UNA ORTONESE D’ADOZIONE

Ortona è fatta di tante piccole semplicità che riempiono cuore ed anima

 

Da dove iniziare? Forse da come sono arrivata ad Ortona?

Beh mia zia paterna ha sposato un ortonese e quando ero piccola, fin dall’età di quattro anni, sono venuta spesso in estate al paese per motivi di salute, affinché respirassi aria pura e fresca!

Poi il tempo è passato e ogni anno siamo ritornati a trascorrere l’estate, io e la mia famiglia!

Oltre che per il clima, siamo ritornati anche per il semplice fatto che il ritmo della giornata è scandito dal suono delle campane della chiesa ogni quarto d’ora come unico riferimento per sapere la giornata a che punto sta; perché si parcheggia l’auto e la si usa solo per andare alle sagre e ai mercatini dei paesi vicini; perché le maestose montagne sembra che ogni mattina quando ti svegli ti dicano “buongiorno”; perché quando vai al fiume senti solo il suo scorrere lento e il cinguettio degli uccelli; perché quando si esce si saluta e si parla con tutti, si ascoltano i racconti dei vecchietti, che sono gli unici a restare ad Ortona nei rigidi inverni, delle loro difficoltà passate, della guerra che hanno combattuto e come sono sopravvissuti, per poi vedere i lori occhi brillare quando parlano del loro paese e dell’orgoglio d'essere Ortonesi!

Da allora mi sono sentita “una ortonese d’adozione”, anche se non mi scorre nelle vene sangue ortonese, ma casertano!

Sono attirata dalla pazienza delle persone del luogo, dalla natura e dal fantastico paesaggio che offre questo luogo che io chiamo “paese magico”, anche perché non si può descrivere Ortona se non se ne è innamorati, è come una passione che nasce e non sai perché.

Il mio paese magico ha ben poco dei giorni nostri mi dà una sensazione di retrò, il passato è molto presente ed è un peccato che qui tante tradizioni e svaghi si stanno perdendo anche se si fa il possibile per tenerli vivi.

Ci vuole la partecipazione di tutti e soprattutto delle persone che come me, non essendo ortonesi di sangue, diano soddisfazione e imparino a rispettare ed apprezzare la semplicità del luogo, nel bene e nel male !!!

Perché ad Ortona si perde la cognizione del tempo, distratti ad assaporare la sensazione di calma, il profumo dell’aria per i vicoli che varia a seconda della stagione, la semplicità di rivivere giochi, il gusto della compagnia davanti ad un bicchiere di vino, in una partita di calcio o a carte, il fare una passeggiata per le vie del paese o verso i giardini, l’aspettare i giorni di festa e per indossare vestiti belli e andare in processione come una volta ad onorare i Santi e la Madonna e per ballare balli come il valzer, il tango, la polka oppure il “tacco e punta”, la “fisiarasca”, l’alligalli e tanti altri!

 

Ricordo da piccola giocavamo, tutti i bimbi di Via Piano, con svaghi inventati, che oggi si è perso il gusto di farli, perché ad Ortona si ritorna indietro nel tempo, anche se quest'anno ho visto bimbi giocare con play-station, giochi elettronici e a dir la verità mi è venuta tristezza. Ad Ortona non si può trascorrere il tempo così, tanto è vero ho espresso il mio pensiero, ma i bimbi non capivano di cosa parlassi, per fortuna che erano solo una minoranza perché, tutti gli altri si sono inventati di tutto, persino vendere il "ciambellone" fatto dalla mamma di uno di loro e andare in giro, con un carrettino improvvisato!!! Davvero simpatici a vederli!!!

Il mio è proprio amore vero perché più passano gli anni e più ho desiderio di ritornare al paese sempre con molto piacere, non riuscirò mai ad esprimermi bene per trasmettere che sensazione mi dà ogni volta che passo i giorni al paese, persino in altri periodi dell’anno oltre all’estate!

Secondo me, Ortona raggiunge il massimo in una giornata uggiosa e un po’ fredda tanto da non impedire di farsi una passeggiata e respirare l’aria fresca e frizzante. Soprattutto accorgersi che, anche se non c’è tanta gente, il paese ti fa compagnia con il suo odore di legna bruciata nei camini e con il vento che accarezza il viso e il suo sibilare che diventa una musica o con il cadere di una dolce pioggia.

A volte mi chiedo come può ad una ragazza come me, con un carattere solare, vivace ed estroverso che vive in una città del sud ove c’è calore, sole, mare e diciamo tanta vivacità, piacere Ortona paese di montagna, isolato, calmo e con quella Torre che per me simboleggia l’orgoglio del paese ed è la caratteristica che tutti gli ortonesi portano dentro sé?

La Torre maestosa e solitaria, luogo a me molto caro. Non posso fare a meno di non trascorrere il tempo tra le sue mura di cinta, lì ritrovo la mia serenità, il contatto con la natura, anche se si vede tutto dall’alto ma, nel suo silenzio si riesce ad ascoltare il fruscio del fiume, il grido dei rapaci che annidano sulle montagne, il vento che ti accarezza insieme ai caldi raggi del sole e quel cielo infinito di un azzurro che non si riesce a vederlo da nessun’altra parte, che raggiunge il suo massimo di notte pieno di stelle e mi sembra di stare sospesa nel buio e di poter avere la sensazione di toccarle una ad una!

Meraviglia della natura, indescrivibile, bisogna solo viverle certe cose!!!!!

Il mio è un legame che porto dentro di me, che non so spiegare. Forse la cosa che mi accomuna ad Ortona è che mi ritengo molto semplice ed umile ed Ortona è fatta di tante piccole semplicità che riempiono cuore ed anima!

Le migliori amicizie sono nate lì e le situazioni che ci legano sono momenti passati insieme quando c’è un evento, una tradizione del paese da rispettare ma soprattutto da festeggiare.

Come si fa a non tornare al paese almeno nei giorni di festa? Quando mi è capitato di non poter tornare per impegni lavorativi o familiari, il pensiero correva lì e la tristezza mi assaliva!

Avrei tanto da raccontare…..sono contenta di considerarmi una ortonese d’adozione e spero che altrettanto gli ortonesi siano contenti di avermi adottata…. e come me anche tanti altri!!!

 

Lina