Buon Compleanno Prima Pagina

Sei anni di storia ortonese, sei anni collegati con la nostra terra.

 

Buon compleanno Prima Pagina!

Come ad ogni festeggiato che si rispetti, noi amici di Prima Pagina vogliamo fare gli auguri di buon compleanno al nostro “giornalino” che, oggi, 4 novembre 2006, compie sei anni. Siamo un gruppo di amici ortonesi che ha dato vita, sei anni fa, ad uno spazio di pagine web in cui parlare, sotto forma di cronache, riflessioni, poesie o altri tipi di testi scritti, della nostra Ortona. E’questo, infatti, il legame che unisce un insieme molto eterogeneo di persone. Siamo donne e uomini, giovani e adulti accomunati da un forte attaccamento al nostro paese e da una grande voglia di manifestarlo e di trasmetterlo agli altri. Siamo un gruppo aperto: nel corso di questi anni alcuni “scrittori” si sono uniti a noi a cammino già iniziato, altri hanno preferito non scrivere più per vari motivi. Generalmente pubblichiamo circa quattro edizioni all’anno. Gli argomenti di ciascuna edizione li stabiliamo concordemente, in relazione ai fatti e agli eventi accaduti nei mesi precedenti oppure ciascuno scrittore li propone in base ad una personale propensione. Le edizioni pubblicate dal 2000 ad oggi sono 21 ed ognuna ha come argomento ORTONA. Essa è il legame indissolubile che ci unisce: Ortona ci appartiene e noi apparteniamo ad essa. Siamo nati qui e alcuni di noi vi abitano. Altri vivono altrove per motivi di studio o di lavoro, ma ritornano appena possono. Sì, perché dimenticare le proprie radici sarebbe come privarsi di una parte di sé. L’uomo è fatto di affetti e la sua terra è un dolce riparo, un guscio inattaccabile nel quale trova sempre protezione. L’uomo è un animale sociale e come tale ha bisogno di persone, di sentimenti o anche solo di stare con se stesso. E cosa è la terra d’origine se non un luogo fatto di relazioni, di affetti, di ricordi, di speranze e di progetti?

O semplicemente il luogo in cui poter stare in solitudine, al riparo dal clamore del mondo esterno? Un saggio indiano disse che il legame che unisce un uomo alla propria terra è un legame di sangue. Per questo non può essere scisso.

Uno scrittore ortonese Giuseppe Buccella scrisse nella sua prefazione al libro “Leggende marsicane” che alla propria terra si vuole sempre bene, un bene che non è soggetto al variare delle umane vicende, un bene fatto di amarezza e di dolcezza infinita, di poesia e di sogno, un bene che, se ci allontaniamo, ci spinge a ritornare anche se, quando siamo tornati, siamo scontenti e insoddisfatti.

Noi Ortona la amiamo sempre: d’inverno, con le montagne innevate e, a volte, con il solo rumore della neve che cade; d’estate, con il troppo baccano, con la gente e con le feste; in autunno, con i colori caldi delle foglie e i profumi aspri del vino e delle mele; in primavera, con le montagne verdi e i rumori della campagna. Come ogni rapporto d’amore, anche il nostro ha dei momenti difficili: a volte Ortona ci sta stretta perché ci fa sentire soli, scontenti e insoddisfatti. Eppure in ogni nostra esperienza, in una passeggiata da soli d’inverno come in una chiacchierata con un anziano dobbiamo cercare il positivo e da esse trarre un insegnamento per noi stessi e per il futuro.

In queste poche righe ho cercato di spiegare, se è poi possibile spiegare un sentimento, il nostro amore per Ortona, perché è questo che permette a Prima Pagina di esistere.

Nel rinnovare i nostri auguri a Prima Pagina, speriamo di spegnere moltissime altre candeline in futuro!

 

Ortona dei Marsi, 4 novembre 2006

Francesca