L'uomo dei sogni
Dalla
rubrica info/psiche lui, Io Donna, allegato al Corriere della Sera, 25 gennaio 2003. E’ possibile scrivere a Claudio Risé, rubrica Psiche lui, Io
donna, RCS Periodici, via Rizzoli 4, 20132, Milano oppure collegandosi al
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Le figure minacciose e violente che a volte compaiono nelle fantasie oniriche delle ragazze rappresentano il timore per l'incontro con il maschile. Compreso quello che è dentro di loro.
«Nel campus universitario dove alloggio, ho conosciuto una ragazza molto speciale. E' anche lei, come me, una creatura del sud; assomiglia alle donne di Tahiti dipinte da Gauguin. Il problema: Giuliana ha sogni ricorrenti, dove loschi individui tentano di violentarla, ma lei riesce sempre a scappare. Dopo avermi conosciuto, anch'io sono entrato nei suoi sogni. Ad esempio é in una stanza con una candida luce rilassante, ad un certo punto bussano alla porta, Giuliana allora s'impaurisce e non vuole assolutamente che apra. Ma io, guardandola negli occhi, silenzioso, invece apro la porta. Valeria vede sull'uscio della porta un uomo (a volte un suo ex ragazzo). L'uomo ed io la guardiamo, in silenzio. La stanza perde la sua candida luce e si annerisce. A quel punto la mia amica si sveglia. Secondo Lei , perché io nel sogno faccio questo? Ma soprattutto, come posso aiutare la mia amica ad uscire dal suo incubo?».
Giovanni, Parma
Caro amico, le ragazze che sognano spesso di essere violentate sono per solito molto interessate ad un incontro profondo col maschile, verso il quale però conservano l'ambivalenza del mondo verginale femminile. Questo incontro non va inteso solo in termini sessuali, ma soprattutto nel senso psicologico, e simbolico. Quello dell'irruzione del maschio nella propria casa é un sogno che parla della paura femminile di aprirsi al mondo, che spinge per entrare nella loro vita, ed insieme del desiderio di farlo. Secondo la "psicologia analitica" di Carl Gustav Jung, l'uomo che si trova ormai sulla soglia della psiche di queste sognatrici, alla porta dei loro sogni, rappresenta innanzitutto la loro parte maschile. Quella funzione attiva, intraprendente, essenziale per concludere l'università, prendere iniziative, costruirsi una professione, che Jung chiama appunto: Animus, il maschile della donna. Non é quindi affatto strano che sia proprio lei, caro amico, ad aprire la porta al presunto violentatore. Su ogni amico importante, o innamorato, la giovane donna "proietta" la propria parte maschile, che impara anzi a conoscere e a utilizzare anche attraverso queste prime relazioni significative. Servendoci di una figura oggi piuttosto popolare, possiamo dire che l'amico/innamorato funge un po' da "personal trainer", da allenatore del maschile della donna. E' quindi naturale che sia lei, caro amico, a fare entrare l'uomo nella candida cameretta della fanciulla. Il pericolo più temuto, che appare anche in questi sogni, é quello della violenza. La giovane donna, insomma, teme spesso di essere costretta ad aprirsi al mondo anche quando lei non ha ancora deciso di farlo. Teme, ad esempio, di venire spinta dal maschile in una relazione coniugale, quando lei si sente ancora legata alla famiglia d'origine. La violenza di questi sogni é anche legata alla resistenza della donna all'incontro col proprio maschile: un incontro spesso rimandato a lungo, e quindi sovraccaricato di aspettative, ed anche di aggressività da parte delle sognatrici. Un aspetto archetipico di questa situazione, l'eterna fuga della ninfa di fronte al dio della foresta, é illustrato nel Saggio su Pan, di James Hillman (Adelphi). Come aiutare dunque la sua amica a compiere questo passaggio difficile, a non temere l'incontro col proprio lato maschile, e farle sentire che lei, il suo amico, non la vuole attirare in una trappola, ma é interessato alla sua felicità e alla sua crescita? Un modo che per solito dà ottimi risultati é proprio quello di "fare l'uomo", vale a dire di portare il mondo (anche nei suoi aspetti non "personali") nella vita dell'amica, coinvolgendola in iniziative significative, percorsi di conoscenza, aspetti progettuali, esperienze spirituali. Senza però mai forzare i tempi, o i modi, di questo incontro. Che, come dicono i sogni, avverrà comunque. Ma é meglio che avvenga serenamente, al momento opportuno.
Claudio Risé
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