Romantica Lara

Dalla rubrica  Info/psiche lui, Io Donna, allegato al Corriere della Sera, 21/02/04. E’ possibile scrivere a Claudio Risé, rubrica Psiche lui, Io donna, RCS Periodici, via Rizzoli 4, 20132, Milano; oppure collegandosi al sito www.claudio-rise.it  

 

Chi non si riconosce nei coetanei adolescenti - rumorosi, frivoli, superficiali - si sente incompreso. Ed emarginato. Mentre è solo in anticipo sui tempi della maturità.

«Mi sento un’emarginata. Ho 16 anni e cerco già una storia seria. Non mi piace andare in discoteca, ma preferisco guardare un tramonto. Amo solitarie vacanze in Islanda, rispetto a un solo giorno in un orrendo villaggio turistico. Non sogno un ragazzo ke mi porti a cena nel ristorante più in della zona ma ke piuttosto si procacci del pesce a mani nude e me lo offra come cena. Reputo gli uomini creature di cui nessuna donna può fare a meno. E nei week end sto a casa perché nessuno uscirebbe mai con una persona così poco disposta a compromessi, romantica e sognatrice. I ragazzi della mia età sono troppo frivoli e interessati soltanto a “farsi” più ragazze possibili in disco senza nemmeno pensare di voler approfondire la conoscenza, perché sarebbe troppo fuori dagli schemi. E in effetti tendo a far colpo su uomini maturi».

Lara

Cara Lara, nella tua lettera mi chiedi cosa ti devi aspettare dal destino. Io ho l’impressione che, se avrai un attimo di pazienza, tu ti possa aspettare una fila di uomini in attesa davanti alla porta, pur di “approfondire la conoscenza con te”, come a te piace. Nella mia professione vedo molti uomini, che, quando si lasciano andare e descrivono la ragazza dei loro sogni, parlano di una persona molto simile a te. Devi però sapere che mettersi “controtendenza”, contro il costume che la maggior parte delle persone del proprio gruppo di età segue (anche perché fortemente reclamizzato e imposto dai mezzi di comunicazione), dà i suoi frutti nel medio periodo, non subito. Tu hai colto il vuoto del modo di relazione oggi dominante nell’adolescenza, e istintivamente hai deciso di restarne fuori. Poi hai fatto di questa scelta istintiva la base del tuo stile personale, romantico e iperfemminile, anch’esso espressione di due elementi molto naturali: la sensibilità propria della tua età, e l’appartenenza al tuo genere, quello femminile. Ma alla base c’è una scelta di sopravvivenza: tu hai colto che il modo di relazione rumoroso, artificialmente eccitato, e impersonale, delle folle delle disco (urbane, o dei villaggi turistici), non porta da nessuna parte, e rischia di distruggere sentimenti, intelligenze, ed anche il corpo dei tuoi coetanei. Le tue fantasie infatti, l’incontaminata natura nordica, o il ragazzo che pesca i pesci a mani nude, sono romantiche, ma anche e soprattutto molto corporee. Come se tu non ti sentissi fisicamente (oltre che psicologicamente) a tuo agio nel mondo “fabbricato” del divertimento e dello svago di massa, e avessi bisogno un ambiente più fisico, più naturale, meno invadente: che è poi quello più adatto a favorire l’incontro profondo tra due esseri umani. Il tuo intuito, fisico e psichico, che ti ha portata a percepire che quella è una strada senza uscita, la maggior parte dei tuoi compagni non l’ha ancora sviluppato, anche se molti di loro cominciano a sospettarlo. E quindi tu, come tutti quelli che non accettano una tendenza vuota e/o distruttiva, devi per ora aspettare che anche gli altri si accorgano di ciò che per te è stata un’intuizione istintiva. Nel frattempo, forse, invece di barricarti in casa in polemica coi tuoi supereccitati (e spesso un po’ dopati) compagni, potresti offrire al mondo dei più grandi di te, che ne hanno molto bisogno, la tua sensibilità di adolescente romantica e sognatrice. Magari non nella forma della relazione amorosa, ma piuttosto in quella dell’amicizia, o di una comune attività creativa. Questo romperebbe la tua solitudine, e farebbe molto bene sia a te, che ai tuoi amici più grandi.  

Claudio Risé

   

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