UN NUOVO ORGANO PER NIELLA

Nel Settembre 1997 il Parroco di Niella, don Valerio Pennasso, mi faceva partecipe dell’intenzione di costruire un nuovo Organo per la Parrocchiale di S. Giorgio.
Nel Novembre dello stesso anno, erano solo due le ditte che avevano risposto sulle 4 interpellate (Gustavo Zanin di Codroipo-Udine, F.lli Marin di GE-Bolzaneto), per la gara d’appalto. A queste si aggiungeva, negli inizi del 1998, la Famiglia Organaria "Chichi", con la quale venni in contatto in occasione del montaggio di un nuovo grande Organo a Savona, del quale successivamente sarei divenuto titolare.

Quasi un anno è trascorso dai primi rilievi alla firma del contratto: qualcuno, forse, potrà chiedersi i perché di tempi così apparentemente lunghi.
La costruzione di un nuovo Organo è sempre un evento molto laborioso e delicato, che richiede studi di progettazione, razionalizzazione e ottimizzazione del rapporto costi/caratteristiche. Ciò avviene per tutti gli Strumenti, dal più piccolo al più monumentale.

Forse non tutti sanno, infatti, che gli organi da chiesa non si acquistano già costruiti, ma vengono realizzati "su misura", in rapporto alle caratteristiche specifiche dell’ambiente, e del Committente: acustica e dimensioni della Chiesa, utilizzo previsto dello Strumento, fondi e spazi disponibili… Tutti parametri che lo Strumento in costruzione deve, obbligatoriamente, soddisfare.

In questo panorama, una volta redatto il progetto di massima ed espletata la gara d’appalto, si è presentata l’occasione di ricevere in dono, dalla Comunità Parrocchiale di S. Ambrogio in Giubiano (Varese), l’organo "Vincenzo Mascioni Op. 304" costruito nel 1911 per quella Chiesa, che necessitava di essere smantellato.

L’esame dello Strumento da parte del sottoscritto, il 22 Novembre 1997, escludeva purtroppo la possibilità di trasferire l’organo a Niella tale e quale, vuoi per problemi di dimensioni, vuoi per il tipo di trasmissione (pneumo-tubolare, ormai completamente desueta), vuoi per le cattive condizioni dell’impiantito generale dello Strumento, il cui restauro ben eseguito avrebbe comportato uno sforzo economico veramente consistente, con l’unico risultato di conservare uno strumento vecchio. Va poi aggiunto che la composizione fonica dell’Organo di Giubiano solo parzialmente si adattava al progetto fonico da me redatto in occasione della gara d’appalto, in funzione delle caratteristiche proprie e dell’acustica della Chiesa.

Nel Gennaio 1998, il materiale giungeva a Niella: Operando una prima selezione, si giudicava idoneo all’utilizzo praticamente tutto il materiale fonico (canne) mentre ribadivo la necessità di dover operare un radicale lavoro di ricostruzione, piuttosto che di restauro dell’esistente.

Dopo non poco lavoro di ricerca, nel Marzo 1998 si conveniva con la Famiglia Artigiana Chichi di Sovigliana-Vinci (Firenze) per una ricostruzione completa dell’Organo, utilizzando circa il 90% del materiale fonico esistente, e integrandolo con poche file mancanti, secondo il progetto originario.
Nel Maggio 1998 si perfezionava il progetto: nuovo mobile e nuovo prospetto (studiati in rapporto alle linee architettoniche della Chiesa), nuovi somieri e nuova trasmissione, realizzata secondo i più moderni dettami dell’elettronica, ma tramite costanti riferimenti alla migliore tradizione organaria italiana.

Così, il 20 Agosto, il materiale utilizzabile partiva alla volta di Sovigliana. In uno degli incontri che ebbi con Luciano Chichi in laboratorio a Sovigliana, discutemmo degli ulteriori particolari costruttivi, ed ebbi la gradita sorpresa di riscontrare, su molte canne esaminate, il punzone di Vincenzo Mascioni, un "grande" dell’organaria italiana tra Otto- e Novecento.

Nel laboratorio Chichi, terminata la catalogazione del materiale fonico, è stata eseguita la pulitura, la messa in forma e la reintonazione di tutte le canne di metallo, giunte fino a noi tutto sommato in buono stato, nonostante il tempo, il nerofumo delle candele (che a Giubiano certo non scarseggiavano!) ed uno smontaggio e imballaggio non eseguiti propriamente a regola d’arte. Per quanto riguarda le canne di legno, sono state ripulite dagli strati di vernice applicati durante i decenni, trattate con prodotti anti-tarlo, consolidate e riportate all’antica sonorità.

A fine del Febbraio scorso, essendo ad Arezzo per il restauro di un grande organo eseguito dalla Famiglia Chichi , ho incontrato Mons. Luigi Sessa (che terrà il concerto inaugurale del nostro Organo) che mi anticipò, in qualche modo, la sorpresa avuta in questi giorni: pur non essendo in alcun modo preventivata come progetto e come costi il nostro Organo, grazie al dono di un ulteriore benefattore, sarà dotato anche di un registro ad ancia: una Tromba da 8’ al II manuale, con relativo prolungamento al pedale. Ciò è stato possibile soprattutto per suo diretto interessamento, oltre che per la sensibilità dimostrata in ogni modo da Luciano Chichi.

Quest’organo è, quindi, il risultato di una sommatoria di doni: c’è stato un benefattore che ha reso possibile la nascita di questo Strumento; c’è stata la Comunità Parrocchiale di Giubiano, che ha preferito regalare il proprio strumento piuttosto che venderlo e saperlo smembrato; c’è stato quest’ultimo e veramente inatteso dono, che permetterà al nostro nuovo Organo ulteriori excursus nelle possibilità di esecuzione.

Come ultimo pensiero, desidero ringraziare il Parroco e la Comunità di Niella Belbo, per la fiducia dimostratami nell’avermi voluto interpellare nelle fasi anteriori al progetto, e collocare successivamente alla "direzione" tecnica e artistica nei lavori di costruzione di questo nuovo Organo che, anche se non mastodontico, sono sicuro riuscirà ad essere per molti anni ulteriore motivo di soddisfazione per la Comunità ed il Paese di Niella Belbo.

Savona, Giugno 1999.-

Angelo Giusto

Home