazione e forse disinteresse, ci esorta a non abbandonarla.
Tutto questo per dire che qualunque cosa, attività, iniziativa che si può prendere nell’ambito del nostro paese va presa. Come, appunto, la ricostituzione dell’antica Confraternita della Madonna delle Grazie.
Nei piccoli agglomerati urbani come Ortona, per molto tempo (ed ancora oggi), il fulcro della vita quotidiana era il lavoro e la Chiesa.
Al lavoro di una terra aspra, poco generosa, si alternava la pratica religiosa che era l’altra faccia della vita: lo spirito e la speranza, la socialità e l’armonia dell’esistenza stessa.
Nel nostro presente così “globalizzato”, legato agli aspetti materiali del vivere bene, il rischio è quello di perdere di vista i valori veri della vita, valori religiosi ma anche laici, in altre parole di perdere quella spiritualità che eleva l’animo umano al raggiungimento di un più alto stato di consapevolezza di sé, ad una crescita interiore che si manifesta poi nell’esperienza quotidiana di vivere il mondo.
Rinasce la Confraternita, antica istituzione nell’ambito della Chiesa, che affonda le radici nel Medio Evo, avente scopi di carità, professione di fede, spirito di servizio per il prossimo.
Rinasce la nostra Confraternita, quella della Madonna delle Grazie, operante ad Ortona fino alla fine degli anni cinquanta, grazie all’impegno e alla tenacia di Vero che fortemente l’ha voluta come segno di continuità della storia, di attaccamento alle tradizioni, simbolo manifesto di quella fede profonda che ci vede tutti partecipi sia nelle ricorrenze importanti sia negli appuntamenti quotidiani.
Ed hanno risposto in tanti, animati dalla volontà di rifondarla, ben consci dell’impegno che li attende.
Dopo diversi incontri di preparazione, aiutati da Don Antonio Salone, responsabile presso la Curia dell’Ufficio per il Laicato, si è giunti ad avere Vero come Priore, a Consiglieri Peppino, Pasquale, Elio, Elvia, Angiolino, Mario, Tito, Paolo e Anzio, a Revisori dei conti Giuliana, Mario e Tito.
La Confraternita riprende la cura dei beni in suo possesso, sarà presente in tutte le manifestazioni religiose del paese, dedicandosi con impegno e responsabilità alle opere per le quali è preposta.
La veste per i confratelli è stata ricostruita sul modello di quella vecchia con la tonaca bianca e la mozzetta celeste, molto semplice, quasi a sottolineare l’umiltà dei compiti che vengono assunti.
La Confraternita della Madonna delle Grazie verrà presentata ufficialmente l’otto settembre prossimo e qualche giorno prima, ancora da concordare, verranno benedette le vesti con una cerimonia pubblica (su questi appuntamenti vi aggiorneremo nel corso dei prossimi mesi).
Tutto questo ci conforta e deve essere da stimolo ad altre iniziative, superare quell’immobilismo che sembra attanagliarci, rilanciare il ruolo di Ortona ad essere un piccolo centro vitale e attivo, renderci utili alla nostra comunità, diventare gli uni con gli altri corpo sociale, animati dalla voglia di fare, ricettori e trasmettitori di messaggi positivi.
Il risveglio della nostra Confraternita è un esempio concreto che se c’è la volontà tutto si può fare, affinché ogni nuovo giorno da trascorrere a Ortona sia un bel giorno da vivere.
Marina
nella foto la festa di S. Rocco del 1953