I volti della ricerca del padre
Dalla
rubrica info/psiche lui, Io
Donna, allegato al Corriere della Sera, 14/6/03. E’ possibile scrivere a
Claudio Risé, rubrica Psiche lui, Io donna, RCS Periodici, via Rizzoli
4, 20132, Milano; oppure collegandosi al sito www.claudio-rise.it
Un padre forte ma scostante può spingere, in età adulta, a cercare l'affetto di uomini maturi. E a dubitare della propria eterosessualità. Nonostante il desiderio di avere un figlio.
«Sono un giovane di 33 anni, insegnante. Tre anni fa, ho conosciuto un signore di 46 anni, docente in materie artistiche, e proprietario di una galleria d'arte. E' nata una amicizia forte, affettuosa da parte mia. Dopo 6 mesi, e per errori miei, abbiamo litigato e questo strappo non si è più ricucito. Io lo penso ancora, al limite della ossessione, e sono rimasto turbato da questa storia. Ho capito, infatti, di aver provato anche amore. Ora sono sposato da 14 mesi, sto bene, amo mia moglie, e vorrei dei figli. Da 7 mesi conosco un signore di 64 anni, ma per lui m provo solo amicizia. Comunque il problema resta, perché ho capito di provare affetto per uomini che ripetono un certo modello: affettuosi, grandi, brizzolati, sensibili e affermati. Uno psicologo ha messo questo mio interesse in relazione a mio padre: un tipo dal forte carattere, che se ne è sempre stato per i fatti suoi, e mi ha gratificato poco. A me non sembra però di essere in cerca di una figura paterna; anche perché mio padre è ancora vivo. Credo piuttosto che tutto questo mio attaccamento ad uomini grandi, sia anche dovuto a una omosessualità latente che si manifesta con questi soggetti adulti. Il problema è come conciliare tutto? Io voglio una famiglia normale e un figlio,cosa mi consiglia?»
Lettera firmata
Caro amico, la sua omosessualità latente, come lei la definisce, non mi sembra in contraddizione con la sua inconscia ricerca di una figura paterna diversa da quella che ha avuto. Lei stesso descrive suo padre come un uomo piuttosto ruvido, chiuso, poco gratificante, e questi uomini che la affascinano come sensibili, affettuosi, raffinati. Mi sembra molto credibile l’ipotesi che le ha presentato lo psicologo: che cioè lei cerchi in loro quel contatto affettivo profondo che ha a suo tempo desiderato di avere col padre, senza ottenerlo. L’amore che un bambino cerca in un genitore è un sentimento totale, dove l’affetto é mischiato all’ammirazione fisica, ed al desiderio di intimità. Se questa complessa esigenza affettiva non viene accolta, per disattenzione, o per chiusura da parte del genitore, si può presentare più avanti nella vita, rivolta ad altri uomini. Tenga anche conto che nella relazione, anche fisica, tra padre e figlio, il ragazzo compie la sua piena identificazione sessuale col proprio genere, quello maschile. Quando la relazione col padre non viene vissuta con un’autentica pienezza affettiva, quando il figlio non si sente accolto dal padre, non sarà neppure sicuro della sua virilità, che tenderà a mettere in dubbio. Ed è quanto, mi sembra, stia accadendo a lei. Da una parte ha una moglie che ama, e da cui vorrebbe dei bambini, ma dall’altra si sente minacciato dall’ “omosessualità latente ”, che si manifesterebbe attraverso l’interesse per questi adulti che sono, guarda caso, controfigure del padre, di cui hanno persino la stessa età, ma con caratteri e atteggiamenti affettivi opposti: respingente il genitore, più delicati ed accoglienti questi altri uomini. E’ come se il suo “programma di realizzazione maschile” non riuscisse a decollare del tutto per il conto ancora aperto con suo padre. Il quale, come tutti i padri, rappresenta simbolicamente per il figlio anche il mondo maschile: un mondo da cui lei vorrebbe sentirsi amato ed accettato, prima di entrare a farne parte a tutti gli effetti. Una buona psicoterapia potrebbe probabilmente chiarirle che non c’è contrapposizione tra la sua ricerca di relazioni affettive con figure paterne, e il suo desiderio di diventare lei stesso padre. Dobbiamo esserci sentiti amati dal padre, per uscire dalla posizione di figlio, e diventare, a nostra volta, dei padri accoglienti e amorosi.
Claudio
Risé
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