LA PASQUA

La serenità della Santa Pasqua vista dagli occhi di un’adolescente

 

Anche quest'anno si è celebrata la Pasqua. Certamente c'è stata differenza e chi torna saltuariamente ha potuto notare quanto sia amareggiante aver nuovamente cambiato parroco (senza toglier nulla al colto e piacevole don Josè che si accinge a ricoprire un incarico non facile soprattutto se si parla di Ortona). Il percorso religioso è stato seguito da una consistente presenza di persone ritornate appunto per l'occasione e per il lungo ponte festivo. Il programma degli appuntamenti religiosi rimane sempre lo stesso: la messa del giovedì, l'adorazione del venerdì, la veglia del sabato, la grande celebrazione della domenica...a dirlo così c'è un qualcosa di ripetitivo e decadente, ma la cosa che comunque mi ha colpito è stata la collaborazione tra popolo e chiesa a partire dalle semplici offerte alla vendita delle uova di pasqua. Probabilmente, quindi, al di là delle note celebrazioni, la gente è stata in grado di rinnovare la propria spiritualità trovando nella Pasqua un momento di unione e complicità tra fedeli. È stato così seguito (generalizzando) l'effettivo cammino insegnato da Gesù. Questa è la Pasqua ortonese vista dagli occhi di un'adolescente che non ha avuto molto a che fare con le celebrazioni religiose come d'altronde una gran parte dei giovani ritornati. Il motivo è evidente: la sublimità della Pasqua, che magari può percepire un adulto, non viene sentita dai giovani che in questo modo non sono resi partecipi dell'avvenimento; magari è più l'atmosfera festiva che non il valore stesso dell'evento a far capire loro l'importanza che dovrebbe avere la Pasqua.

Come tradizione nelle case sono state apparecchiate tavole con uova, sode o di cioccolata, ormai non cambia, e sono stati preparati dolci tipici come il ciambellato. Nel pranzo della domenica celebrato in famiglia e con i nostri graditi ospiti (come direbbe don Francesco, il parroco precedente) si è consumato l'agnello nostrano.

 

L'atmosfera è stata, infondo, tranquilla chi voleva trovare tranquillità, l'ha trovata, e chi voleva trovare un ambiente dove ancora la tradizione fosse seguita lontano dallo stress e dalla confusione ha soddisfatto le sue esigenze.

 

Mara Albanese