I NOSTRI ALTARI
Tanta storia racchiusa nella nostra chiesa parrocchiale
Sono diversi anni che la Chiesa di S. Giovanni Battista in Ortona dei Marsi si presenta come un “cantiere aperto”. Finanziamenti e donazioni da parte di Enti preposti, contributi della generosa gente ortonese e di diversi Comitati Feste, raccolta di fondi organizzata dalla Parrocchia e dal Comitato Pesca hanno permesso di dare inizio ad un grande progetto volto alla conservazione, al recupero ed al restauro del patrimonio artistico racchiuso nella nostra chiesa. Rifacimento del tetto, restauro della facciata, lavori di deumidificazione ancora in corso ed altri interventi, “minori” nelle dimensioni, ma ugualmente importanti, stanno riportando la chiesa di S. Giovanni Battista al suo antico splendore.
In particolare, nel corso del 2004, sono stati restaurati due altari che si trovano lungo la navata laterale destra della nostra chiesa.
Per chi viene dall’esterno della parrocchiale si tratta del primo e del secondo. L’uno detto di “S. Nicola” dall’omonimo quadro che è parte integrante dell’altare; l’altro dedicato alla Madonna, come si rileva dall’affresco restaurato che nella parte superiore rappresenta appunto Maria con il Bambino in braccio. A che titolo tale altare è stato dedicato alla Madonna? Le incertezze sulla risposta da dare a questa domanda ci hanno indotto a “volerne” sapere di più e così, curiosando tra i documenti conservati nell’Archivio Diocesano della Curia di Avezzano, abbiamo raccolto alcune interessanti notizie.
La fonte delle nostre informazioni sono stati i verbali delle Visite Pastorali effettuate nella nostra chiesa dal Vescovo dei Marsi, residente a Pescina, negli anni 1680, 1690, 1744, 1842 e 1886. Dalla loro lettura abbiamo scoperto che all’interno della chiesa di S. Giovanni Battista esistevano numerosi altari.
Ecco il relativo prospetto in cui viene riportato il Vescovo che compie la Visita Pastorale, l’anno della Visita e gli Altari che si trovano all’interno della chiesa di S. Giovanni Battista citati nei verbali di ciascuna Visita:
Mons. CORRADINI |
Mons. CORRADINI |
Mons. BRIZZI |
Mons. DI GIACOMO |
Mons. DE DOMINICIS |
Altare maggiore |
Altare maggiore |
Altare maggiore |
S. Croce |
Altare maggiore |
S. Rosario |
S. Rosario |
S. Rosario |
S. Michele Arcangelo |
S. Rosario |
S. Croce |
S. Croce |
S. Croce |
Immacolata Concezione |
della Concezione |
SS. Trinità e S. Michele |
SS. Trinità e S. Michele |
S. Michele Arcangelo |
S. Francesco d'Assisi |
S. Francesco d’assisi |
SS. Vergine Incoronata |
B. M. Vergine Incoronata |
SS. Incoronata |
S. Caterina |
S. Caterina |
S. M. Monte Carmelo e S. Francesco |
S. Francesco e B. M.V. del Monte Carmelo |
S. Francesco |
S. Giuseppe |
S. Giuseppe |
S. Caterina e S. Nicola |
S. Caterina |
S. Caterina |
S. Rocco |
S. Rocco |
Purificazione |
Purificazione Beata Vergine Maria |
Purificazione |
S. Luigi |
S. Generoso |
S. Maria degli Angeli |
S. Maria degli Angeli |
S. Maria degli Angeli |
S. Gaetano |
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S. Giuseppe |
S. Giuseppe |
S. Giuseppe |
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Del Suffragio |
del Suffragio |
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La Visita Pastorale è una visita “ispettiva” che ogni Vescovo compie nella propria Diocesi per conoscere le attività e la vita religiosa di ogni parrocchia. Ecco cosa abbiamo letto in alcuni di questi verbali.
Il Vescovo De Dominicis, nella Visita Pastorale svolta nei giorni 15 – 19 agosto 1886, ritenne di dover dettare delle disposizioni per la “manutenzione” non solo degli altari della nostra parrocchiale, ma anche di quelli delle altre chiese allora esistenti ad Ortona. Di seguito possiamo leggere un estratto (quasi per intero) del verbale di detta visita.
“Sunto degli ordini emanati da Sua Ecc. Ill.ma e Rev.ma D. Enrico De Dominicis – Vescovo dei Marsi – nella sua prima santa Visita Pastorale fatta negli anni 1886 – 1887.
“Chiesa parrocchiale – Altare Maggiore – Si faccia il suppedaneo di legno. Si tolga il Crocifisso avanti la porticina del ciborio; si compri la teca per l’ Ostia; si riatti la coppa della pisside; si riatti la cassetta dei s. Olei; si tolga la stoppa e su usi la bombace ne’ battesimi; al vasetto del crisma si rinnovi il coperchio.
Altare di S. Giuseppe – si apponga la pietra sacra e la 3° tovaglia.
L’altare di S. Caterina rinnovarsi come pure l’altare di S. Francesco d’assisi.
Altare di S. Rocco – Rivoltarsi la pietra sacra capovolta.
Altare della Concezione – Porsi la base alla croce.
A tutti gli altari togliersi la ruvida incrostatura di calce, ed imbiancarsi.
All’ urna dell’addolorata porsi i vetri grandi.
Al nuovo altare del S. Rosario porsi la pietra sacra e compirsi le pitture; rinnovarsi la finestra attigua e porsi nel mezzo della parete, e chiudersi bene la porta sottostante.
All’altare di S. Generoso porsi la pietra sacra.
Riverniciarsi le statue di S. Luigi, S. Generoso, SS. Redentore, Purificazione di M.V., e S. Francesco Saverio, mancante quest’ ultima di tre dita della mano sinistra”.
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Chiesa di S. Pasquale – In buono stato
Chiesa di S. Onofrio – Togliersi l’ umidità dall’altare, e rinnovarsene i gradini. Si adempiano i legati pii.
Chiesa di S. Antonio – Si tolgano i piccoli sedili ai lati dell’altare; l’altare riattarsi e ripulirsi; interdetta la pianeta nera. Si riatti tutto.
Chiesa delle Grazie – Riattarsi la facciata; all’altare maggiore interdetta la pietra sacra e riattarsi il primo gradino. Gli altari laterali riattarsi in tutto, e munirsi di tovaglie, croci, candelieri, e fiori. Rapararsi la troppa umidità nella Sacrestia.
Chiesa della Madonna della Villa – La pietra sacra porsi a livello della mensa; mettersi i vetri alla finestra della sacrestia; e chiudersi a muro l’altra finestra della Chiesa, che sta al piano della via.
Nei verbali della Visita Pastorale svolta dal 1872 al 1874 dal vescovo Federico Di Giacomo, redatto in latino, viene riportato quanto segue:
L’altare di S. Giuseppe si asserisce che sia del patronato della famiglia Buccella.
L’altare di S. Gaetano riferiscono che appartenga (fertur pertinere) alla famiglia Petroni.
L’altare di S. Rocco precedentemente (olim) era dedicato a s. Biagio.
L’altare di S. Caterina si dice che sia di pertinenza delle famiglie Petroni e De Matteis.
L’altare di S. Francesco d’assisi si asserisce che appartenga al patronato della famiglia Castrucci.
L’altare di S. Michele Arcangelo appartiene alle famiglie Maggi e Abrami.
L’altare dell’ Immacolata Concezione della B.V.M. si asserisce appartenere alla famiglia Cerone.
L’altare della Santa Croce spetta alla famiglia Abrami.
Sempre dallo stesso verbale si apprende inoltre che:
La chiesa di S. Pasquale per diritto appartiene al patronato della famiglia Abrami.
Chiesa di S. Onofrio
La chiesa di S. Antonio Abate ha un cappellano che possiede il beneficio eretto sotto lo stesso titolo, e la chiesa viene riferito che appartenga al patronato della famiglia Maggi.
Nella chiesa rurale di S. Maria delle Grazie c’è un altare dedicato a S. Carlo Borromeo, ed un altro dedicato a S. Antonio di Padova.
La chiesa Rurale di S. Maria è chiamata volgarmente Della Villa.
Se queste interessanti letture non ci hanno permesso di dare una precisa risposta all’iniziale interrogativo che aveva mosso le nostre ricerche, certamente ci ha fatto capire che, nel tempo, molti cambiamenti si sono avuti all’interno della chiesa di S. Giovanni Battista.
La nostra chiesa ha subito due profonde trasformazioni.
Nel 1735 fu riconsacrata dal Vescovo Baronio – come si legge nell’iscrizione posta al di sopra dell’armadio della sacrestia; di quell’epoca sono certamente i tre altari laterali nella navata di destra, il pulpito, la sedia vescovile, l’altare maggiore e l’organo.
L’altra profonda trasformazione si è avuta tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento con la costruzione della stanza cosiddetta di S. Generoso, in parte poi utilizzata, appena dopo la guerra, da don Paolo Frezzini per realizzare l’attuale cappella con l’altare su cui venne posta l’urna del Santo, cappella oggi detta, appunto, di S. Generoso.
Certo, lo ribadiamo, per quanto riguarda gli altari, si può dire poco. Lungo il corso dei secoli alcuni sono stati eliminati, tanto che oggi di essi non ve ne è traccia all’interno della nostra chiesa.
Un altare dedicato a S. Nicola, abbinato al nome di S. Caterina, si trova solo nella visita pastorale del 1680 fatta dal Vescovo Corradini; in seguito, mentre il nome di S. Caterina continua ad essere citato, di S. Nicola non si parla più.
Altri altari si sono conservati come, per esempio, quello di S. Giuseppe.
L’attuale altare del Sacro Cuore nel passato non si sa a chi fosse dedicato. Prima che don Paolo facesse costruire quello di S. Generoso, l’urna del Santo stava presso l’altare del Sacro Cuore ma è difficile dire quando vi sia stata posta; difatti un altare di S. Generoso non viene ancora nominato nel 1882, ma solo nella visita pastorale del 1886 (ricordiamo che l’urna fu portata a Ortona da Roma nel 1757).
Dei tre altari laterali che oggi si trovano sulla navata di destra della chiesa il terzo, per chi viene dall’esterno, non ancora restaurato, è certamente dedicato alla Madonna. Oggi c’è la statua della Madonna del Carmine, ma potrebbe anche essere stato l’altare della Madonna del Rosario o dell’Incoronazione.
Ma, l’altare centrale a chi è dedicato?
Purtroppo le nostre ricerche non ci hanno permesso di individuare con esattezza sotto quale titolo questo altare sia stato dedicato alla Madonna.
Forse “della Concezione”?
A ciò farebbero pensare – ma si tratta comunque di una supposizione – due Verbali di Visite Pastorali compiute dal Vescovo Di Giacomo e dal Vescovo De Dominicis rispettivamente negli anni 1872 – 1874 e 1886 – 1887. In essi, come si può ricavare dal precedente prospetto, si parla di un altare dell’Immacolata Concezione – altare della Concezione; detto altare non è mai menzionato in verbali di precedenti Visite dove, gli altri altari citati o non sono riconducibili a questo o, come si è già precisato, nel corso dei secoli sono stati eliminati.
Per quanto riguarda il trittico presente in questo secondo altare, nella parte inferiore dell’affresco, il Santo che si trova al centro e che porta le chiavi è S. Pietro; la figura che si trova a sinistra di chi guarda e che porta la spada ed il libro è S. Paolo; il Santo sulla destra è invece più difficile da identificare. Il particolare della croce fa pensare a S. Andrea, quello del libro a S. Giovanni, croce e libro insieme fanno pensare a S. Giacomo. Sarebbe opportuno l'intervento di un esperto in simbologia dei Santi.
L’affresco è relativamente recente, al più tardi si potrebbe far risalire alla riconsacrazione della Chiesa di S. Giovanni Battista avvenuta nel 1735.
Infine, per quanto riguarda le due statue di stucco laterali, il libro e le tre sferule individuano, in quella che si trova sulla sinistra di chi guarda, S. Nicola di Bari; il giglio in una mano e il libro nell’altra identificano, in quella che si trova sulla destra, S. Antonio di Padova.
Sono ancora tanti gli interventi di cui necessita la nostra chiesa. L’augurio è che si riescano a reperire al più presto gli ingenti fondi necessari a realizzare questo grande lavoro di conservazione, recupero e restauro.
Letizia Del Capraro