Troppo ordine         

Dalla rubrica  "Psiche lui" di Claudio Risé, in Io Donna, allegato al "Corriere della Sera", 17/03/07. E’ possibile scrivere a Claudio Risé, rubrica Psiche lui, Io donna, RCS Periodici, via Rizzoli 4, 20132, Milano; oppure collegandosi al sito www.claudio-rise.it  

   

"Ho 35 anni, sposato da tre, e felice. Tuttavia non sono del tutto tranquillo perché riconosco in me aspetti, credo, ossessivi: una preoccupazione eccessiva per la pulizia, l’ordine, le simmetrie, il terrore che qualcosa (gli orari) esca dai giusti binari. Queste cose mi suscitano ansia, anche se, da quando sono sposato, tutto è migliorato, anche perché mia moglie ci scherza sopra, non drammatizza, ma mi aiuta a riderne. Lei che stile di vita consiglierebbe a una personalità come la mia, per allontanarmi da questi aspetti  maniacali?"                                     

Samuele

Caro amico, nella sua lettera mi parla a lungo di sua madre, affettuosa ma bulimica e caotica, del suo disordine e delle sue incontinenze. Una situazione che il bambino sente minacciosa e poco affidabile, fuori controllo, e per proteggersi  dalla quale crea spesso un suo mondo particolare, ipercontrollato, fatto di piccoli rituali, di spazi  e/o comportamenti maniacalmente ordinati, che tendono però a catturarlo, e ad impadronirsi della sua personalità. Anche così nasce l’ossessività. Il peggio però l’ha molto probabilmente passato nell’adolescenza, quando ricorda gli attacchi più gravi, e i riti più complicati. Poi la formazione scolastica (per fortuna felice), e soprattutto l’esperienza del militare come Allievo Ufficiale, dove le è stato imposto un ordine dotato di senso, al servizio delle reclute e degli altri, l’hanno aiutata nella scoperta di un ordine non maniacale. La positiva esperienza con sua moglie ha fatto il resto. E’ tuttavia giusto   contrastare questo sfondo nevrotico, che se lasciato a se stesso cerca sempre di estendere la sua influenza su tutta la vita personale. A questo scopo è molto importante, a mio avviso, capire che la caoticità di sua madre, è stata una patologia che aggirato le leggi di natura, dove  esiste un ordine, dove sono presenti una vera fame, e un’autentica sazietà. L’ordine mentale, astratto, dell’ossessivo, nasce infatti dalla sua sfiducia verso la natura. La quale, invece, possiede un ordine ben più saldo, vasto, e coerente del caos materno, o dall’ordine fasullo dell’ossessività. Per questo, proprio la natura può ispirare uno stile di vita curativo nei confronti delle forme ossessive, preoccupate di controllare tutto perché non conoscono l’ordine naturale. Collegare quindi gli orari alle scansioni naturali del ciclo giorno-notte è un primo passo. Importante è poi vivere con profondità l’esperienza della terra, magari attraverso il giardino che lei mi dice di avere. Anche lì, la natura sollecita in noi lo sviluppo di un’attenzione che non può però sovrapporsi del tutto all’ordine naturale: quello delle stagioni. La cura umana è diversa, più piacevole e rassicurante, dal controllo ossessivo. Infine l’altro terreno “naturale” che ci può aiutare a battere l’ossessività è il corpo. E’ qui che, con fiducia e piacere, nella relazione sessuale e affettiva con la moglie, lei potrà verificare la bellezza dell’ordine naturale, rispetto alla freddezza del controllo ossessivo.

Claudio Risé

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