ORGANIZZIAMO FERRAGOSTO

Il Ferragosto ortonese dagli occhi di chi organizza la festa

 

Beh… che dire: vivere le feste dalla parte del comitato è tutta un’altra cosa, ti trovi in un’altra dimensione, il punto di vista si sposta, sei coinvolto in pieno.

Il comitato deve pensare a tutto e le cose da fare sono tante: la questua, i contatti con la banda, con l’orchestra, lo sparatore, il prete, i fiori per la chiesa, la gente che ti chiede e la risposta per tutti…

Tante cose…tanti pensieri… tanto tutto!

E così arriva il 14 agosto ed è tutto pronto per la sera che vede Ortona e Sulla Villa sotto i riflettori.

Nel tardo pomeriggio i fatidici colpi di sparo aprono la festa, arriva la banda che andiamo a ricevere davanti ai giardinetti, suonatina davanti al Comune e poi tutti a Sulla Villa.

La piazzetta antistante il santuario è già pronta per la celebrazione della messa, il comitato si schiera davanti alla banda ed inizia il giro della frazione.

Le note si spandono nell’aria ed hai l’impressione che anche la tua anima si allarga fino a diventare tutt’uno con l’anima stessa della festa. Le persone ti sorridono, ti salutano…

Clarice ci sorprende con il piccolo rinfresco che ha preparato per la banda: ferratelle e vino marsala per tutti. Il cuore si gonfia di commozione e sei felice per quell’attimo.

Un cielo sereno che sottolinea le montagne nella sera ormai sopraggiunta, vede la lunga processione snodarsi per la via vecchia che porta a Ortona, il percorso segnato dalle torce ad olio e dalle fiaccole accese. Si prega e si canta intorno alla Madonna abbracciata da tutti.

Tra I Cancelli i fuochi d’artificio illuminano la notte e sfidano le stelle.

La lunga processione è attesa da tanta gente che entra in chiesa ed un altro abbraccio collettivo circonda la nostra Piccola Grande Madre di Sulla Villa.

L’appuntamento con Lei è per domani, ancora un giorno da trascorrere insieme.

Per il comitato non c’è pausa: bisogna preparare la piazza per il concerto bandistico.

Via vai di sedie in piazza e sul sacrato, ci si guarda intorno per vedere se è tutto a posto… sembra di sì. Inizia il concerto e mi siedo vicino ad Alina, la mia amica di Kiev, violoncellista. La vedo che si abbandona con gli occhi chiusi nella cascata di note che inonda la piazza, muove le mani come se suonasse anche lei ed io sono di nuovo felice per quell’attimo di serenità che la nostra festa le sta donando. A mezzanotte la banda se ne va tra gli applausi della piazza ed iniziano i lavori per l’Infiorata.

Vado a dormire contenta che tutto è andato bene.

Il 15 agosto mi alzo prestissimo ma il tempo passa ad una velocità incredibile: non trovo niente di ciò che mi serve. Fritz, il gatto, si agita perché io sono agitata, non trovo le scarpe… il primo colpo di sparo mi avvisa che è ora di uscire e continuo a non trovare le scarpe… Finalmente le trovo e volo in piazza perché sta arrivando la banda.

Resto senza fiato per l’Infiorata che si è concretizzata nella notte, la Madonna di Stefano è un incanto… arriva la banda e iniziamo il giro di Ortona.

La gente si affaccia alle finestre, apre le porte, esce, saluta, offre caffè e dolci.

Intanto la piazza si è riempita , le campane a festa annunciano la Messa, la processione sfila tra le ruve di Ortona. Sulle scale del conte un grande cuore di rose rosse omaggia la Madonna, in via S. Onofrio una piccola infiorata… tutte le chiese aperte… qualcuno ha messo le coperte alle finestre…

Al piazzale lo sparo fragoroso, l’applauso dei presenti… e la Madonna che scivola sull’Infiorata portata a spalla dalle donne… mi giro a guardare e sono ancora felice per quello che sto vivendo.

La processione rientra ed il comitato si stringe intorno alla Madonna per la foto di rito: c’è Elvia con il suo ottimismo e la sua dolcezza, c’è Siria con la sua forza e la sua praticità, c’è Berta con le sue ansie, c’è Loreta con la sua simpatia, c’è Giuseppina con la sua discrezione, c’è Gianna con i suoi consigli e ci sono io con il cuore in subbuglio.

Il pomeriggio è allagato da un forte temporale ma la sera il tempo tiene e la festa continua con la musica, i balli, le risate.

A tarda notte la piazza si svuota, l’orchestra va via ed io torno a casa. Che posso dire di più di questi due giorni così intensamente vissuti! Ancora poche cose tutte mie: ho deposto sul tappeto dell’Infiorata intrecciato da mille mani, le mie fragilità, le mie ferite, le mie speranze, ho affidato al suono delle campane di Ortona la mia fede, con i colpi dello sparo è esplosa tutta la mia gioia e nei miei occhi l’emozione si è sciolta in un rivolo di lacrime che ho raccolto nel fazzoletto per non farla perdere.

 

                                                                                                                                                             Marina

 

 

Alcuni momenti della Vigilia...

Alcuni momenti della lunga notte...

Alcuni momenti di Ferragosto...