Matteo soffre
Dalla
rubrica info/psiche lui, Io
Donna, allegato al Corriere della Sera, 18/10/03. E’ possibile scrivere a
Claudio Risé, rubrica Psiche lui, Io donna, RCS Periodici, via Rizzoli
4, 20132, Milano; oppure collegandosi al sito www.claudio-rise.it
Scoprire di essere stati traditi è un'esperienza lacerante ma istruttiva. Per conoscere se stessi e il partner. E capire che in amore nulla va dato per scontato.
«Ho 28 anni e sono sposato da 16 mesi con una ragazza di 25. Due settimane fa mi ha detto in lacrime che aveva una relazione con un altro uomo, impiegato in banca, divorziato con due figlie. Mi è caduto il mondo addosso. Abbiamo tentato di ricostruire qualcosa, diceva di crederci. Ma poi mi ha ridetto che lei pensa sempre a quest'uomo, che non sa più cosa fare, che devo darle tempo. Io ce la metto tutta, ma mi sembra un'impresa impossibile, non riesco più a mangiare, a dormire. Io la amo. Ho paura che quest’uomo possa condizionarla. Infatti non è più spontanea, è diventata fredda e calcolatrice, Nasconde il cellulare per paura che la possa spiare. Io sono calmo e tranquillo con lei, mi sono sempre messo in discussione, le ho sempre parlato in tutta sincerità dei problemi e delle mie aspettative. Pensare a questi ultimi mesi, a quello che abbiamo fatto insieme e che lei era falsa con me, mi sconvolge. Come devo comportarmi, devo continuare ad accarezzarla la sera, cercare di dirle quello che sento? Ho troppo timore di perderla, e ho paura. di quello che succederà. Certo, ho capito quanto la amo».
Matteo, Vicenza
Caro amico, quella del tradimento, che forse prelude all’abbandono é una delle esperienze più dolorose, e istruttive, della relazione. Nel viverla, possiamo mettere al primo posto l’uno o l’altro dei due vissuti di quest’esperienza: la sofferenza, o l’apprendimento di aspetti della relazione prima non visti. Nel primo caso lei rischia di cadere nella disperazione, ed è assai difficile che possa riconquistare sua moglie. Nel secondo, prestando attenzione cioè a ciò che va scoprendo, acquisterà invece maturità ed esperienza, e diventerà un uomo diverso, più adulto. Dunque, forse, anche più interessante per sua moglie. La più importante dalle cose che ha imparato, come lei stesso dice, è: “ho capito quanto la amo”. Il che significa che prima non se n’era accorto pienamente. Ed è proprio questo “scollamento” dalla consapevolezza dell’amore che spesso porta al deperimento del rapporto. La donna è conquistata, il matrimonio celebrato, e da allora tutto, spesso, scivola in una quotidianità ripetitiva, nella quale l’aspetto affettivo, l’amore, non viene più particolarmente onorato (e dimostrato), perché viene vissuto come un dato di fatto: c’è, dunque perché dirlo, dichiararlo? Ed è qui che l’”altro uomo” trova spazio per inserirsi: lui invece si fa strada a colpi di dichiarazioni, e di promesse, e manifestazioni, d’amore per la donna. Questo è dunque la prima lezione: non dimenticare mai di dimostrare, di celebrare, il proprio sentimento d’amore per l’altra, che da questa dichiarazione viene costantemente rassicurata, e riconquistata. E farlo anche ora, nel momento della crisi. Nel dichiarare il proprio amore adesso, però, è indispensabile trovare la dignità dell’uomo adulto, ferito ma anche in grado di reggere la sofferenza, e non lasciare prevalere la disperazione del bambino bisognoso della donna, come di una madre senza il cui sguardo amoroso non riesce a vivere. Naturalmente sia io che lei, caro amico, sappiamo bene che quel bambino esiste, e che ha una responsabilità rilevante nei suoi attuali guai. E’ venuto però il momento che il bimbo se ne vada. Della “partenza del bambino” fa anche parte, caro amico, riconoscere tutta la realtà. Il volto “freddo e calcolatore” che lei ora scopre in sua moglie, non è il maligno prodotto della suggestione dell’amante, come lei pensa per giustificare la situazione, bensì qualcosa che c’era sempre stato, anche se non in forma prevalente. Una relazione forte si regge sul conoscere, e saper trattare, non solo gli aspetti solari e positivi dell’altro, ma anche i suoi lati più problematici. Riuscirci é difficile, ma sottrarsi alla sfida non serve.
Claudio
Risé
Vai al sito www.claudio-rise.it