IL PAESE SI VESTE DI CORIANDOLI

Divertente carnevale avvolto da calore e da colore

 

Lo dice anche il proverbio: “A Carnevale ogni scherzo vale”.

E allora inventi le pettinature più strane, il trucco più originale, la maschera più divertente, lo scherzo più simpatico. Ti concedi il lusso di qualche piccolo vizio: un bicchiere di vino e una sigaretta in più.

Da Rio a Viareggio, da Venezia a Roma si organizzano grandi sfilate di carri allegorici e di maschere. Anche ad Ortona il giorno 21 febbraio la Pro - Loco festeggia il Carnevale.

L’appuntamento è alle 14.30 in piazza. Qualcuno aveva pensato al costume da indossare da tempo e così ha avuto modo di curare ogni particolare, qualcuno lo improvvisa al momento, altri fanno festa con un coloratissimo cappellino o con una rumorosa trombetta oppure lanciando in aria una manciata di coriandoli. Maschere e non, adulti e bambini (questo è il bello) si ritrovano in piazza. Ci sono pochi costumi tradizionali, poche fate e regine, qualche personaggio dei cartoni animati. Camminando per la piazza capita di imbattersi in un indiano, un talebano, un messicano, un militare, che si divertono a non farsi riconoscere. Alcuni ragazzi si sono vestiti da donne: fanno proprio ridere con la minigonna e il seno di carta! Si aspettano i soliti ritardatari e insieme a loro arrivano anche due trattori, quello di Lanfranco e quello della ditta Di Panfilo. Qualcuno non vede l’ora di salire sui rimorchi che, per l’occasione, si trasformano in veri e propri saloons. Il tempo ci assiste: cielo nuvoloso, ma niente pioggia, l’aria è addirittura gradevole.

Con queste premesse il giro per il paese può iniziare. Si fanno delle soste casa per casa perché è tradizione che ognuno offra delle uova o degli spiccioli di euro. Le fermate sono spesso molto lunghe perché alcuni generosi ortonesi distribuiscono dolci e bevande. Intanto la fisarmonica di Cristian accompagna l’allegra brigata e allieta le vie del paese con walzer e tarantelle. Le case abitate sono poche, ma è importante portare calore e colore perché le persone che vi abitano ci accolgono molto gentilmente. Mentre il paese si veste di coriandoli e di stelle filanti, a metà del giro c’è chi ha alzato un po’ troppo il gomito, ma glielo concediamo, è Carnevale! Si fa scuro, il gruppo si divide, qualcuno comincia a defilarsi. I più temerari concludono il giro fino a “pell’era”. Molti approfittano dell’ora di cena per tornare a casa, ma è assolutamente vietato andarsene al letto. Quando è festa è festa!

Il divertimento, infatti, continua al Centro Anziani con la musica di Cristiano. La tavola è imbandita di dolci tradizionali, frappe e castagnole, e sono aperte le prenotazioni per “ov ‘nganna”, un gioco ortonese antichissimo che consiste nel riuscire a tagliare bendati un uovo sodo e quindi a mangiarlo.

Il Carnevale ortonese, tra liscio e dance, si protrae fino a tarda notte, quando le maschere tornano a casa stanche, ma divertite.

 

Francesca Di Benedetto

 

Riviviamo alcuni momenti...