LA CERQUA, FAR CULTURA AD ORTONA
Premio Biennale Nazionale di Poesia “Quinto Poppedio Silone”
Quest’anno, L’Associazione Culturale “La Cerqua ONLUS” – nell’ambito dell’ormai tradizionali manifestazioni “ortonaculturanatura” – ha profuso ogni propria risorsa ed energia nell’ideare e realizzare un evento, di carattere nazionale, che fosse indissolubilmente legato al paese Ortona dei Marsi.
E’ nato così il Premio Biennale Nazionale di Poesia “Quinto Poppedio Silone”, per opera di tutti i Soci, ma soprattutto grazie all’instancabile attività della nostra associata l’artista Tonina Asci e del nostro inestimabile Consigliere d’Amministrazione Giovanni Rodero.
“Sull’ali d’antica memoria, destati!
Anima generosa, forte e tenace d’Ortona dè Marsi,
le cui radici incalzasti
all’ombra della tua amata quercia secolare”
Questi sono i versi epigrafici del bando che la poetessa Laura M. Volante ha voluto regalare al nostro paese. Versi eleganti che rispecchiano il tema del concorso: “La Poesia attraverso la memoria degli uomini”; argomento legato alle origini, alle radici ed alla testimonianza storica di un popolo, di un paese, di una città, di un eroe e di un personaggio. L’assunto tematico, sia per mantenere viva l’identità etnica delle singole realtà zonali, sia per enfatizzare le diversità in uno scambio interculturale d’esperienze e tradizioni, mi auguro possa produrre conoscenza fra le genti che è la vera essenza dell’esistenza.
Intitolare, invece, il premio a Quinto Poppedio Silone è stata cosa facile essendo egli il nostro ascendente più illustre. Eroe fiero e tenace della Guerra Marsa del 90 a.C. cui immolò la vita per i propri ideali. Dice Plutarco: […] uomo bellicoso e che godeva grandissima stima, amico di Druso […], Tito Livio ne parlò nel Libro 76 della sua monumentale opera sulla storia di Roma, purtroppo andato perso, e del quale ci resta solo l’epitome: “Poppedio Silone duce dei Marsi primo responsabile dell’avvenimento (la ribellione e la guerra contro Roma finché i popoli italici non avessero ottenuto lo jus civitatis) cadde in battaglia” che è abbastanza da capire come lo Storico avesse ampiamente dissertato sulle gesta del nostro eroe.
La giuria del Premio composta da:
Laura Margherita Volante, (Presidente) poetessa ammantata di vari premi e riconoscimenti con numerose opere pubblicate, fra le quali spiccano “Goccia di fiume” di cui è stato detto “Nel ritmo poetico si seguono le scansioni di una ritualità classica che riprende forma e modo di un antico rito misterico; […] il mistero e il dolore che arrivano dalla contemplazione della realtà oggettuale e dai fenomeni della vita si risolvono, per il miracolo dell’arte, in un canto che è capace di suscitare commozione e stupore…” ed “Il canto del gabbiano” del qual è stato scritto: “E’ il trionfo della parola come mimesi: mette in versi la natura le forme i colori e perfino se stessa, non soltanto perché racconta in poesia le cose che si dicono con figure e spazi, ma perché emula la libertà d’immaginazione …”
ANTONANGELI GIANCARLO, psicologo con molteplici interessi e gran polemista.
DEL CAPRARO FABRIZIO, presidente della Pro Loco d’Ortona dei Marsi.
ERAMO BICE MARINA, redattrice di “Prima Pagina”, corista e dicitrice della “Corale di Ortona dei Marsi”.
RODERO GIOVANNI, Presidente Assonet, web master e pubblicista.
VICARIETTI UMBERTO, Dirigente scolastico ma soprattutto poeta con ampi riconoscimenti di cui alcuni così motivati: “Per la misurata armoniosità del verso che, sulla base di una solida competenza letteraria, ben dispiega antichi e consumati arcani …”
ha fornito prova non solo di gran competenza, ma soprattutto di comunione di animi e di capacità di riconoscere il sentire artistico ove esso è presente. Le motivazioni delle opere dei classificati, scritte individualmente a fronte di testi anonimi, infatti, sono pressoché identiche tant’è che i punteggi dei tre vincitori si discostano, tra loro, di pochi centesimi di punto. Il terzo posto del poeta ortonese Vincenzo Buccella, sotto questa luce, credo assuma un valore molto prestigioso.
La premiazione, della prima edizione del Premio Nazionale di Poesia, si è tenuta in Piazza S. Giovanni Battista ad Ortona la sera del 13 Agosto scorso. La serata si è articolata in due momenti: un fuori concorso dedicato allo scomparso poeta ortonese Fulvio Asci per magnificare la sua persona attraverso la sua opera, perché come diceva lo psicologo Edward L. Thorndike la differenza tra un beota ed un uomo intelligente sta nelle opere per cui qualcuno è ricordato. Noi abbiamo voluto valorizzare e far conoscere la poesia di Fulvio ricca di “quadretti di vita quotidiana”, d’immagini paesane a volte bucoliche altre dissacranti ma sempre pervasa di un sottile umorismo, un po’ fra il minimalismo, Filemone e Bauci e Marziale. Fulvio, già infarcito di studi umanistici credo che apprezzerebbe queste mie citazioni classiche espresse solo per onorare la sua memoria d’uomo colto.
L’altro momento dedicato ai concorrenti, ha visto la consegna della Pergamena di Partecipazione, dei Premi Giuria e delle Opere segnalate, ed è stato suggellato con la premiazione delle prime tre poesie estimate.
Terza classificata: “Il profumo dei tigli” di Vincenzo Buccella, neopoeta ortonese con uno spiccato senso del ritmo e della rima baciata, ancora acerbo nel sentire ma con grandi possibilità d’affinamento emozionale.
Seconda classificata: “Radici” di Rita Marconi, componimento fresco, tenero ed essenziale nel suo incedere in forma di haiku che fa ben sperare per la poetessa ferrarese e per la poesia in genere.
Prima classificata: “Ti sogno, terra” di Rosa Berti Sabbieti, lirica che ci colpisce “come un lampo che spezza la notte”, così ella ama definire la sua poesia. Sarei irriverente se osassi commentare la poetica della Sabbieti; ella che ha discusso una delle sue tesi di laurea con Giovanni Gentile, le cui poesie sono incluse in antologie, che è citata nelle enciclopedie, che l’Istituto Biografico di Cambridge la annovera tra i maggiori intellettuali mondiali del novecento. Ella, con la profonda umanità che la distingue e la modestia propria delle personalità geniali, non ha disdegnato partecipare ad un neoconcorso di poesia tenutosi in un piccolo paese di provincia. Siamo profondamente grati alla Signora Rosa Berti Sabbieti che ci ha onorato, ogni oltre nostro merito, della sua presenza. Il Premio Biennale Nazionale di Poesia “Quinto Poppedio Silone”, dalla prima edizione, sarà sempre accomunato all’illustre figura della “signora della poesia” come l’artista è definita dalla critica.
Per la prossima edizione, dati questi prodromi, contiamo di avere una partecipazione di molte più presenze note o alle prime armi, ciò implica una mole di lavoro organizzativo enorme per cui chiudo qui per mettermi subito all’opra, al prossimo 13 Agosto 2005.
Giancarlo Antonangeli
Le prime tre
Ti sogno terra(Rosa Berti Sabbieti) 1° Premio
Vagheggiata dalla luna tra un silenzio piatto di voci amate mentre un gatto miagola forte e taglia a pezzi la notte son rotte, così sembra, le cose belle e il cielo si fa prigioniero di ere troppo lontane e assenti temo di non ritrovarmi più nelle piccole dimensioni umane, mio sogno di Libertà e d’invenzione. |
Radici(Rita Marconi) 2° Premio – Opera segnalata
Non lascerà il passero la quercia ora che i rami sono spogli e tremano nel vento
troverà riparo sotto l’ultima foglia e quando anche questa sarà perduta volerà sul ramo più basso qui sul davanzale.
|
Il profumo dei tigli(Vincenzo Buccella) 3° Premio
Fresca notte di luglio, notte piena di stelle; l’aria profumata di tiglio, t’accarezza la pelle. Tutto il paese assapora Il sonno del gusto, tardi è l’ora ed ogni cosa è a suo posto. Ma sulla piazza silenziosa C’è ancora qualcuno: gioventù smaniosa di un nuovo mattino. Li vedi?! Siamo noi Su quella panchina, futuri eroi di una vita meschina. Lo vedi?! Vent’anni Sono andati Tra gioie, inganni E sogni bruciati. Lo senti?! Sale da Via Roma Il profumo di tiglio, indimenticabile aroma d’una notte di luglio.
|
La Classifica
Pos. |
Titolo Opera |
Autore e provenienza |
Punti |
Mv. |
|
|
|
|
|
1 |
Ti sogno terra |
Rosa Berti Sabbieti - Camerino (Mc) |
52,00 |
8,66 |
2 |
Radici |
Rita Marconi – Ferrara |
51,75 |
8,62 |
3 |
Il profumo dei tigli |
Vincenzo Buccella – Ortona dei Marsi (Aq) |
44,50 |
7,41 |
4 |
Olocausto |
Gianfranco De Palos – Sesto San Giovanni (Mi) |
44,00 |
7,33 |
5 |
L’amore è insostenibile |
Adriana Di Cicco – Avezzano (Aq) |
43,00 |
7,16 |
6 |
Emigrante |
Artesio Di Legge – Collarmele (Aq) |
42,75 |
7,12 |
7 |
Madrecasa |
Jasco – Forlì |
42,00 |
7,00 |
8 |
Passa qualcuno ogni tanto |
Diocleziano Giardini – Pescina (Aq) |
41,00 |
6,83 |
8 |
Che gara è la vita |
Angelo Iacobacci – Carrito di Ortona dei Marsi (Aq) |
41,00 |
6,83 |
10 |
In cerca di luce |
Angelo Di Salvatore – Aschi Ortona dei Marsi (Aq) |
40,50 |
6,75 |
11 |
Sogno di pace |
Giuseppe Di Giacomo – Roma |
40,00 |
6,66 |
12 |
Nostra essenza terrena |
Luigi Ferretti – Tolentino (Mc) |
39.25 |
6,54 |
13 |
Le barche malate |
Nazzareno Menzietti – Porto d’Ascoli |
38,25 |
6,37 |
13 |
La fiaba indiana |
Luciano Amicucci – Tagliacozzo (Aq) |
38,25 |
6,37 |
15 |
Dodici anni di istituto |
Michele Masetti – Savignano sul Rubicone (Fc) |
37,00 |
6,16 |
16 |
Il mio monte |
David Volpe – Avezzano (Aq) |
36,00 |
6,00 |
16 |
Sola nel bosco |
Giuseppa Domino – Milano |
36,00 |
6,00 |
17 |
All’orizzonte |
Fabrizio Farina – Pero dei Santi (Aq) |
35,25 |
5,87 |
18 |
Passeggiano i ricordi |
Savina Rossini – Pesaro |
34,00 |
5,66 |
19 |
Tardi i nonni |
Giacomo Baccini – Savignano sul Rubicone (Fc) |
33,00 |
5,50 |
19 |
Notte |
Simone Demme – Pomezia (Rm) |
33,00 |
5,50 |
20 |
San Pio |
Aroldo Silvestrini – Ancona |
32,00 |
5,33 |
Vetrina Cantori Locali "Fulvio Asci"
A Clelia(Emilio Castrucci)
Quest'anno ti vedo molto felice. Tu sei la solita privilegiata; godi della chiesa la rinata facciata, senti quel che nova campana dice.
Per la prima volta a Ferragosto, contenta, ai ascoltato dal tuo posto il coro delle ragazze ortonesi coi mitici stornelli abruzzesi.
Sei un personaggio particolare, unico nella storia del paese. Tante le cose che puoi raccontare: da dissetare ogni ortonese.
Quando sulla panchina mi adagio, sogno il tuo bel lungometraggio:
"tutti i neonati senti frignare, vedi le mamme pronte a coccolare.
I bimbi si divertono un mondo fare intorno a te il girotondo.
Vedi i ragazzini con passione giocare tutte l'ore a pallone.
Escono i ragazzi dal gran portone, hanno fatto la prima comunione.
Vedi tanti sposi fotografare con i parenti come alveare.
Nel silenzio, doloroso, sincero, vedi defunti verso cimitero.
L'anziani presenti per freschicello s'alzano e se tolgono il cappello".
Sudati per i cocenti raggi e dalla stanchezza quasi affranti, tornano dalla campagna in tanti e le tue cannelle non sono miraggi.
|
Ogni mattina è la stessa scena: la lingua delle donne non si frena. Tutte con "spara e conca" in mano; sopporti con pazienza quel baccano.
Sai ben che quelle donne son portenti, non temono gli affaticamenti. Con la conca d'acqua ben riempita fan più volte di Sant'Onofrio la salita.
Sono giunti i tre giorni di festa; sonano “a figura a figura” le campane. Tanti tornano da città lontane; 'na super-rimpatriata è questa.
Dall'alto della tua posizione hai ben seguito ogni processione. S. Rocco, S. Antonio e la Madonna l'hai implorati come ogni donna.
Sei in compagnia della cassarmonica. Lì sopra i bimbi si rincorrono e sotto i più grandi si nascondono. La sera di Cristian c'è la fisarmonica.
Tra una polka e 'na tarantella, vengono da te pe ‘na bevutella e quando la mammoccia fanno ballare eccoli verso te indietreggiare.
Con lo sparo finisce la serata; davanti a te c'è la lunga ringhiera dove la gente si è accalcata. sei contenta di quella folta schiera.
È tardi e tu sei rimasta sola, ma c'è un bel ricordo che ti consola; in via Roma la novità c'è stata: di don Francesco la bella infiorata.
Ti saluto come primaria persona: ciao “Sindaco ad honorem” d'Ortona.
|
Cinquant'anni(Cesare Argnani)
Mo’ che la vita, t'arriva a cinquant'anni, pija na' curva a gommito e de scesa, taccorgi che se stringheno li panni, la parza nun rimane bella tesa. De sotto la proboscide s'allenta, aggrovijata, storta e striminzita, na vorta ce giravi la polenta, adesso ce rivorti l’inzalata. Su la capoccia, se piove e tira vento, er capello se sparge e vola via, e come n’fraticello der convento, t'appare la pelata e così sia. Er tempo passa e scorre come i fìumi, nun je ne frega niente se t'opponi, t'enpiastri co le creme e coi profumi, diventi sempre più rompicojoni. Che ce voj fa', amico mio fraterno, questa è na rota che ce tocca a tutti, va sempre com'a scritto er Padreterno, nessuno guarda n’faccia, belli o brutti. Godite stà giornata d'allegria, pijala come viene, 'n'ce penzà, dormi tranquillo che sta compagnìa, nun t'abbandona e beve alla tua età.
|
Un prete de montagna(Cesare Argnani)
C’era na vorta, un prete militare; co li scarponi, tuta mimetica e lo stemma, spesso n’cazzato, cor muso che traspare, ma con na voja, come la macchina che sgomma!
N’giorno l’Eccellenza l’ha chiamato, dar feudo de Carsoli, più borghese, lui già sentiva la puzza de bruciato, caro Francesco: te mando a quer paese!
Così, raccorti baracca e burattini, visto che n’curia n’tiva n’aria bona, prese er coraggio de li garibbardini e posò er piede alla nostra Ortona.
È stato n’paio d’anni; mica tanti! Ma co la scossa de na gran centrale, pur li serci se so svejati tutti quanti, te possa benedì messo papale.
Talvolta regazzino cocciuto e capriccioso, sbatteva i piedi co la voce frignante tavolta testa bassa, toro incazzoso, sbuffava come er vento de ponente.
Ne stè brevi staggioni passeggere, de cose n’emo viste n’po’ cambiate, la facciata, er portale, campane messaggere, anche drento er tempio le mura so sbiadite!
Se tutti quanti, semo bravi adesso, anche si er capitano c’jà lassato, dovemo dimostrà che n’era n’fesso, quello cha dato, Ortona nun l’ha dimenticato!
Lo so che nun annava bene a tutti! Uno che predicava da terra a foce, e de miracoli l’ha fatti a belli e brutti poi pe riconoscenza, l’hanno messo in croce!
Adesso qui c’javemo n’artro prete, che vjè da na terra più lontana, ancora n’po’ spaesato tra ste pietre, proviene dalla zona messicana!
Speriamo che tra messe e confessioni, la sua figura più sacerdotale, ce faccia rinnovà le tradizzioni, che la gente de sto posto vole!
Adesso mò la pianto sta nenia, vedo sbadiji, sete quasi cotti, nn’ateve a fa n’bicchiere, puro l’astemia, n’saluto, n’abbraccio e… n’inchino a tutti.
|
METEOCINQUANTENNI
(Cesare Argnani)
SITUAZIONE:
ALNORD
Qualche problema nel promontorio capelluto; possibilità di formazione di ampie
zone d'alopecia via via sempre più estese. Ghiandole sebacee in diminuzione. PREVISIONI : Successive schiarite irreversibili per i prossimi 50 anni con progressivo peggioramento. Nubi sparse in accentuazione nelle zone oculari e nebbie estese nelle prime ore della giornata.
ALCENTRO
Graduale intensificazione del fenomeno depressivo con prevalenza in prossimità
delle regioni pettorali, dorsali e nelle zone interne miocardiche.
PREVISIONI: Afflaccidamento progressivo soprattutto sui pendii dei fianchi, difficoltà respiratorie in seguito ad accelerazioni, anche le più moderate.
ALSUD
Perturbazioni in arrivo da nord, interesseranno la zona addominale. " VENTI”
da moderati a forti con graduale intensificazione anche a carattere temporalesco. Pressione in diminuzione nella fascia sfinterea, e soprattutto nelle zone pubiche con particolare riferimento sulla penisola fallotica, dove andrà man- mano aumentando il fenomeno di umidità. Si consiglia di viaggiare con il VIAGRA di scorta.
TEMPERATURE: Pressoché stazionarie al nord e al centro, in diminuzione al sud.
Per informazioni più dettagliate potete rivolgervi al F.I.G.A. - Federazione Italiana Geriatria Associata, Via dei Banchi Vecchi 100. N° verde 16669699 - Fax 16623233:
CHEDIRE ANCORA? AUGURI PER OGGI E PER IL PROSSIMO AVVENIRE!
Riviviamo alcuni momenti della manifestazione...