INTERVISTA AL MISTER
Gianni D’Amore ci racconta il suo punto di vista sull’Ortona 2000
Domenica 5 marzo ore 17,00. La partita contro l’Avezzano si è appena conclusa con un deludente 2 a 2. Forse i numerosi risultati positivi di questa stagione calcistica ci hanno abituati troppo bene, al punto che un semplice pareggio contro una squadra di centro classifica ci prende il morale e ce lo catapulta all’altezza del terreno dove fino a quel momento undici ragazzi dalla maglia bianca e dai calzoncini rossi hanno cercato invano di mettere un’altra decorazione al nostro medagliere. Il Mister cerca di nascondere la sua amarezza, ma non ci riesce, è troppo evidente il suo dispiacere per la perdita di due punti molto importanti. “Tutti al bar a prendere qualcosa da bere…”, grida il Mister con il suo vocione inconfondibile. E i ragazzi, molto stanchi per la partita appena giocata, senza farselo dire una seconda volta, lo seguono in un bar sito non molto lontano dal campo di gioco. Dopo numerosi bicchieri di birra e un gradito vassoio di pizza rossa e con le patate, i giocatori intorno al tavolo cominciano a commentare l’incontro appena giocato. Come sempre, ognuno dice la sua, anche in maniera molto accesa, ma un’idea è comune a tutti: le prossime partite faremo meglio, perché si deve arrivare agli spareggi.
Siamo riusciti, dopo numerosi inviti, a convincere il Mister a dedicarci un poco del suo tempo per fare una piccola intervista per Prima Pagina. Gianni D’Amore, con molta serietà e professionalità, si concede al nostro microfono.
Vogliamo conoscere un po’ l’allenatore. Parlaci dei tuoi trascorsi calcistici. Sono stato un giocatore che viene dalla giovanile di Avezzano, ho vinto il campionato italiano della rappresentativa abruzzese, poi ho giocato con il Giulianova in C1 sette otto partite con la primavera e poi per un infortunio sono rimasto fuori. Ho giocato in Promozione con l’Ortucchio, in prima categoria con il San Benedetto, ho vinto il campionato con Scurcola e poi ho cominciato la carriera di allenatore avendo dei successi a Cerchio, portando la squadra dalla terza categoria fino alla Prima. Hai trovato difficoltà nella preparazione della squadra al campionato? Ne hai trovate durante il campionato? Non ti nego che inizialmente ero un po’ titubante perché i ragazzi della squadra erano scoraggiati. Erano pochissimi i giocatori che partecipavano alla preparazione. Giacché mi hanno chiamato tardi, erano praticamente trenta giorni dal campionato, non ho potuto fare una preparazione vera e propria. Ho dovuto preparare la squadra in modo da potenziare la resistenza e la velocità: fare una cosa che richiamava la potenza dei giocatori. E poi devo dire che durante il campionato, al di là di qualche screzio per il resto è andato tutto bene, non ci sono stati grossi problemi. Ortona 2000 inizia il campionato subendo cinque sconfitte consecutive, poi comincia ad ottenere ottimi risultati e si proietta al secondo posto in classifica. Qual è stata la formula di questo cambiamento? Abbiamo cominciato molto male perché la squadra era abituata a giocare solo sul lato fisico, agonistico, invece adesso giochiamo con uno schema, giochiamo a zona e ci vuole un po’ di tempo per acquisire questa tecnica, perché sono degli automatismi molto particolari. Poi devo dire che la squadra si è impegnata alla grande e sta giocando in un modo molto intelligente e difatti il secondo posto in classifica premia il nostro lavoro. Non ritieni che in panchina, seppur sul trasporto dell’entusiasmo di vincere e della tensione della partita, sia pronunciata qualche imprecazione di troppo? Sì, direi che le imprecazioni sono troppe, difatti chiedo scusa a tutti i tifosi della squadra di Ortona e soprattutto al paese, purtroppo fa parte del mio carattere. C’è sempre il rovescio della medaglia: ho tante qualità, ad Ortona penso di aver dato anche il cuore, sono affezionatissimo a questa gente. Riconosco che il mio lato caratteriale a volte esagera, però i ragazzi mi conoscono e la gente mi vuole bene perché apprezza quello che sto facendo. Com’è in generale il rapporto con i ragazzi? Ultimamente ci sono stati alcuni dissapori che hanno fatto saltare la tua presenza in panchina, è tutto rientrato? Sì è vero, mi assumo tutte le responsabilità dell’accaduto. Sono io che ho sbagliato, ho avuto qualche diverbio con alcuni giocatori. Mi sono fatto prendere troppo dal nervosismo e non mi sono presentato all’incontro contro la prima in classifica. Mi assumo tutte le responsabilità di quello che è successo. Ho chiesto scusa alla società, ai tifosi ed ai ragazzi. Mi hanno accettato ed adesso non ci sono più problemi. Com’è l’umore dello spogliatoio? Ottimo, i ragazzi sono entusiasti perché da quando è nata la società sportiva è il primo anno che stiamo a questi livelli. Ci sono ragazzi della classe 1989, quindi molto giovani, e per loro essere secondi in classifica è un’ esperienza positiva che allo stesso tempo richiede molta concentrazione. Comunque l’umore negli spogliatoi è ottimo. Com’è l’umore dei ragazzi in panchina, si sentono integrati con i giocatori in campo? Anche tra panchina e campo c’è forte integrazione, perché in questa squadra non esiste un titolare e non esiste una riserva, difatti lo si può constatare dal fatto che la squadra ogni domenica cambia il suo assetto. Ritieni che l’attuale impostazione in campo della squadra sia giusta, o ritieni opportuno qualche ritocco? No, per questo campionato non ritengo di dover fare nessun ritocco anche se il portiere è il nostro ruolo da migliorare: Gianmarco è al primo campionato a questi livelli ed Ezio, pur essendo di categoria superiore, per problemi fisici non può dare il meglio. Con tutti i ragazzi voglio andare fino in fondo. Quali sono i reparti che richiedono miglioramenti da un punto di vista tecnico? A parte il portiere tutti i reparti sono a posto. Sei soddisfatto della partecipazione e l’impegno dei giocatori? Sì, sono soddisfatto perché si impegnano durante gli allenamenti come non è mai successo e il sabato sera non fanno più le ore piccole. Si impegnano soprattutto dal punto di vista caratteriale. I giocatori nuovi come si sono integrati con i veterani? Si sono integrati benissimo perché è grazie a questi più esperti, faccio il nome di Giuliano, Sandro, Franco, che sono ragazzi eccezionali, che persone come Luigi si sono trovate molto bene e anche altri, molto forti, che per motivi di tesseramento non è stato possibile utilizzare. Sono previsti nuovi inserimenti ? Se sì, in quali reparti? No, per questo campionato non sono previsti inserimenti. Cosa della squadra non ti piace ? Ma, devo dire che di questa squadra non c’è una cosa che non mi piace. Sono veramente soddisfatto di loro. Sei soddisfatto del supporto esterno (Gianfranco, Angelino ed Ugo) fornito alla squadra? Sono soddisfatto di tutto quello che stanno facendo sia per la squadra, sia per l’allenatore, sia per i tifosi. Perché se siamo secondi in classifica, al di là dell’aspetto tecnico, è perché anche loro stanno dando il loro apporto, lo si vede perché vengono sempre a vedere le partite, incoraggiano i ragazzi e in terza categoria è un lusso avere queste persone come collaboratori La presenza di uno sponsor come il nostro quali vantaggi ha portato alla squadra? Sicuramente tanti perché è uno stimolo in più per la squadra difatti noi andiamo sempre la domenica in ritiro e giustamente per sostenere queste spese ci vuole una persona che abbia disponibilità e passione. Domenico Di Renzo lo sta facendo alla grande e i ragazzi sono affezionati a lui perché ha fatto le borse, le tute e il tutto lo sta facendo con passione. Lo sponsor è importante perché ogni tanto si organizza una cena e in queste categorie a livello psicologico influisce alla grande. Da un po’ di tempo si vocifera che la campagna elettorale per le prossime comunali sia arrivata anche nel nostro spogliatoio e che abbia provocato anche alcuni dissapori tra i ragazzi. Qual è la posizione del Mister? Io faccio l’allenatore della squadra e a livello politico non sono esperto. La politica è bene che resti fuori dallo spogliatoio. Se dovessimo arrivare allo spareggio, come si preparerà la squadra all’appuntamento? Lo spareggio va preparato bene perché è una sorta di lotteria. Bisogna essere preparati a livello psicologico, essere allenati e soprattutto essere molto fortunati. Io di spareggi ne ho fatti e vi assicuro che c’è bisogno di tanta ma tanta fortuna. In caso di seconda categoria, siamo una squadra all’altezza o dobbiamo stravolgere l’assetto della società e della squadra? Della società non credo, perché se dovessimo essere promossi non dovremmo pagare nulla. Non dovrebbe essere prevista una quota di iscrizione per la seconda categoria. A livello tecnico, invece, bisogna fare qualche modifica: oggi giochiamo con cinque elementi che vengono da Roma e la domenica vengono e giocano. Se io dovessi essere riconfermato dalla società dovrò avere qualche elemento in più per poter affrontare una categoria più impegnativa, molto diversa dalla terza. Come vedi il rapporto tra la squadra e Ortona? Benissimo, lo si vede da quando andiamo fuori, perchè la gente ci segue. Ortona è la prima volta che si trova a questo livello. Ortona è un paese splendido perché ha molte manifestazioni e la gente partecipa ed è molto accogliente, io mi sono trovato veramente bene e per un giovane allenatore come me è stata veramente una bella esperienza. La gente mi è stata vicina, soprattutto nei momenti difficili. Ortona merita la seconda categoria, anche se il campo lascia molto a desiderare, difatti siamo stati costretti a giocare molte partite in casa su campi lontani dal paese Vuoi dire qualcos'altro ai lettori di Prima Pagina? State vicini a questa squadra perché i tifosi sono il nostro dodicesimo uomo. L’invito ai ragazzi è che per vincere gli spareggi c’è bisogno di molta concentrazione. Ci sono ancora sette partite da fare con ventuno punti a disposizione e quindi non dobbiamo né cullarci, né dire addio al secondo posto, anche se sarà dura perché ci sono delle squadre quest’anno all’altezza della situazione. Poi la cosa bella, per noi negativa, è che parecchie squadre si sono rafforzate e guarda il caso si sono rafforzate proprio quelle che dobbiamo incontrare: il Pescasseroli che anche se non sta vivendo una buona classifica è sempre un derby e contro di noi daranno il massimo, poi abbiamo il Cappelle che si è rafforzata, il Celano che sono quattro partite che non perde perché si è rafforzata, l’Isidoriana ha fatto venire un allenatore nuovo ed ha inserito tre giocatori. C’è da lavorare tanto ma sono sicuro che ce la faremo Grazie Mister Grazie a voi. |
Ringraziamo Gianni D'Amore per averci concesso l’intervista e lo aspettiamo a fine aprile per un commento sul campionato appena concluso.
Saverio