ORTONA È ANCHE QUESTO

 

Se sapeste…le sensazioni d’impotenza che provo guardando Ortona dalle mie finestre in uno dei  tristi giorni di Novembre… quando te ne stai chiusa dentro casa per intere giornate…oppure in una notte tormentata quando il vento soffia forte e, mentre mi sento persa, fisso il soffitto bianco proiettando un sogno meraviglioso nella mia mente… Ma subito mi sveglio da questo sogno e davanti a me ecco di nuovo Ortona, Ortona in bianco e nero, improvvisamente triste e malinconica, avvolta nel silenzio delle sue strade deserte, dei suoi camini fumeggianti, senza anima viva: un deserto totale. Ortona dal suo carattere così scostante ma che, nello stesso tempo, si sente in diritto di dare giudizi. Ortona che non sa, che ti giudica, che ti parla dietro, che ti spinge a isolarti e a scavare nel profondo della tua anima, perché? Ortona dai suoi pregiudizi, Ortona che se la vivi finisci per odiarla mentre, se ci torni di tanto in tanto, puoi solo che apprezzarla. Mi assale una tristezza incredibile, tanti ricordi di quando ero ragazzina e si giocava nei rioni del paese. Mi sembra di rivivere quei momenti, di riascoltare le grida come in un film. Era tutto così bello, era sempre festa perché all’epoca la gente era tanta.

La monotona Ortona si movimenta solo la mattina: in via Roma, all’ufficio postale, al dottore, alla farmacia e al bar …e poi il pulmino del Servizio Sociale che, avanti e indietro, trasporta gli anziani delle frazioni. E io che provo una tenerezza affettuosa, perché la realtà che vedo è solo di anziani. Mi si stringe il cuore e nello stesso momento mi domando… cosa sarà di Ortona fra dieci anni? Dentro di me una violenza psicologica e una lacerazione profonda nell’anima. Mi sento strappare qualcosa interiormente, provo un’infinita solitudine ma torno alla concretezza dei fatti, questo è…solo anziani.

E ci troviamo solo in autunno. E se penso che questo è solo l’inizio, che ci aspetta un lungo e travagliato inverno…mi sento impazzire.

Anziani, solo anziani. La nostra famiglia. Che bello quando li vedo d’inverno tutti insieme riuniti, a prendere il sole alla Rota o in piazza davanti a Giugliett!! Passo davanti a loro casualmente, mi guardano, mi salutano e sorridono…e il mio cuore sussulta di gioia! L’emozione che provo è grande, immensa; questi sono i comportamenti e gli stili di vita di questo paese.

 

In una splendida giornata di primavera questa valle appare come d’incanto un vero e proprio paradiso, uno spettacolo della natura, il sole sopra Montagna Grande illumina con i suoi colori Ortona, il profumo dei mandorli e dei tigli in fiore primeggia, da lontano la torre medioevale domina maestosa e dal campanile il suono delle campane a festa mi inebria la mente…sorrido felice e penso a questa qualità di vita…che pace, sono estasiata! E allora credo che…Ortona è anche questo!!!

 

                                                                                                                                                            anonimo