INTERVISTA AL MISTER

Ortona dei Marsi, 4 gennaio 2004 – Sala Centro Anziani

 

Nel pomeriggio è stata convocata una riunione per chiarire alcuni temi che vedono coinvolto l’allenatore, i giocatori e la dirigenza. Subito dopo abbiamo chiesto al Mister se potevamo rivolgergli alcune domande, Antonio ha concesso l’intervista in totale trasparenza.

 

In questa stagione l’Ortona 2000 ha iniziato veramente bene, tre vittorie consecutive. Successivamente la nostra squadra ha iniziato la discesa arrivando addirittura a quattro sconfitte consecutive. Oggi ci troviamo al centro della classifica con sette sconfitte, quali sono i motivi? Quali saranno le azioni correttive per guadagnare punti preziosi?

Io credo che sia dipeso dal fatto che all’inizio siamo partiti con tanta buona volontà, come due anni fa quando allenavo l’Ortona 2000, infatti le prime partite sono state molto sentite a livello di gruppo. Delle successive quattro partite, solo due sono state, a mio avviso, perse perché abbiamo giocato male. Le altre due sconfitte sono stati episodi sfortunati. Difatti, nella partita in casa contro il Castellafiume abbiamo fatto un buon gioco, poi un errore del nostro Sandro, fino a quel momento uno dei migliori in campo, ha causato il terzo gol proprio sul finale. Comunque, una sconfitta con una squadra tra le migliori del torneo può starci. Nell’incontro con l’Aielli, fuori casa, nonostante il nostro team fosse al completo, la partita è stata giocata non al meglio della condizione ed infatti abbiamo perso due a uno. Ripeto, su quattro sconfitte solo due veramente meritate.

Per quanto riguarda le azioni correttive, sto cercando di recuperare gli infortunati: Giandomenico Mercuri, uno dei difensori più forti che l’Ortona abbia mai avuto, ha vinto il campionato allievi nazionali e sa fare alcune cose in mezzo al campo che pochi sanno realizzare, come per esempio le diagonali in sovrapposizione. Un Sabatino, che ha qualche anno, ma in campo è un buon interditore. Avere la continuità di Antonino è utile, perché in campo si vede il suo contributo. L’obiettivo e la speranza è di riprendere tutti gli infortunati per iniziare gli allenamenti tutti insieme, neve permettendo.

Quali sono i reparti che richiedono miglioramenti?

Leggermente il centrocampo. Lo sappiamo tutti, è un reparto in cui bisogna correre molto oltre ad avere posizione in campo e piedi buoni. A centrocampo è necessario avere i “polmoni”.

Nel nostro gruppo ci sono quattro cinque giocatori che possono coprire questo ruolo e spero che possano giocare tutte le domeniche. Tutti sanno che in questo campionato partecipano giocatori che lavorano e studiano, qualche volta anche la domenica. Giocatori come Antonino, Sabatino, Mimmo, Silvio e Francesco, se possono giocare fanno sicuramente la qualità di questa squadra.

Ritiene che l’attuale impostazione in campo della squadra sia giusta, o ritiene opportuno qualche ritocco?

Quando posso impiegare tutti i giocatori penso che l’impostazione della squadra sia quella giusta. È vero, manca un ariete davanti. Manca chi mette la palla in rete. Fabrizio Melone è bravo, in dieci partite undici gol è sicuramente un bel bottino, ma un ariete sarebbe l’ideale anche perché Fabrizio giocherebbe con più tranquillità. Questo per quanto riguarda i giocatori, ma il modulo? Ero partito con quattro difensori fissi, due terzini di fascia e due centrali; un portiere; quattro centrocampisti, due sulle fasce e due centrali; due punte. Come ho detto prima, le continue assenze non hanno mai permesso di giocare con la squadra completa e quindi con il nostro modulo.

È soddisfatto della partecipazione e l’impegno dei giocatori agli allenamenti?

Sì, quest’anno sono soddisfatto. I giocatori della zona hanno sempre partecipato con molto impegno. Posso anche aggiungere che addirittura il venerdì c’è qualcuno che viene da Roma, o comunque da lontano, e che si allena qui ad Ortona.

Quale è stato finora il contributo del Direttore Sportivo?

Io credo che il valore aggiunto l’abbia dato. Secondo me il suo ruolo è molto importante anche in società piccole come la nostra. L’unico problema è l’enorme distanza tra l’allenatore e la società. Non è possibile avere la massima disponibilità solo del Vice Presidente e gli altri non si vedono mai. Dobbiamo essere più uniti, dobbiamo avere più collaborazione, dobbiamo parlare di più. Se riusciremo a vederci di più, sono sicuro che riusciremo anche a crescere sia come società che come squadra.

Non pensa che l’apporto di Giuliano possa dare una maggior spinta alla squadra?

Io penso che Giuliano con l’allenamento che può fare, visto l’impegno lavorativo, potrebbe dare un ottimo supporto alla squadra negli ultimi venti, venticinque minuti. Essendo un giocatore di grossa esperienza, potrebbe entrare in campo nel momento in cui le squadre sono stanche e quindi fare la differenza.

Cosa pensa del mormorio in panchina sulle modalità impiegate nelle sostituzioni?

Questo purtroppo è un problema che hanno tutti gli allenatori che conosco. Tutti i giocatori vorrebbero giocare, io però confermo quanto detto all’inizio del campionato: cercherò di mettere in campo sempre la squadra migliore. È chiaro che gli otto, nove undicesimi in testa li hai, poi ci sono le altre cinque, sei, otto persone che devono girare dando una mano anche dalla panchina.

Voglio sottolineare che ho un giocatore in panchina, Patrizio D’Alessandro, che dall’inizio del campionato ha giocato solo tre volte e non ha mai aperto bocca. Ci sono altri giocatori, invece, che pretenderebbero di giocare sempre. Purtroppo undici vanno in campo, sette in panchina e si possono fare massimo cinque sostituzioni, quindi qualcuno resta fuori.

Come gestisce il “ricatto” a cui ti sottopone qualche giocatore: “…altrimenti non gioco più”?

La linea è molto rigida: io faccio le mie convocazioni, se un giocatore non vuol dare il suo contributo, pazienza, vorrà dire che sarò costretto a trovare soluzioni alternative. Non è questo il modo di agire, se così è allora lasciamo la terza categoria per un torneo amatoriale, avremmo anche meno persone esterne impegnate intorno alla squadra.

Com’è in generale il rapporto con i ragazzi? I problemi di due anni fa possono ritenersi un lontano ricordo?

Lontanissimo no, lontano sì. Non so se lei ha mai assistito agli allenamenti: si scherza, si ride, ci si prende a pallonate, è un clima tranquillo. Inoltre ci sono anche i ragazzini che si allenano con noi. Le mamme ce li hanno affidati e io sono contento. Anche i giocatori più grandi sono contenti di allenarsi con i più piccoli. Poi ci sono quelli che purtroppo non possono venire agli allenamenti e la differenza in campo con quei giocatori che invece partecipano è evidente. Ha parlato di un lontanissimo ricordo no, lontano sì, che significa? Il clima è tranquillo? Loro mi hanno voluto perché hanno visto che ci metto l’anima. In ogni modo, il rapporto è sereno con l’ottanta per cento dei giocatori, con l’altro venti per cento sta migliorando con il tempo.

Una critica obiettiva alla squadra

Ritorniamo al discorso di due anni fa. Io vorrei che le cose fossero fatte secondo un certo criterio. Ad esempio il sabato sera non pretendo che i ragazzi vadano a dormire alle dieci e mezza, sono giovani, capisco che hanno voglia di divertirsi. Non è comprensibile, però, che il sessanta per cento dei ragazzi vada a dormire alle cinque di mattina di tutte le domeniche. A me piacerebbe fare bella figura la domenica in campo, ma in queste condizioni sarebbe molto difficile giocare bene. Chi ha giocato a pallone, come me, sa che è molto difficile giocare con poche ore di sonno sulle spalle.

Vuole continuare ad allenare?

Sì, perché sono contento di allenare questa squadra.

Vuol dire qualcos'altro ai lettori di Prima Pagina?

Sono contento di far parte dell’Ortona 2000, anche se l’ambiente non è sempre idilliaco. Qualche volta vengo abbandonato a me stesso. Posso dire, però, che qualcosa di buono la stiamo facendo per questa valle, parlo dal punto di vista sociale. Mi auguro di concludere il campionato dando a questo gruppo un’impronta di squadra. Che possano parlare di noi nella valle Peligna, Marsicana e nell’Aquilano.

Ringrazio i lettori di Prima Pagina, ringrazio lei dell’intervista e mi auguro di parlare di nuovo con voi a fine campionato di una squadra che ha fatto una bella figura nel torneo di terza categoria.

 

Ringraziamo Antonio Sforza per averci fornito la sua opinione sull’attuale momento calcistico della nostra squadra di calcio.

 

 

Saverio