All' NBA Pre-Draft di Chicago a Gilbert Arenas venne fatta una
domanda ''Quali sono le tue ambizioni, che progetti hai?'' e il rookie dei
Golden State Warriors racconta l'episodio con un largo sorriso.
''Ho risposto che volevo essere un protettore internazionale di donne. Penso
che se non avessi detto tutto questo non mi sarei danneggiatto così tanto,
volevo soltanto dire qualcosa di divertente.'' Gilbert dice la verità.
''Richard non credeva che ne sarei stato capace e allora l'ho fatto.''
Richard è Richard Jefferson, suo ex-compagno ed amico all'Università di
Arizona. Anche lui Rookie nei Nets e sesto uomo nella migliore squadra dell'
intera Eastern Conference, il quale partecipò al teatrino creato dal compagno
con una finta aria di innocenza e perplessità seguita poi da una inevitabile
risata isterica. ''Siamo molto simili, penso che quello che ci ha resi grandi
nell'Arizona sia stata la nostra comicità'' dice Arenas ''eravamo i piu' pazzi
della squadra''.
I riconoscimenti nei due anni trascorsi
al college non si sono fatti attendere. Nel primo anno al college ha avuto una
menzione d'onore come All-American e ha visto il proprio nome inserito nelprimo
quintetto di freshman nella propria
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Conference, la Pacific 10. La stagione
seguente, 2000-01 è stato inserito nuovamente tra gli All-American e questa volta
nel primo quintetto assoluto della Pacific 10.
Gilbert Arenas giocava guardia tiratrice in coppia con Jason Gardner.
Nella NBA è troppo piccolo per ricoprire quella posizione (è alto 1.90 m ma
sono misure americane e quindi molto pompate) e sta cercando di adattarsi ad un
ruolo difficile da interpretare, quello del playmaker. Ai Golden St. Warriors è
avvantaggiato nella propria evoluzione perché, eccetto il vecchio Mookie
Blaylock avviatosi verso il viale del tramonto, non ci sono play di ruolo.
Scelto solamente con il pick #31 nello scorso Draft di New York, Arenas
è l'ultimo (in ordine di chiamata al Draft) di un terzetto di Rookies
fantastico. Prima di lui i Guerrieri hanno scelto Jason Richardson, guardia
talentuosa e futuribile in uscita da Michigan State, Troy Murphy, linguacciuta
ala bianca vecchio stile, in uscita da Notre Dame. Gilbert meritava un chiamata
molta più alta di quella che si è poi materializzata.
L'atletismo e l'energia giocano a suo favore ma Arenas è un giocatore troppo
piccolo per giocare guardia tiratrice non sufficientemente esperto e capace nel
trattare la palla per fare il playmaker a tempo pieno. Con spavalderia e
simpatia si dichiarò, il giorno del Draft, già sicuro di riuscire a ''fare'' il
roster, pur essendo una seconda scelta e non avendo quindi un triennale
garantito su cui fare affidamento.
L'altezza e l'affollamento nello spot di guardia pura (Jason Richardson, Larry
Hughes, Bob Sura, solo per citare i migliori) nei Warriors, gli lasciano una
sola scelta, quella di cercare di trasformarsi nel migliore playmaker
possibile, altrimenti rischierà di continuare la propria carriera nel sommerso
delle Minors.
Se lavora meglio sul trattamento di palla e seleziona abilmente il tiro, che
per altro è nelle sue corde, può arrivare ad una dignitosa carriera da gregario
e play di riserva per una formazione di vertice o anche ambire a qualcosa di
piu'. Ottimo nel dribbling e nel gioco senza palla, fa della velocità il
proprio punto di forza ma è giovane (ha da poco compiuto 20 anni), deve
adattarsi al nuovo ruolo e soprattutto deve maturare esperienza.
Tutta la pazzia e la personalità, a dir poco esuberante di Gilbert si sono
potute notare durante la serata dello scorso All Star Saturday di
Philadelphia. Arenas non doveva essere della parata, ma è riuscito lo stesso ad
elevarsi al ruolo di protagonista. Jason Richardson partecipava infatti alla
gara delle schiacciate (che poi avrebbe vinto) e Arenas era lì a fare da spalla
morale e fisica al compagno.
Era previsto per una delle schiacciate un qualsiasi aiuto da parte di un
compagno (come ostacolo da superare per arrivare al ferro o come assistman per
un alley-oop) ma Arenas ha fatto molto di piu', ha creato una stravagante
atmosfera, ha caricato all'inverosimile il proprio compagno e tutto il
pubblico, soprattutto quello davanti ai teleschermi e durante la premizaione di
Jason Richardson è sembrato felice e allegro come non mai.
''Sono solamente un ragazzino e mi comporto come tale - ghigna lui - quando
avro 22 o 24 anni inizierò a pensare come un vecchio ma per ora mi diverto come
se fossi un bambino''. Il 22 Febbraio porta a casa la prima doppia-doppia della
propria carriera, con 14 punti e 10 assist nella gara contro i Bucks.
All'inizio di Marzo, con la qualificazione ai playoff già abbondantemente
rimandata all'anno prossimo, coach Brian Winters inizia a fare degli
esperimenti, sposta Richardson in ala piccola, Hughes in guardia e si decide a
dare spazio a promuovere Arenas in quintetto. ''Probabilmente all'inzio era una
vera e propria competizione tra me e Jason (Richardson) perché siamo entrambi
giovani e giochiamo nello stesso ruolo'' dice Arenas '' ma andando avanti col
tempo si sono accorti che io posso giocare anche playmaker e Jason può dare un
buon contributo anche come ala piccola''.
Per tutta la prima parte della stagione, partito dalla panchina con scarso
minutaggio, ha avuto statistiche di poco conto, 5.2 punti, poco piu' di un
assist e un rimbalzo a partita. Con la promozione in quintetto è letteralmente
esploso, per lui oltre 13 punti, 4 rimbalzi (non pochi per un piccolo) e 4
assist. Il capolavoro arriva il 18 Marzo scorso; contro i Wizards privi di sua
maestà Michael Jordan, si supera, sigla il proprio career high in punti, con 25
e farcisce il tutto con 6 assist e altrettanti rimbalzi. Se continua con questa
determinazione e con lo spirito che non lo ha mai abbandonato, Gilbert Arenas
riuscirà a ritagliarsi un discreta carriera NBA.