BEVENDO DI FONTE IN FONTE

Una bella passeggiata in bicicletta alla scoperta delle fonti intorno ad Ortona

 

Ortona dei Marsi, 20 agosto 2005.

Due papà (Pasquale e Massimo) hanno organizzato una gita in mountain bike con sei coraggiosi ed atletici ragazzi dai 10 ai 15 anni (Emanuele, Federico, Lorenzo, Federico, Gianpaolo e Francesco) alla ricerca delle fonti più o meno famose situate nel territorio del Comune di Ortona e cercando di evitare le strade asfaltate e di scoprire invece le vecchie vie di comunicazione utilizzate molti anni fa dalla civiltà contadina del nostro Comune.

E’ stata un’esperienza bellissima quanto faticosa che merita di essere raccontata e di essere ripetuta in futuro, magari con un gruppo più numeroso di partecipanti.

Fonte n. 1 - Alle ore 8:15 raduno dei partecipanti presso la fonte più importante ed amata di Ortona: “Clelia”, dea delle messi. Qui si riempiono le borracce e alle 8:30 si parte. La giornata è splendida, il cielo è sereno, la temperatura fresca ma gradevole (14°) con un leggero vento da sud. Siamo ben attrezzati con rifornimenti, prodotti contro gli insetti e radio ricetrasmittenti.

Fonte n. 2 – Si parte lungo la strada provinciale in direzione Pescasseroli e dopo soli 2 km si raggiunge la fonte “San Felice”, la più famosa della zona forse per la sua vicinanza ad Ortona o forse per le sue riconosciute doti benefiche. Nei pochi minuti di sosta ben due persone si fermano a fare rifornimento di acqua; anche il nostro gruppo svuota le borracce e le riempie di nuova e fresca acqua (questa azione, quasi fosse un rito pagano, sarà ripetuta in ogni tappa del nostro giro). Si riparte, in discesa l’aria è fresca e la felpa si indossa con piacere.

Fonte n. 3 – In breve si raggiunge il bivio del Casalotto dove si volta a sinistra verso la montagna in direzione di S. Maria. Qui la salita si fa impegnativa e per la prima volta di una lunga serie si scende dal sellino e si spinge a piedi. Arrivati alla strada asfaltata, di nuovo in sella, si arriva in breve alla fonte “Gemma”. Come in ogni sosta si scatta la foto ricordo. Si riparte, le forze sono ancora tante.

Fonte n. 4 – Lungo la strada comunale, in direzione di Ortona, dopo poche centinaia di metri giriamo a destra per una stradina sterrata: inizialmente si procede a piedi perché troppo ripida ma poi diventa facilmente percorribile sui pedali. Arriviamo direttamente nel piccolo centro abitato e poco dopo ecco la fonte di “Sulla Villa”, decisamente la più ricca per portata d’acqua. Qui incontriamo diverse persone del posto pronte a raccontarci la storia della fonte nata all’inizio del ‘900. Altra storia raccolta è stata la leggenda della fonte “Santa” o sorgente nascosta, situata appena fuori dell’abitato ma ormai asciutta ed ai più sconosciuta: si racconta che una ragazza in pellegrinaggio da Scanno per visitare il santuario della Madonna di Sulla Villa, stanca ed esausta si sedette a terra e con la mano scavò la terra da cui uscì della provvidenziale acqua: per anni uscì acqua dalle doti incredibili e miracolose, con proprietà curative, fino a quando il gesto profano di una donna che vi lavò il suo cane ne decretò la fine.

Fonte n. 5 – Da Sulla Villa cominciamo la discesa in direzione Ortona ma appena usciti dall’abitato giriamo a destra per un stradina sterrata. Siamo arrivati alla ben nota strada dell’acquedotto, che costeggia l’acquedotto delle Ferriere e permette una visuale sulla Valle del Giovenco veramente suggestiva ed a volte mozzafiato. Arriviamo circa a 1.150 metri di quota, quasi sempre in sella, fino a vedere sotto di noi il piccolo centro disabitato di “Fontegiusta”. Lasciamo le biciclette e scendiamo a piedi verso la fonte, solita sosta: bevuta e foto ricordo. I vasconi sono quasi vuoti, segno che i numerosi orti sottostanti sono stati ben irrigati. Ripartiamo sempre più soddisfatti ma con i primi segni di stanchezza.

Fonte n. 6 – Riprendiamo la strada dell’acquedotto, una serie di saliscendi, tante spine ed arriviamo alla strada provinciale per Cocullo, agli Ortonesi nota come la via di Scalera. Dopo poche centinaia di metri di divertente discesa in direzione Pescina si gira a destra per l’ennesima stradina sterrata. E’ decisamente impegnativa e sembra non aver fine: finalmente, tenendoci sempre in quota arriviamo alla strada per fonte “Maiora”. Qui ci fermiamo per ricompattare il gruppo, arrivano i primi segni di cedimento. Considerata la dura salita per raggiungerla, i due papà decidono di abbandonare la meta di fonte “Maiora”, sarà per la prossima volta, e promettono un gelato per tutti al bar di Carrito alto.

Ripartiamo ma poco dopo ci fermiamo per “rubare” delle dolcissime pesche, susine e more nella terra di nonno Mario: sono sicuro ci perdonerà. Arriviamo finalmente alla fonte di “Carrito”, situata proprio di fronte all’agognato premio refrigerante.

Fonte n. 7 – Ripartiamo a suon di banda e sparo (gran festa dei cinquantenni di Carrito) ed usciamo dall’abitato con i saluti e l’incoraggiamento del Sindaco in direzione Pescina. Dopo il sottopasso dell’autostrada arriviamo alla piccola frazione di “Rivoli” ed alla omonima fonte, situata pericolosamente lungo la strada provinciale: non perdiamo l’occasione per incrociare i soliti centauri del week end che tanto minacciano la nostra tranquillità di turisti e padri di famiglia: possibile che le multe le facciano solo in città per divieto di sosta?

Fonte n. 8 – Tenendoci rigorosamente sulla destra ed in ordinata fila indiana, in direzione di Ortona, arriviamo al secondo bivio per Cesoli (il primo ci avrebbe riservato una salita durissima). Finalmente ecco l’ultima fonte del nostro itinerario: quella di “Sambuco”, la più fortemente desiderata tra tutte le fonti a detta degli abitanti di Cesoli e della scritta posizionata sopra la stessa.

Dopo l’ultimo rifornimento di acqua (veramente fresca) ripartiamo in direzione Ortona ma passando dalla ben nota via vecchia. Si pedala facilmente fino a quando all’improvviso appare sopra le nostre teste la mitica Torre di Ortona. La salita torna una nuova volta ad essere dura, anzi, vista l’ora ed i chilometri sulle gambe, durissima!!! Ci consoliamo con una mangiata di dolcissimi e coloratissimi gelsi, attaccando una delle rare piante rimaste nel territorio di Ortona.

I due papà spingono a turno le biciclette dei più piccoli, il sudore chiude gli occhi ed il caldo (siamo ormai a 25°) è sopportabile solo grazie ai tratti in ombra ed al provvidenziale frizzante venticello. Arriviamo alle 13:15 sotto “casa di Giulietto” dopo aver percorso circa 30 chilometri. Una piccola folla di papà, mamme ed amici ci aspetta e si congratula con tutto il gruppo. Rimane il tempo per l’ultima foto sotto la nostra “musa ispiratrice”, la regina di tutte le fonti, la bellissima “Clelia”, e poi via tutti a casa a mangiare e a bere …. vino e coca cola, per oggi basta con l’acqua!!!

 

                                                                                                                                                             Massimo Urbani

 

 

 

foto di Ernesto