L'impossibile conquista

Dalla rubrica  info/psiche lui di Claudio Risé, in Io Donna, allegato al "Corriere della Sera", 21/01/06. E’ possibile scrivere a Claudio Risé, rubrica Psiche lui, Io donna, RCS Periodici, via Rizzoli 4, 20132, Milano; oppure collegandosi al sito www.claudio-rise.it  

"Ho 47 anni. Dopo  27 anni di matrimonio, mi sono lasciata sedurre da un uomo, 59 anni, miscela giusta di satiro, bisessuale,  narcisista. Lui dopo poco mi ha costretto a lasciarlo. Ho una vita professionale e sociale attiva, ma lui mi è rimasto nel cuore. Ho voluto  rivederlo, lasciandogli le sue conquiste, che  mi racconta. Di solito gli uomini non mi attirano, anche se  piaccio. Forse sono masochista. Spero che un giorno mi apprezzi. Ma lui sfugge un’intimità stabile". 

Linda

Cara amica, mi sembra caduta in un bel guaio. Non tanto perché abbia ceduto a  un Don Giovanni, ma perché spera di farlo innamorare. Conquistare, e poi abbandonare, le donne è  la passione dei Don Juan. Nel portarla a termine sono fortemente aiutati dalla donne come lei, realizzate, vincenti, alle quali è mancata l’esperienza di un uomo che “disponesse” di loro, che esercitasse  su di esse il suo potere. Un’emozione per molte donne intollerabile, ma per molte altre, come lei, irrinunciabile, una volta che se ne è fatta l’esperienza. Soprattutto quando la si era evitata per una vita intera. Infatti, come lei stessa racconta nella sua lettera, gli uomini non l’hanno mai interessata molto. Figuriamoci dunque se era disposta a farsi condizionare da loro! Anche la relazione con suo marito, non ha inciso affatto nella sua indipendenza: le ha dato, mi scrive, molto, affettivamente, socialmente e culturalmente, poco sessualmente, e comunque non è penetrata nella sua intimità. E’ proprio, invece, nell’intimità femminile, che entra subito, con grande facilità e naturalezza, il Don Giovanni, come se la conoscesse benissimo, come se ne facesse parte. Come accade, in effetti, al suo amico, che con la sua bisessualità sperimenta e conosce, a suo modo, entrambi i tipi di Eros. Quando Don Giovanni prende, e rivela a loro stesse la loro intimità, molte donne, come lei, escono dai rapporti più o meno “convenzionali” in cui erano rimaste, per andare coi Don Juan. E’ appunto questo che ha fatto dire a molta psicoanalisi, come Otto Rank, (oltre che alla critica romantica), che Don Giovanni è una specie di “liberatore” della donna  dal possesso di padri e mariti. Contemporaneamente, anche la riflessione femminista, durissima verso il “patriarcato”, appare piuttosto distratta, se non simpatizzante, per  Don Giovanni, al quale  pur si devono i maggiori guai nella vita delle donne. Il fatto è che Don Juan toglie sì le donne a padri e mariti, ma per ridurle al proprio potere, per nulla protettivo sul piano dell’esistenza, e affettivamente piuttosto freddo. Il “guaio” peggiore dunque, cara amica, non è tanto l’incontro con Don Giovanni, ma  il tentativo di trasformarlo in un sistema affettivo, in una relazione. Ciò è impossibile, perché Don Giovanni, che coglie immediatamente l’intimità femminile, non ci si ferma. E’ la conquista, e il potere che questa gli dà, che lo interessano, non la donna. Le storie con i Don Giovanni non hanno futuro, per la buona ragione che essi vivono  in quella dimensione di immediatezza, tipica dei desideri della primissima infanzia, dalla quale affettivamente non sono mai usciti.

Claudio Risé

   

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