Quanto colore per le vie del paese
Veloci preparativi, come al solito, e poi tutti in strada a riempire di allegria la silenziosa Ortona.
Mi sveglio non troppo di buon’ora, ma oggi è sabato e per di più è Carnevale, uno strappo alla regola si può fare. Apro la finestra della mia camera e mi fermo sul balcone.
L’aria tiepida è piacevole, forse perché insolita a metà febbraio. Il sole, che riscalda e inonda la valle, invita a godere dei suoi raggi, ma devo sbrigarmi perché non ho ancora deciso cosa mettermi per la sfilata in maschera di oggi pomeriggio. Una rapida colazione e mi metto a pensare insieme a mamma a come poter confezionare un vestito in poco tempo. Mamma si arrabbia un po’ perché dice che mi ricordo sempre l’ultimo momento di fare queste cose; poi, però, mi aiuta, anzi l’idea di cucire il vestito la diverte. Del resto è molto brava in questo tipo di lavori. Si ricorda di aver messo da parte una stoffa colorata a pois, che potrebbe bastare per un costume da pagliaccio. L’idea mi piace; ho anche una parrucca arancione di qualche anno fa e posso farmi truccare da mia cugina Michela, che è molto più brava di me in fatto di maquillage. Eccola che viene a casa con Fabio. Vogliono mascherarsi anche loro, sono tornati ieri da Roma apposta per il Carnevale. La mia cameretta sembra diventata una sartoria. Troviamo un vestito anche per i miei due cugini. Intanto la mia casacca da clown sta prendendo forma.
Mio fratello torna da Pescina con una maschera in mano. Ha avuto la bella idea di vestirsi da egiziano e decide anche di prendere il “trattorino” di papà e di addobbarlo a mo’ di carro per il giro del paese.
Si è fatto mezzogiorno; ci affrettiamo a pranzare così abbiamo tempo per prepararci con calma. L’appuntamento in piazza è alle 15,00. Andrea esce prima perché deve incontrare Michele ed Enzo, che portano anche loro il trattore alla sfilata. Finito il trucco e il “parrucco“, sono pronta per uscire, quando mi vedo arrivare mio zio vestito da donna e mia zia da malata immaginaria. Sono simpaticissimi conciati in quel modo. E poi non mi sarei mai aspettata che si mascherassero. Vengono in piazza anche loro e nessuno li riconosce. Se ci fosse un premio per la maschera più originale spetterebbe sicuramente a loro. Pian piano arrivano le altre maschere: bambini, ragazzi e adulti. Alcuni sono proprio irriconoscibili, ma tutti davvero simpatici. Ecco anche Cristian con la fisarmonica, su uno dei tre carri. Il giro può cominciare…O meglio, non può iniziare se prima non si fa tappa da Alfonso. Il piccolo bar si riempie subito di maschere e coriandoli, urla e canti. Intanto si uniscono al gruppo molte persone non mascherate, ma pronte a fare allegria. Il giro previsto è lo stesso della processione, come ogni anno. Bussiamo alle porte e ci offrono uova oppure un po’ di monete. Il cesto con le uova si riempie pian piano; esse serviranno a preparare dei panini con la frittata e a giocare a “ov’n’ganna” stasera al Centro Anziani. Qualcuno ha sentito i nostri schiamazzi e ci aspetta fuori casa con vassoi di frittelle e frappe e bottiglie di vino e aranciata. La nostra festa allieta i pochi, ma divertiti abitanti di Ortona.
La sfilata si snoda attraverso le vie del paese, mentre si sta facendo notte. Siamo ancora vicino alla vecchia farmacia e non ce la faremo a finire il giro. Le tappe casa per casa, benché purtroppo non siano molte, sono molto lunghe e non si riesce a sfilare per tutto il paese in un solo pomeriggio. Aggiungiamo poi che qualcuno si è distaccato dal gruppo lungo il percorso e che il tasso alcolico non permette ad alcuni di arrivare con lucidità alla fine del giro. Mi dispiace perché la mascherata si conclude praticamente in via XX Settembre. Forse l’anno prossimo, per portare allegria a tutti, dovremmo cominciare il giro al contrario, partendo da via Roma. Comunque è stato un bel pomeriggio, credo, per tutti. Torno a casa un po’ stanca, per la verità. Il tempo di mangiare qualcosa e poi sono di nuovo in giro. Al Centro Anziani Cristiano ha già preparato l’attrezzatura per la musica, sul tavolo il Comitato feste fa trovare dei buonissimi dolci e dei panini con la frittata. Fra poco arriveranno anche delle squisite penne alla carrettiera. Qualcuno ha aperto le danze, ma la sala si riempie solo verso mezzanotte. Il divertimento prosegue fino a tardi. Faccio anch’io le ore piccole, insieme ai miei amici, contenta di aver trascorso un bel Carnevale.
Francesca
su Alcuni Momenti le foto della festa