Edipo on line

Dalla rubrica  Info/psiche lui, Io Donna, allegato al Corriere della Sera, 26/02/05. E’ possibile scrivere a Claudio Risé, rubrica Psiche lui, Io donna, RCS Periodici, via Rizzoli 4, 20132, Milano; oppure collegandosi al sito www.claudio-rise.it  

Una travolgente passione via internet con un anziano sconosciuto oscura la fisicità del rapporto con il marito. Riproponendo l'antica censura paterna.

 

"Ho 40 anni e sono sposata da 25 con un medico che mi ama teneramente. Soltanto dopo la morte dei miei genitori, ho davvero accettato le sue richieste erotiche. Quando la nostra intesa sessuale stava iniziando a funzionare, una e-mail, arrivata per sbaglio sul mio computer, mi ha fatto conoscere un uomo di 75 anni. Lui vive al Nord, molto lontano da me. Non ci siamo mai visti, ma abbiamo cominciato a scambiarci confidenze sempre più intime. I nostri sono autentici contatti erotici e ora facciamo l'amore ogni volta che possiamo, anche se solo virtualmente. Con questo sconosciuto ho scoperto sensazioni mai sperimentate prima. Non posso più fare a meno delle sue e-mail. Ho un'attività commerciale, ma non riesco più a seguire il lavoro come dovrei. E poi trascuro la casa, gli amici".

Siciliana confusa

Cara amica, nella sua lettera lei dice di percepire questa vicenda come qualcosa di pericoloso che rischia di sconvolgerle un'esistenza piuttosto serena. La preoccupazione è giustificata anche perché, oltre alla perdita di interesse per la sua vita quotidiana (marito, figli e lavoro), incominciano ad affacciarsi preoccupanti crisi d'ansia quando le mail dell' "amante" non arrivano, con attacchi di bulimia che la spingono a ingozzarsi di cibo. Inoltre non dorme bene: ha insomma tutte le caratteristiche di una persona che vive un forte conflitto. Lei si giustifica, descrivendo la storia con quest'uomo come una vicenda di forti emozioni fisiche: per viverla intensamente lei preferisce sottrarsi al rapporto con suo marito. Sembra però sfuggirle che, attraverso la relazione on line, lei ha sostituito l'uomo reale che le sta accanto con un uomo ideale, immaginato. Che, nelle sue appassionatissime mail, l'ha però avvisata che, quasi certamente, non vi incontrerete mai. In realtà, questo rapporto telematico le è soprattutto servito a svuotare di contenuto affettivo ed emotivo l'incontro fisico con suo marito, proprio quando incominciava a piacerle. Una sostituzione è avvenuta proprio nel periodo in cui, dopo la morte dei suoi severi genitori, lei è riuscita a superare l'educazione sessuale estremamente repressiva nei confronti della corporeità che le avevano impartito. E ad accettare e amare il corpo di suo marito. Il divieto posto dai genitori a riconoscere il piacere in un incontro fisico e affettivo, che si era indebolito dopo la loro scomparsa, ha dunque trovato il modo di riprendere forza. E di imprigionarla nuovamente, attraverso l'amante telematico. Va inoltre notato che l'uomo per il quale lei si sottrae al marito ha all'incirca la stessa età di suo padre. Internet le ha così consentito di realizzare le sue fantasie edipiche rimaste a metà finché il padre era in vita: continuare a togliere ancora ogni partecipazione affettiva e libidica al rapporto con il marito. E fare l'amore, sia pure per via telematica, con il proprio padre. La via d'uscita, per lei - come per tutte le persone che hanno sviluppato una qualche dipendenza o fissazione attraverso lo strumento della comunicazione virtuale - è tornare all'apprezzamento del corpo reale. Il suo naturalmente, ma vissuto nella relazione con un altro corpo vero, come quello di suo marito. E non con una mail nata all'interno di una relazione immaginaria. Dare spazio ai corpi e allo scambio di emozioni e affetti tra di loro, è il grande antidoto alle produzioni rischiose e potenzialmente patologiche della mente. E della Rete che le asseconda. 

      Claudio Risé

   

Torna all'Archivio Psiche Lui Anno 2005

Vai al sito www.claudio-rise.it