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3. LA MORALE PER TIPI

 

 

Abbiamo nei capitoli precedenti già accennato a come “la storia della Giungla presenta davanti agli occhi dei bambino animali che pensano, agiscono, parlano come gli uomini. Non sono animali complicati, sono semplicemente caratteri umani, ricordano persone e tipi con i quali il bambino ha già avuto contatto nella vita e che senza difficoltà riconoscerà. Sotto l’aspetto psicologico i personaggi dei racconti di Kipling....solo di raro mostrano sentimenti o personalità complessa: sono piuttosto incarnazioni di vizi o di virtù....Praticamente nella Storia della Giungla c’è solo Mowgli come tipo dinamico, come tipo in evoluzione. Ricordiamo al principio della sua vita in Branco, quando risponde in malo modo a Baloo, pesta i piedi, fa le bizze e grida di volersene andare perché non vuole credere a quanto gli si dice:

“Vengo per te Bagheera, e non per te, vecchio [Baloo] grassone!”[52]

“Sicuro, e tirerò i rami e la sporcizia addosso al vecchio Baloo!”

“[Esse] non mi picchiano con le zampe dure. E giocano tutto il giorno. Cattivo Baloo, lasciami andare su! Voglio giocare ancora con loro!”.[53]

 

.....potremmo riconoscervi un qualsiasi bambino capriccioso.

Rivediamolo poco più tardi quando pentito riconosce tra sé e sé  che quello che Baloo aveva detto era vero:

Tutto quello che Baloo ha detto delle scimmie é vero - rifletté- non hanno legge, né richiamo di caccia, né capi, sanno solo dire parole a vanvera e rubacchiare con le loro mani svelte. Se morirò di fame o mi ammazzeranno la colpa sarà tutta mia”[54]

E così le sue prime esperienze, le sue prime conquiste, l’affinarsi del suo carattere finché, un po’ alla volta, diventa praticamente il padrone della giungla.....E come per Mowgli i vari animali buoni sono stati compagni, amici ed esempi, mentre ha disprezzato e combattuto e vinto i cattivi, così il Lupetto potrà e vorrà, sull’esempio fantasioso di Mowgli, raggiungere in se stesso quel miglioramento che lo farà diventare uomo.

“Non é più il Cucciolo dell’uomo che chiede il permesso al Branco, ma il padrone della Giungla che cambia la sua strada. Chi può interrogare l’uomo su quello che fa?”[55]

Così Baloo dice alla “Corsa di Primavera”[56]

Se però Mowgli é l’unico in evoluzione, gli altri personaggi del racconto, tutti animali, sono dei tipi che hanno una fisionomia ben definita.

 

 

3.1 POPOLI AGLI ESTREMI NELLA GIUNGLA

 

3.1.1. Il branco dei lupi[57]

 

“Il branco dei Lupi del “Libro della giungla” é un gruppo di individui capaci di organizzarsi, grazie al controllo e all’educazione degli istinti che sono loro propri e che altrimenti li trascinerebbero a posizioni egoistiche ed individualistiche, sfociando in una totale anarchia. I Lupi sono individui che si integrano in un unico gruppo, capaci di identificarsi per mezzo della legge”[58]. Nel rapporto tra loro i Lupi sanno superare i propri interessi a favore della comunità, assumono “spirito di corpo”, sanno soffrire per gli altri fino a donare la propria vita. Essi hanno l’ammirazione e il rispetto di tutti gli altri animali ed il loro segreto poggia su due principi:

1.    obbedienza e rispetto verso Akela (di lui parleremo più avanti)

2.    capacità di rinuncia agli interessi individuali a vantaggio degli interessi collettivi.

Questi principi, in ambiente Lupettistico, vengono messi in atto attraverso la legge del Lupetto, che afferma:

1.    Il lupetto pensa prima agli altri e poi a se stesso

2.    il lupetto vive in lealtà e gioia insieme al Branco

Inoltre alcune “Parole Maestre” sono ormai patrimonio comune della tradizione e vanno in questa direzione ( ad esempio: “il lupetto ascolta il vecchio lupo”).

 

 

3.1.2 Il popolo delle scimmie[59]

 

All’estremità opposta del Branco, si trova il popolo delle scimmie - il Bandar-log - che rappresenta un popolo senza legge, disordinato, con manie di grandezza, senza alcuna disciplina, incostante. Esse ritengono di valere molto, ma non sanno mettersi d’accordo su nulla e sono unite solamente in caso di pericolo. Per il resto passano la maggior parte del tempo a fare cose inutili, sono sporche, chiacchierone, non hanno cura dei loro piccoli.

Rappresentano tutto quello che é l’istintivismo, il fare le cose solo perché mi va di farle, il parlare fuori posto, il mettersi sempre al centro dell’attenzione con atteggiamenti egocentrici, il giocare solo per vincere, senza stare a regole o comportamento corretto. Essere delle Bandar-log é un rischio che tutti corriamo continuamente, quando ci lasciamo trasportare dalle nostre pulsioni primitive, infantili, irrazionali e immature. Nella vita di ognuno, e quindi dei Lupetti, si presentano due alternative: o agire come Lupi di Akela, con intelligenza e organizzazione controllando i propri istinti o agire come Bandar-log, ognuna per sé, senza preoccuparsi minimamente degli altri, anzi usandoli per i nostri scopi. E’ interessante notare che nella Giungla ogni animale é trattato con rispetto, anche quelli che impersonificano aspetti negativi dell’uomo, tranne per le Bandar-log, dove il modo di descriverle richiama un modo di essere presente all’epoca dell’autore in un vasto strato della popolazione e verso cui sembra ergersi un rimprovero.

 

3.2 GLI AMICI DI MOWGLI

 

3.2.1 Akela[60], il capo del Branco

 

“Da giovane era caduto due volte in una trappola, ed una volta era stato battuto, tanto da essere creduto morto; perciò egli conosceva gli usi e i costumi degli uomini. Akela  dalla sua rupe gridava: ”Voi conoscete la Legge! Guardate bene, o lupi”[61]

 

“E’ nostro fratello in tutto fuorché nel sangue, e voi vorreste ucciderlo qui.[ In verità io sono vissuto troppo.] Alcuni di voi divorano buoi e altri vanno a portare via i bambini dalle capanne dei contadini, come Shere Khan ha loro insegnato. Perciò so che siete dei vigliacchi e so di parlare a dei vigliacchi. E’ certo che io devo morire e la mia vita non ha nessun valore altrimenti io la offrirei in cambio di quella del Cucciolo d’Uomo. Ma in nome dell’onore del Branco io prometto che se lascerete tornare il Cucciolo alla sua casa, non scoprirò un dente contro di voi, quando verrà la mia ora di morire. Mi lascerò ammazzare senza combattere e questo risparmierà almeno tre vite, nel Branco. Di più non posso fare, ma se mi date retta io vi salverò dalla vergogna che ricadrà su di voi per aver ucciso un fratello senza colpe, un fratello che fu accolto nel Branco secondo la legge della Giungla”[62]

 

Ecco qui alcuni tratti di Akela (e si potrebbe continuare per molto), presentato come un padre, capace di dare tutto per il Branco. Egli é il guardiano della Legge, rappresenta l’onestà e la coerenza, la razionalità. E’ l’essere che ha accumulato più esperienza durante la sua vita e che mette questa esperienza a servizio di tutta la comunità. Si presenta come guida sicura, forte, autoritativa. Anche se il Branco a un certo punto si ribella a lui con conseguenze disastrose, lui non smette di dedicarsi al Branco, fino a offrire la sua vita per il Branco e per tutta la giungla nello scontro con i “cani rossi”. Per il Branco dei Lupetti é il capo-branco (uomo o donna, non importa!) che dà le impostazioni di base, che vuole loro bene, si interessa alla “crescita” di ciascuno, sacrificandosi per loro e a cui sono affettivamente molto legati.

 

 

3.2.2. Bagheera, la Pantera[63]

 

Si tratta qui di un felino, agile, esperto, rapido, astuto. L’astuzia, secondo Kipling, non é una qualità neutrale che può essere usata bene o male. Bagheera interviene nella vita di Mowgli con consigli adatti, é molto razionale nel valutare le cose, diremo che sembra quasi “freddo”. Non si specifica mai se é uomo o donna, per cui viene impersonificato senza problemi da capi o capo scout donne. Dopo Akela é la figura che domina di più[64]sia nella giungla che nella vita di Branco. La sua comparsa avviene fin dall’inizio in favore di Mowgli e riesce a essere ascoltato, malgrado non abbia la parola alla “Rupe del Consiglio”[65], grazie allo stratagemma di offrire un toro in cambio dell’accettazione della sua parola a favore di Mowgli. Da lì in poi lo prende sotto la sua protezione. Per citare alcuni passi della Giungla, ecco cosa si dice:

“Tutti la conoscevano e nessuno osava tagliarle la strada perché era astuta come Tabaqui, coraggiosa come il bufalo selvaggio e temeraria come l’elefante ferito. Ma  aveva una voce dolce e una pelle più morbida della piuma”[66]

 

“E perché avevo imparato le abitudini degli uomini, nella giungla divenni più terribile di Shere Khan”[67]

 

 

3.2.3. Baloo, l’orso saggio[68]

 

Baloo nella giungla non é sempre lì presente, ma salta fuori sempre al momento giusto. E’ capace di pensare e provare sentimenti ed ha un carattere alquanto vario. Da un lato é burlone, quasi un po’ infantile, ma dall’altro ciascuno ricorre a lui quando ha un problema e si ha in lui quella confidenza e maturità che solo una lunga esperienza sa produrre. Non ha normalmente iniziative autonome, ma interviene sempre quando c’è bisogno di lui. E’ inquieto e si interessa e scomoda solo per le cose che sono veramente importanti. Nel Branco dei Lupetti generalmente é l’Assistente Ecclesiastico. Nella giungla é:

“L’orso bruno che insegna la Legge della Giungla ai lupacchiotti”

Dice di sé:

“Io non ho il dono dell’eloquenza, ma dico la verità”[69]

Rispetto a Mowgli:

“Baloo gli insegnò le Leggi del bosco e dell’ acqua; come distinguere un ramo robusto da uno marcito; come parlare gentilmente alle api selvatiche; che cosa dire a Mang il pipistrello quando lo disturbava, e come avvertire le bisce negli stagni prima di tuffarsi in acqua[70]

 

 

3.2.4. Kaa, il serpente[71]

 

Kaa é un serpente pitone . Non é aggressivo, anzi é lento. Non piace essere contraddetto ed é leale. Si irrita tremendamente con chi parla male di lui o gli dà del codardo. Figura tra gli amici di Mowgli, ma a una certa distanza dagli altri, anche se come presenza é notevole. Di lui, nella giungla, si dice:

“E vecchio e astuto. E soprattutto e sempre affamato”[72]

“come tutti i serpenti della sua razza, Kaa era piuttosto sordo, e dapprima non udì il richiamo. Poi si arrotolò a testa bassa, pronto ad ogni evenienza”[73]

“Gli occhi rossi di Kaa fiammeggiavano”[74]

 

 

 

3.2.5. La famiglia di Mowgli

 

Mowgli ha quattro Lupi che sono suoi “fratelli” dal momento in cui viene adottato e gli rimangono fedeli in ogni circostanza. Della famiglia di lupi che accoglie Mowgli, un posto rilevante lo ha Mamma Lupa, Raksha[75] in linguaggio giungla. Essa adotta e difende con grinta Mowgli dalle pretese di Shere Khan, ne profetizza l’uccisione da parte di Mowgli stesso, lo presenta al “Consiglio della Legge”, ha tratti materni nei momenti difficili di Mowgli, viene chiamata da lui “Mamma”. Nel Branco dei Lupetti é una figura secondaria. Nella Giungla si dice di lei:

“Il cucciolo dell’uomo é mio, e soltanto mio. Non sarà ucciso, e vivrà per correre e andare a caccia col nostro branco; e alla fine, mangiatore di ranocchi e ammazza pesci, alla fine darà la caccia a te....Shere Khan avrebbe potuto affrontare babbo lupo, ma non poteva lottare con mamma lupa, perché sapeva che essa aveva tutto il vantaggio del terreno, e che si sarebbe battuta a morte”[76]

 

3.3 I NEMICI DI MOWGLI

 

3.3.1. Shere Khan, la tigre

 

Feroce e terribile felino, é il primo a perseguitare Mowgli. Con il suo ruggire vuole incutere timore, ma é vile e non esita ad adulare i Lupi sbandati del Branco e a dividerlo per raggiungere lo scopo di ottenere una ribellione  che porti alla consegna di Mowgli. E’ l’espressione della non autenticità, della vanità, della lotta ad oltranza e senza esclusioni di colpi per ottenere ciò che si pensa sia un diritto. Shere Khan sa di essere vecchia e non più potente come un tempo, ma cerca di nascondere tutto ciò, quel che conta - sembra insegnare- é ciò che appare, non ciò che uno é. Certamente vuole anche impersonificare il male che va rispettato e sempre é in agguato quando meno uno se l’aspetta.[77] Ecco alcuni passi di come nella Giungla é descritta:

“Che discorsi sono questi? Per il toro che ho ammazzato, devo forse stare qui ad annusare la vostra tana di cani per avere quello che mi spetta? Sono io, Shere Khan, che vi parla”[78]

“..e Shere Khan con i lupi suoi seguaci passeggiava in lungo e in largo sfacciatamente, godendo di sentirsi adulato. Quando furono tutti radunati, Shere Khan cominciò a parlare, cosa che non avrebbe mai osato fare quando Akela era nel pieno delle forze....Shere Khan abbassò le orecchie e chiuse gli occhi, perché il ramo fiammeggiante era molto vicino”[79]

 

 

 

3.3.2. Tabaqui, lo sciacallo

 

Rappresenta l’adulatore. Egli sta con chi gli conviene nel momento e quindi quasi sempre con Shere Khan. Di lui é il portavoce, colui che fa “la spia” ed é disposto a passare sopra tutti per avere qualche avanzo di cibo. Non sembra conosca amici e si sente potente solo perché sta all’ombra di un potente. Ogni sua lode é interessata a raggiungere qualcosa d’altro. Baden Powell lo descrive come “un tipo subdolo e strisciante. Ha paura di andare in giro da solo, e perciò va sempre unito ad altri sciacalli; sebbene cerchi di sembrare un lupo, non si dà mai la pena di cacciare o comunque di procurarsi il cibo da sé come un lupo, ma gira qua e là cercando di rubarlo o di averlo in elemosina dagli altri. Quando l’ha avuto non é per nulla riconoscente, ma corre a destra e a sinistra urlando, disturbando la selvaggina e rendendosi insopportabile a tutti”[80]. Ecco alcuni brani di come lo descrive la giungla:

“Ma qui non c’è nulla da mangiare.-Per un lupo no, - disse Tabaqui- ma per una persona modesta come me un osso spolpato é un lauto festino”[81]

“La sera, quando Tabaqui venne alla tana per dirgli sgarbatamente che lo volevano alla rupe del consiglio, rise tanto finché Tabaqui fuggì via”[82]  

 

[51]Educare con una favola, p.108

[52]Il Libro della Giungla, p21

[53]Per i due brani: Libro della Giungal, p.22

[54]Il Libro della Giungla, p.32

[55]Il Libro della Giungla, p.118

[56]Educare con una favola,p. 65-68

[57]Educare con una favola, p. 82-83

[58]Educare con una favola , p 82

[59]Educare con una favola, p 83

[60]Educare con una favola, p.68; 82.

[61]Il Libro della Giungla, p.8

[62]Il Libro della Giungla, p.17

[63]Educare con una favola, p. 69; 85.

[64]Per cui, essendo i “Branchi” normalmente misti e avendo a capo almeno un uomo e una donna, se uno dei due é Akela, l’altro é Bagheera. Solo poi vengono gli altri.

[65]E’ il luogo in cui tutti i lupi si radunano una volta al mese per accettare i cuccioli e per discutere di cose importanti

[66]Libro della Giungla, p. 9

[67]Il Libro della Giungla, p. 12

[68]Educare con una favola, p. 69; 84-85.

[69]Per i due brani: Il Libro della Giungla, p.8-9

[70]IL Libro della Giungla,p. 20

[71]Educare con una favola, p.85.

[72]Il Libro della Giungla, p.27

[73]Il libro della Giungla, p.27

[74]Il Libro della Giungla, p.98

[75]La diavola

[76]Il libro dellla Giungla, p. 7

[77]Educare con una favola, pp. 86-87

[78]Il Libro della Giungla, p. 6

[79]Il libro della giungla, pp.15. 17

[80]Manuale dei Lupetti, p.33

[81]Il Libro della Giungla, p. 3

[82]Il Libro della Giungla, p.15