È FESTA “DAI CASC’TEIJ”
Il ventitrè luglio, la festa di S. Onofrio nel rione più antico di Ortona
Un cielo azzurro e sereno e una temperatura decisamente elevata hanno fatto da cornice alla giornata dei festeggiamenti in onore di Sant’Onofrio.
La tradizione si è rinnovata anche in questo 2005 e, come è ormai consuetudine, la festa si è svolta non nel giorno che il calendario dedica effettivamente al Santo e, precisamente il 12 giugno, bensì in un sabato di luglio, il 23, ritenuto il più idoneo per ragioni organizzative e anche per consentire la partecipazione all’evento degli ortonesi non residenti i quali, numerosi, fanno ritorno ad Ortona per trascorrervi il lungo periodo estivo.
Le signore che hanno costituito il Comitato Feste 2005 e le persone che vivono abitualmente nel rione Sant’Onofrio hanno cominciato fin dalle prime ore della mattina a preparare quanto necessario per consentire la buona riuscita della manifestazione, il cui inizio ufficiale era stato previsto, come da tradizione, alle ore 17,30 del pomeriggio con la celebrazione della S. Messa.
E infatti intorno alle ore 17,00 l’allegro scampanellio delle campane suonate a festa è stato il segnale dell’inizio dei festeggiamenti in onore di Sant’Onofrio.
Numerose persone hanno lasciato la propria abitazione e si sono lentamente avviate verso la parte alta del paese, nel rione più antico di Ortona, per partecipare alla funzione liturgica. E anche le più anziane, nonostante la strada in salita risulti estremamente faticosa da percorrere, tanto da far venire “i’ salin” (l’affanno) in bocca, hanno raggiunto pian pianino la Chiesa di Sant’Onofrio prendendo posto nei banchi vuoti.
Alle 17,30, quando ha suonato il campanello per l’inizio della S. Messa, nella piccola chiesetta non c’era più posto.
La devozione al Santo, protettore degli ammalati, è sempre molto sentita. La coroncina appesa alla cornice della porta che conduce in sacrestia, costituita da sacchetti bianchi ripieni della terra dell’orto adiacente la Chiesa di Sant’Onofrio, ne è una ulteriore dimostrazione. Ci ricorda che quei sacchetti venivano posti sotto il cuscino della persona ammalata e, una volta ottenuta la guarigione, venivano riportati in Chiesa affinché il Santo preservasse gli effetti benefici conseguiti.
Al termine della celebrazione liturgica la piccola statua in legno raffigurante Sant’Onofrio, dono di alcuni abitanti del rione alla parrocchia, è stata portata in processione lungo le stradine del rione stesso accompagnata dai residenti e dagli ortonesi ritornati appositamente per l’occasione.
All’uscita dalla Chiesa, dopo il rientro del Santo, la caduta di alcune gocce di pioggia ha fatto temere sul proseguimento della festa, ma si è trattato solo di una nuvola passeggera: il cielo si è rapidamente rasserenato e anche la temperatura si è mantenuta buona.
Subito dopo, nella piazzetta adiacente la Chiesa, sono stati distribuiti dei gustosi panini farciti con la porchetta e con il prosciutto, preparati, al mattino presso il Centro Anziani, dalle signore del Comitato Feste anche con l’aiuto di alcuni tra ragazze e ragazzi ortonesi i quali, per consentire di trasportare, senza fatica, nella parte alta del paese cibo e bevande, hanno messo a disposizione i loro trattorini.
E, per fornire a tutti la possibilità di partecipare con tranquillità e vivere serenamente la festa, mangiare e bere quanto preparato, gli abitanti del rione S’Onofrio hanno sistemato numerosi tavoli completi di panche, sia nella piccola piazzetta a lato della Chiesa, che nella stradina che conduce alla Torre Medievale. L’allestimento è risultato molto gradevole e, al calar della sera, sotto la luce dei lampioni e dei faretti appositamente collocati, ha dato modo a chi ha potuto e ha voluto fermarsi di fare quattro chiacchiere in compagnia degli amici sotto lo “scudo protettivo” della nostra Torre: un’occasione che difficilmente si presenta più di una volta in un anno se non appunto quando si festeggia Sant’Onofrio.
La serata è proseguita in allegria fino a tarda ora. Un complesso ha allietato con balli di liscio e di gruppo tutti gli intervenuti e ha reso particolarmente felici i bambini .
E, ancora una volta, nel rispetto della tradizione, sono state distribuite, intorno alla mezzanotte, delle gustosissime penne all’arrabbiata che sono state molto gradite.
Tiziana