IL PORTIERE

 

 

Eccolo lì, stagliato al centro della porta! Lui il "numero uno" il guardiano della rete, il difensore per eccellenza! Come un giaguaro che scatta al minimo segno di pericolo! Come un ragno dalle mille zampe sempre pronte a bloccare, braccare e respingere!

Come un mago che in un attimo ti fa sparire quella sfera, quando la vedevi già in rete!

Il portiere: l’elemento più importante della squadra! Non è esagerazione, ma pura realtà! Sarebbero inutili gli sforzi di ben 10 calciatori se poi a proteggere il loro risultato non ci fosse lui. Sarebbe troppo facile per altrettanti calciatori fare centro in quel gran bersaglio solo ed indifeso! Invece c’è lui!

Quel fantastico personaggio, che alterna momenti di rilassamento a sfrenati interventi. Che può determinare e può essere determinante nello sviluppo di un incontro. Tanta responsabilità concentrata su di un unico elemento. Ma anche tanti privilegi! Quali? Per esempio: l’unico che può prendere la palla con le mani!

Vi sembra poco?!

 

Il giaguaro marsicano! Il millepiedi ortonese! Il mandrake cesiano!

Ezio Asci il portiere dell’Ortona 2000, il nostro portiere!

Nato a Pescina il 28 giugno 1974, vissuto a Cesoli di Ortona dei Marsi sino all’età di 19 anni è un altro dei tanti – ho perso il conto! - seguaci della famosa "passione d’essere ortonese"!

Papà Domenico – presidente dell’Ortona 2000 – mamma Esterina – postina d’Ortona – e Libero il fratello. Trasferito a Roma prima per studio poi per lavoro, lascia intorno ai 19 anni la sua famiglia e le sue montagne. Solo fisicamente perché la sua mente è sempre lì! La nostalgia per il passato: la sua infanzia, le magiche estati trascorse, le tradizioni, le feste… L’entusiasmo d’oggi: con altrettante estati e tradizioni e feste... E con tanti amici! Il suo gruppo e poi… la sua squadra! Ora più che mai, un pensiero unico, un motivo in più. Se prima poteva capitare che disertasse qualche weekend, ora è proprio impossibile! Un impegno che è soddisfazione, gioia ed orgoglio. Com’è lui del resto! Serio ed affidabile ragazzone, costante e sicuro compagno.

Gioca a calcio da quando era bambino, come un po’ tutti i bambini, ma con una differenza: molto spesso giocava da solo. Non per scelta ma per necessità! Perché di bambini ce n’erano pochi in quella piccola frazione ortonese e se voleva giocare si doveva adattare!

La passione è passione! Quando una cosa ti piace tanto, sei disposto a tutto pur di farla. Certo per un portiere è alquanto strano, se non impossibile, giocare da solo!

In realtà lui ha iniziato a giocare in questo ruolo a 14 anni per puro caso, sempre per necessità, in una partita amichevole tra le squadre amatoriali di Pescina e quella della nostra valle. Proprio quest’ultima, si era trovata in quell’occasione inaspettatamente senza portiere e chiesero a lui di giocare. Fu il suo esordio: dirigenti del Pescina che assistettero all’incontro, rimasero contenti della sua prestazione e gli offrirono il posto nella loro squadra giovanile. Dopo due anni di campionati giovanili, passa nella squadra amatoriale dove, sempre con il ruolo di portiere, continua a giocare sino all’età di 20 anni. In seguito a causa del trasferimento a Roma, rallenta i suoi ritmi sino ad abbandonare del tutto. Dai 20 anni in poi si diletta solo nei tornei estivi ortonesi e qui si scopre anche discreto difensore.

Rispolvera la divisa di portiere, con il debutto dell’Ortona 2000 nel campionato di calcio di 3° categoria.

La passione per il calcio, la passione per le sue valli… Passione che non trattiene e che manifesta con gran senso di responsabilità e con costante partecipazione. Accettando questo impegno che a volte è sacrificio, stress, stanchezza. Che a volte non ripaga. Un impegno al quale non ha comunque voglia di rinunciare, anzi! Ed è palese, come quella volta che si trovava di domenica mattina a Milano per lavoro e che, pur di non lasciare la sua squadra senza il portiere titolare, prende l’aereo per Roma sale in macchina e via di corsa su! Anche se appena in tempo, anche se dopo poche ore sarebbe dovuto ripartire, anche se il lunedì doveva lavorare!

Per quella passione probabilmente ereditata dal papà! Un papà che lo stimolava e lo incitava sin da bambino a giocare, che gli regalava i suoi primi scarpini, che gli faceva scegliere dall’album Panini la squadra del cuore... La Fiorentina! Scelta per caso alla tenera età di 5 anni e poi seguita con dedizione sino ad oggi! Quel papà che oggi è il presidente della squadra e che ancora oggi lo stimola, lo incita, lo sostiene e non lo condiziona.

I suoi hobby: il bowling, le carte, ballare il liscio – qui c’è sempre lo zampino del papà! – e tutti gli altri svaghi tipici ortonesi.

I sui riferimenti in campo: Sandro "Stam" per il cuore, per l’amore che dimostra verso la squadra, Giuliano per la bravura, per l’esperienza e per quella dose di sfacciataggine che non guasta e che magari a lui manca! E poi Franco, Giuseppe, Mimmo, Fabrizio… forse tutti. Per un motivo o per un altro, perché in fondo – come lui dice giustamente – ognuno di loro ha un qualcosa che l’altro non ha!

Un ragazzone dal carattere molto dolce, dagli atteggiamenti cauti e riflessivi. A volte schivo ed introverso, a volte più sfrontato ed espansivo.

Naturalmente in campo si trasforma e tira fuori tutta la grinta di cui è capace, impegna tutte le forze per difendere quella rete. A volte va bene, altre volte meno, ma così è il gioco! Così è la vita! Un po’ di filosofia a volte non guasta.

E lui in effetti è un po’ il filosofo del gruppo, il pensatore! Giocare, sudare, faticare e poi magari incassare anche tanti gol! "L’importante è divertirsi", questa è la sua filosofia! E noi siamo pienamente d’accordo con lui.

L’appellativo di "giaguaro" sopra riportato, forse non è il più adatto per lui così pacato, forse sarebbe più corretto apostrofarlo come "l’orso marsicano"! Più consono anche all’ambiente in cui ci troviamo! Ma non ci dimentichiamo che l’orso apparentemente può sembrare placido e tranquillo, ma se viene disturbato, se viene minata la sua sicurezza, può essere pericoloso molto pericoloso! Ed è capace d’essere rapido ed agile come qualunque felino!

Il titolo di un album di un famoso cantante, sembra uno slogan coniato per lui:

"Esco di rado e par(l)o ancora meno"! Con una piccola variante per rimanere in tema, anche se l’originale gli calzerebbe comunque a pennello!

Naturalmente giochiamo! In realtà, l’esperienza dello scorso anno che è stata per lui - come per molti - la "gavetta", lo ha reso più sicuro, lo ha migliorato. Ed il giudizio di tutti nei suoi confronti a stagione ormai conclusa, è assolutamente positivo.

E poi "esce" più spesso - dai pali naturalmente – e questo è già tanto!

 

Raffy