I’OZZTTEMMAR’

L’Otto Settembre per chi ortonese non è

 

La famosa passione di essere ortonese…

 

E per chi ortonese invece non è? Per chi non c’è nato e non ha neanche alcuna origine con il posto? Per chi ha “solo” sposato un ortonese? L’ha forse ricevuta in dote?! O l’ha assorbita per naturale trasmissione? Come può succedere con un qualunque virus, da contagio?! No, io credo invece che in questi casi si possa trattare - senza esagerare - di conseguenza logica! Quando su ho indicato tra virgolette il termine “solo”, non è stato un caso: intendevo rafforzare questo aggettivo che se normalmente ha carattere limitativo, in questo specifico caso invece, assume tutt’altro significato. Già, perché sposare un ortonese non è poco! Con lui ti sei sposata usi, costumi, tradizioni, passato, presente… E quando ti rendi conto che poi sarà anche il tuo futuro… è già troppo tardi! Ormai il danno è fatto! Sono due le possibilità: Ortona o la odi o la ami! Potresti odiarla… Ma così provocheresti sicuramente l’incomprensione ed il rancore dell’ortonese che hai accanto. Allora cosa ti resta da fare?! Amarla, non puoi fare diversamente! Anche se all’inizio ti sembrava impossibile, poi ti rendi conto invece che è praticamente inevitabile! Tutto questo è ovviamente soggettivo ed è quindi variabile di caso in caso. Ma se hai sposato un ortonese puro, convinto, verace… quello cioè della famosa “passione”… Questo è l’effettivo risultato! E ti ritrovi anche tu in quel bailamme di feste, fuochi e bande… E programmi le tue ferie in maniera tale che a ferragosto – se ci riesci il 14 è ancora meglio! - tu sia lì! Prevedi sempre di fermarti almeno un po’, a volte di meno a volte di più, ma comunque vada poi ci ritorni! Due o tre giorni al massimo, a settembre, per le feste di settembre, per la Festa delle Feste! Questa è l’unica vera occasione per dimostrare che il tuo legame con Ortona si è ormai consolidato! La famosa prova del nove: se non salti un anno significa che sei entrato totalmente nello spirito ortonese!  Anche se questo ti crea dei problemi, ti stravolge il piano ferie… Un anno ti inventi in ufficio che hai visite mediche da fare, l’anno dopo che hai un matrimonio fuori città, l’anno dopo ancora fissi tutta la prima settimana di settembre di ferie… E così via, a rotazione, praticamente ogni 3 anni si ripetono le stesse situazioni! In attesa di quella volta, ogni 5/6 anni, che invece capitano nel fine settimana e che te la puoi quindi cavare sfruttando i giorni già festivi! Che devi fare? Qual è l’alternativa? Non tutti riescono a comprendere quanto è grande l’attrazione! Non è assolutamente facile spiegare il motivo per cui ritorni in quel paesino, tra le montagne, dopo che magari ci hai trascorso gran parte dell’estate. Puoi cadere nel ridicolo! Come fai a spiegare quell’emozione? O al contrario, quello strano magone?! Alle feste di settembre non puoi mancare! Puoi saltarne una, a malincuore, se proprio non ti riesci ad organizzare. Ma alle altre due giornate non puoi assolutamente disertare! Ed eccomi qui, dopo circa 20 anni, anche io come molti ad aspettare che arrivino. Con la stessa trepidazione, curiosità e totale assuefazione di qualunque ortonese D.O.C.!

 

Forse non comprendi ancora pienamente quella assoluta devozione, quella totale ed incondizionata partecipazione. Ma quando per anni hai letto – e leggi ancora, naturalmente - negli occhi del tuo compagno quell’esaltazione, quell’eccitazione… Quel misto di orgoglio e soddisfazione, quel immenso rispetto… Come puoi non sentire anche tu qualcosa? Quando la mattina ti svegli un po’ scocciata ed ancora assonnata con “i colpi d’apertura”… E subito dopo il sonno ed il malumore lasciano il posto all’euforia contagiosa di tuo figlio… E ti trovi a canticchiare insieme a lui la melodia festosa della banda che entra in paese! Che apre le danze… Che dà il via dal 6 mattina, a quei tre giorni infiniti! E poi ti ritrovi in piazza, come tutti, a seguire l’asta ad aspettare che finalmente si scoprano “le squadre”… L’Asta… Quella strana e particolare “vendita” al migliore offerente, di un posto sotto le statue di S. Antonio, S. Rocco e la Madonna delle Grazie – esattamente in ordine cronologico i tre Santi festeggiati – che verranno poi accompagnati in processione per le vie del paese, dalla squadra che si è appunto aggiudicata l’asta. Quel singolare appuntamento che se i primi anni scatenava solo la tua incomprensione – non riuscivi proprio a concepire l’idea che si dovesse pagare per faticare! E che ci si litigasse pure la fatica! A caro prezzo! – poi con il tempo è riuscito a stimolare anche in te quella competizione, quella assoluta ambizione! Ed ogni anno ti ritrovi ad augurarti che tuo marito non riesca a “prendere il Santo”, perché è un fuori budget a volte esoso! Ed allo stesso tempo invece fai il tifo per lui – e per i suoi compagni - perché ci riesca! Ad alzarti in piedi all’uscita del Santo dalla chiesa, ad affacciarti come molti dalla piazza per salutare la processione che si avvia per il consueto giro del paese. Ed a raggiungerla poi davanti al “vascone” per seguire insieme a lei lo spettacolo dei fuochi d’artificio. Quei fuochi che di giornata in giornata aumentano d’intensità e spettacolarità, sino a scatenarsi in tutta la loro variopinta realtà nell’ultima serata di festa! Che ti fanno sussultare ogni volta, all’inizio, e che ti tengono inchiodata lì sino alla fine con il fiato sospeso! Che ti fanno ribadire ogni anno quanto sono esagerati! Quanto sono eccessivamente assordanti! Ma che fanno anch’essi parte di quel magico spettacolo delle feste di settembre. E gli appuntamenti poi si susseguono: nei pomeriggi si organizzano vari intrattenimenti, giochi e manifestazioni varie, sino ad arrivare alle serate. Ed anche qui sei partecipe come tutti in piazza con musica e balli allegria e risate…  Sino ad arrivare all’ultima giornata di festa, l’8 settembre, dove le aspettative e l’ebbrezza raggiungono livelli estremi! Anche per te che ormai ne hai viste tante, che ti ripeti che se proprio manchi una volta non crolla il mondo, che ne faresti a meno senza drammi… Ma non è vero! Sono false convinzioni! In realtà sei lì come tutti, come sempre, e ti aspetti quello che si aspettano tutti, giovani e meno giovani! E ti fai coinvolgere da quella euforia, ti fai attirare da quella magia… E sei curiosa ed impaziente e non vedi l’ora che arrivi la mezzanotte, per assistere finalmente al "ballo della mammoccia"! Altro spettacolo che i primi anni definivi alquanto bizzarro, inquietante! Quando vedevi il tuo ragazzo infilarsi lì sotto e muovere passi di danza tra un cerchio di esaltati, accompagnato dalla musica e dalle grida di tutta la piazza. Ed all’improvviso le stesse pupazze cominciavano ad accendersi… Piccoli focolai spuntavano sulle braccia, sul tronco… E vedevi lui e gli altri, uscire in fretta e furia, scappare, prima che tutto bruciasse… Tutti matti! Poi hai capito, hai compreso con il tempo il significato, l’importanza, lo scopo. Quel lavoro quella dedizione, di tanti ragazzi – tra loro anche il tuo, in passato - che per gran parte dell’estate si dedicano alla costruzione di quelle enormi bambole. Gruppi di ragazzi che si rinnovano negli anni, che si intercambiano in un tacito accordo. E’ passato il tuo turno, ora tocca a me! Uniti in un comune e solo scopo, portare avanti una tradizione, una delle tante tradizioni di questo popolo ortonese! Per costruire un qualcosa che poi in un attimo brucia! Ma che è poi l’orgoglio della valle! Enormi bambole di carta pesta che vengono fatte scendere in piazza, che ballano, che ogni anno stupiscono ed affascinano! E che poi prendono fuoco, in un triste falò! Che chiudono la festa mentre tu corri, insieme agli altri, di sotto verso il comune, “ai piazzal’” per non perdere l’inizio della fine!

 

L’ultimo spettacolo pirotecnico: potenza e spettacolarità! Eccessivo, esageratamente assordante… No, in questo caso no! E’ il giusto saluto. Con l’ultimo violento ed intenso boato, Ortona saluta le feste di settembre.

 

Ma è solo un arrivederci, al prossimo anno ed a quelli che verranno e… questo naturalmente vale anche per me!

 

anonimo

 

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