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I PROBLEMI DI NOI RAGAZZI.

  I problemi dei ragazzi sono molti. Problemi nei confronti del gruppo, dei genitori, della scuola, degli amici. Molti ragazzi non parlano con i propri genitori perché pensano di poter essere sgridati o presi in giro o non essere ascoltati. Io, ad esempio, con i miei genitori ci parlo e ad ogni problema li trovo disposti ad ascoltarmi e a consigliarmi su cosa fare, ad aiutarmi nel cercare delle risposte. Con questo vorrei consigliare ai ragazzi come me di aprirsi con i propri "vecchi" perché loro sanno cosa fare dato che queste esperienze le hanno vissute proprio come noi ora. Un altro serio problema è quello del gruppo. Un gruppo, di qualunque genere sia, ha i suoi problemi. Stando all'interno dello stesso gruppo si arriva spesso ad escludere chi vuole entrare a farne parte e ad invitare nel gruppo solo coloro che si vogliono. I nuovi arrivati si vedono come degli avversari che ci possono rubare la nostra "posizione" nel gruppo. Ci vuole fiducia tra gli elementi del gruppo e tra il gruppo e gli "esterni". Ogni membro dovrebbe sfoderare le sue migliori qualità e metterle a disposizione degli altri e soprattutto cercare di essere il più onesto, sincero, aperto, sopportabile e allegro possibile. Per le persone chiuse in se stesse partecipare ad un gruppo è spesso l'unica possibilità che hanno di "sciogliersi" e di trovare degli amici. E' un'opportunità da non sprecare. Un ennesimo problema dei ragazzi è la scuola, che a parte tutto il discorso dei "rendimenti scolastici" fa parte attivamente della nostra vita ed in particolare fino alla terza media è il centro di tutte le amicizie dopo l'oratorio. I gruppetti misti, e non, vengono molte volte visti un po' con sospetto da parte degli insegnanti, per vari motivi che possono essere anche giusti.

Io penso che la maggioranza delle volte i gruppetti sono del tutto buoni; solo per causa di qualcuno o di qualche gruppo a cui non importa un po' di educazione tutti gli altri ci rimettono ingiustamente e vengono "guardati male".

Ci sono forse altri due problemi che il gruppetto può dare. Il primo riguarda il gioco: per parlare ci si dimentica che si sta anche e soprattutto giocando e così si da fastidio agli altri perché non si partecipa attivamente al gioco. L'altro è che quando un elemento viene richiamato gli altri gli fanno da protezione e così molte volte il richiamo perde l'effetto educativo. Penso comunque che i gruppetti siano un buon punto di scambio di idee e opinioni. Nicola, Alessandro , Alessandro

 

I PROBLEMI DI NOI RAGAZZE  

Sono tanti i problemi che durante la preadolescenza affliggono noi ragazze, talvolta rendendoci addirittura "insopportabili" a causa del nervoso che ci prende per ogni minima cosa che ci impongono di fare. La cosa che probabilmente è più triste per una ragazza e non avere nessuno a cui confidare i nostri problemi, troppo spesso sottovalutati, o non essere compresa dal "confidente" stesso.Questi problemi possono essere di vario genere: da un litigio con un'amica si può passare alla tristezza per un equivoco con il fratello o con la sorella. Forse è vero che di ogni minima difficoltà ne facciamo una disgrazia, ma bisogna anche tener presente che, in questo periodo, siamo nella ricerca e nella costruzione della nostra personalità. L' "instabilità" che dimostriamo è solo una conseguenza di ciò e della insicurezza in cui viviamo in questo periodo. Quest'età è critica anche per problemi di tipo sentimentale che iniziano a coinvolgerci in maniera molto più personale e partecipata. L'attrazione verso un individuo dell'altro sesso si manifesta, eccetto alcune rare volte, per un ragazzo di età maggiore rispetto a quella della ragazza o è comunque un suo coetaneo. Il più grave e sottovalutato problema è, però, il silenzio in casa. Non consente infatti ad una ragazza di vivere serenamente la sua preadolescenza, in specie sa desidera instaurare con i suoi un rapporto personale e confidenziale. E così spesso si cercano dei "surrogati" al di fuori della famiglia. Terzo problema, che coinvolge ragazzi e ragazze, ed è molto diffuso. Molto spesso si incontrano casi di ragazze che per difetti fisici, per motivi di ideali o per modi di comportarsi vengono messe da parte dalle "compagne". La ragazza senza amiche con cui confrontarsi e sfogarsi, non può essere felice: si sente "ferita", "diversa", "emarginata". Proprio per questo le compagne devono amarla ugualmente e aiutarla a rendersi il più amabile possibile. Ma per fare ciò la prima cos da fare é accettarla così come é. Questi tre grossi problemi se ne aggiungono tanti altri come il cattivo rapporto con gli insegnanti, le decisione prese in casa o nel gruppo senza essere ascoltate, la voglia matta di conquistare una certa indipendenza dai grandi (con le grandi battaglie in casa). Su quest'ultimo punto posso dire che é una cosa del tutto naturale lo "staccarsi" dai grandi e soprattutto dai genitori: abbiamo bisogno di avere fiducia sia dagli altri sia i noi stessi; sentiamo la voglia di non esere considerate qualcosa di più delle "bambine" o "ragazzine".

Ci occorre qualcuno che ci lasci la possibilità di dimostrare le nostre capacità e la nostra responsabilità.

Io penso che comunque la cosa più importante resta l'essere compresi e il saper comprendere.

                                                                                                                                                                                                                                                                Chiara(13 anni)