Il nostro amico orso

Il birbante orsacchiotto l’estate scorsa ha fatto una visitina ad alcune stalle della Valle del Giovenco.

 

Ortona dei Marsi, paese della longevità. La notizia fece scalpore una decina di anni fa a seguito di uno studio (ricerca di una equipe straniera) che assegnava, proprio al ridente paese della Valle del Giovenco, la palma di essere uno dei paesi dell’Abruzzo montano dove gli abitanti vivono più a lungo. Merito, si disse, dell’aria salubre, della buona acqua del Giovenco e (ma questo è anche un motto antico) della mela coltivata con amore nella vallata. Poi, trascorsi alcuni anni, ecco salire alla cronaca nazionale (ma anche nella tv di stato della Germania) il birbante orsacchiotto Generoso. Un giovane plantigrado (probabilmente uno dei due figli dell’orsa Gemma) ormai di casa nel Giovenco, che non disdegna ripetute puntatine anche negli abitati di Ortona, Cesoli, Santa Maria Maddalena, Aschi e Sulla Villa. Per molti un gradito ospite; per altri una incomoda presenza. Di certo, si dice, con Generoso & company bisognerà convivere. La scorsa estate la sua costante presenza con i continui assalti ai pollai, se da una lato ha creato qualche apprensione agli allevatori locali dall’altro ha scatenato curiosità e simpatia nei confronti di un animale che a volte sembra prendersi gioco di tutti. Perché chi lo ha visto “sgranocchiare” le ossa delle malcapitate gallinelle, proprio sul retro del ristorante del paese, ne è rimasto meravigliato per la quasi totale incuranza del plantigrado nei confronti dei numerosi indiscreti osservatori. Insomma, l’orso nel territorio di Ortona, è proprio il caso di dirlo, è ormai di casa. E così, la “biodiversità” sicuramente si è arricchita di una preziosa specie, che va ad aggiungersi alla numerosa presenza di cervi, caprioli, lupi ed tanta altra ricca fauna. Tutto bene, quindi? Parrebbe di si. Ma capita che a gestire questa presenza non c’è corrispondenza con Istituzioni capaci di dare un certo risvolto positivo (anche in termini economici) al territorio. Per non parlare dell’iniziativa privata, che potrebbe puntare proprio sull’ecoturismo come si fa in tante altre parti d’Italia, e che invece è inesistente. Certo, la presenza dell’orso è incompatibile con la realizzazione di una “Wind-farm” o “Parco Eolico” che dir si voglia. Progetto, questo ultimo, che era nella programmazione dell’amministrazione comunale di Ortona e che avrebbe potuto far affluire nella casse comunali (che si sa per via della Finanziaria, languono) risorse fresche. Ed allora, che fare? Perché Regione, Governo e Comunità Europea non creano “certificati verdi” a favore di quelle amministrazioni locali che sacrificano i loro progetti per la tutela dell’ambiente e della biodiversità? Perché alla stregua delle risorse finanziarie elargite, ad esempio a chi riduce le emissioni inquinanti, non si pensa di venire incontro a quelli che, invece, l’ambiente lo hanno mantenuto e continuano a mantenerlo integro?

Generoso & company, comunque, possono stare tranquilli, perché nella gente del Giovenco hanno incontrato…amici.

 

                                                                                                                                                            Ferdinando

 

 

la foto a destra: resti dopo un assalto di Generoso