Due discepoli un po' incacchiati

Gran brutto periodo, quello, a Gerusalemme.

Ormai da molti anni, da lustri, il clima era piutosto pesante.

Gli ebrei, non pių schiavi, ma sudditi e sottomessi ai Romani, che spremevano da loro quanto pių tasse potevano.

Sė, č vero, era arrivato questo Gesų, grande in parole e in opere: faceva i miracoli!
Guariva la gente, moltiplicava il pane e i pesci, predicava la salvezza e il regno di Dio.
diceva, lui, che sarebbe morto e risorto il terzo giorno.

Balle. Era morto.

I suoi seguaci erano rimasti un po' disorientati. Alcuni discepoli erano rimasti a Gerusalemme, altri ormai avevano deciso di ritornare ai propri villaggi, alle proprie case.
Tanto, cosa c'era da fare ormai a Gerusalemme? Tanto valeva riprendere la vita di tutti i giorni, la vita di una volta. Di quando non si sapeva ancora niente di 'sto Gesų di Nazareth.

Due di questi poveracci, stavano proprio tornando a casa loro, nel villaggio di Emmaus. la strada esiste ancora oggi, dopo pių di duemila anni. E' una strada romana.
I due erano molto tristi. Anche loro, come tanti, avevano riposto la loro fiducia in quel Gesų. speravano che fosse lui, finalmente, a liberare Israele.
Parlava bene, compiva buone azioni, ogni tanto qualcuno diceva facesse dei miracoli. Ancora quando era sulla croce, qualcuno aveva sperato. ma non c'era stata pių alcuna speranza quando anche lui, come l'ultimo degli uomini, era stato calato nel sepolcro.
Freddo, ferito, morto.

Di queste cose parlavano i due quando, ecco, un terzo uomo si avvicina e si unisce a loro nel cammino.

Un pellegrino, probabilmente un altro poveraccio come loro che stava tornando a casa dopo la grande delusione.
Ma no! Evidentemente non č cosė, e i due discepoli si stupiscono!

"Ma da dove vieni?". Oggi diremmo "Ma dove vivi?". "Tu solo sei cosė forestiero da non sapere niente di quello che č successo?"

Il racconto dei due discepoli allo straniero č lungo, preciso e puntuale.
La discussione č animata, ed č evidente quanto questi due siano tristi, dispiaciuti č anche un po' incacchiati.
Speravano tanto in questo Gesų!

E questo pellegrino, che si era aggiunto per caso a loro, e che sembrava anche un po' tonto, comincia a spiegare loro le Scritture, partendo addirittura da Mosč e arrivando a quel tale Gesų di Nazareth!

Durante la conversazione, ci si approssima al villaggio di Emmaus.
I due fanno per fermarsi: sono arrivati a casa.
Il terzo pellegrino fa per proseguire: il suo cammino probabilmente č ancora lungo!

Ma ecco l'invito "Resta con noi". La sera era ancora pericolosa, a quei tempi. Strade non illuminate, banditi, pericoli...
Ed ecco che il pellegrino accetta, e i due cominciano a preparare.
Poche cose, poche povere cose: in genere pane e pesce.

E come ogni buon ebreo, il tipo prende il pane, recita a Dio la benedizione di ringraziamento, lo spezza e lo porge agli altri.
Ed ecco che, come per miracolo, si aprono i loro occhi! Ma Gesų sparisce.
E i due discepoli restano un attimo lė, poi partono subito, di notte, per andare a Gerusalemme a raccontare agli altri quello che era accaduto.