Per capire ma soprattutto per vivere sulla propria pelle l’esperienza di un immigrato in un paese straniero, quattro ragazzi del centro estivo del Valentino si sono offerti per un esperimento: vivere un giorno da immigrato.

Lunedì 16 luglio sono stati catapultati in un altro centro estivo per vivere lì una giornata.

Queste le loro riflessioni.

 

IO immigrato all’Estate Ragazzi del Sacro Cuore di Casale M.to

Questa mattina su invito di Don Enrico mi sono recato all’istituto Sacro Cuore, per partecipare al progetto: Io immigrato da un’estate ragazzi all’altra.

Appena arrivato all’Istituto Sacro Cuore e appena dopo essere entrato in un ambiente totalmente diverso da quello di cui ero abituato prima le mie emozioni erano di insicurezza e di timore; nell’arco di poco tempo però, queste mie sensazioni sono svanite e ho iniziato a sentirmi più a mio agio in quell’oratorio che per me prima era sconosciuto.

Una cosa che mi ha veramente stupito è quella di non essermi sentito rifiutato dai ragazzi dell’oratorio  Sacro Cuore, che invece di isolarmi, mi riempivano di domande e cercavano di farsi amici con me, che con indifferenza rispondevo loro che sarei stato solo per un giorno non dandogli altre informazioni.

In questa mia esperienza che considero molto interessante, e che sicuramente ripeterò probabilmente all’estero, non ho avuto momenti difficili o situazioni che mi mettevano a disagio, probabilmente perché il mio oratorio e quello in cui ho fatto visita sono molto simili e hanno tanti punti in comune.

Sono molto soddisfatto di questa visita in un luogo diverso perché mi sono appropriato di parecchi aspetti positivi di cui il mio oratorio era carente, o che possedeva solo in piccola parte, e ora spero di riuscire a metterli in pratica al servizio della mia parrocchia.

Un’altra cosa molto importante che non deve essere dimenticata e che ho notato è il rapporto con Dio. Infatti entrambi gli oratori sono Salesiani e la cosa più importante è la preghiera che anche lì non veniva dimenticata nonostante fosse esercitata in maniera differente rispetto alla nostra.

Dopo questa mia esperienza credo che sia inutile trovare le differenze e fare dei paragoni del tipo ” il mio oratorio è più bello o viceversa” perché entrambi meritano rispetto e sono importanti per l’estate di centinai di ragazzi e l’unica cosa da fare è quella di ringraziare tutte le persone che ogni giorno si impegnano per noi.

RICCARDO

 

 IO immigrata  all’Estate Ragazzi di Trino (VC)

Erano circa le 8,00 quando sono arrivata all’oratorio ( del Valentino ) ; ero agitatissima , avevo paura che non mi avessero accettata e che mi avessero cacciata ! Per le 9,00 circa sono arrivata all’oratorio di Trino All’inizio sono stata un po’ con Suor Anna; appena sono entrata non ho avuto una bella impressione: già l’ambiente non mi piaceva (i soliti pregiudizi) .

Poi tutti mi guardavano come se fosse appena sbarcata  un’aliena sul mondo Terra !….

Ed io mi vergognavo tantissimo !!!!!

Quando poi sono arrivata un gruppetto di ragazze e abbiamo iniziato a fare amicizia  :

mi hanno poi portato fare il giro di tutto l’oratorio , a conoscere tutti gli animatori .

Ovviamente c’era una ragazza che mi aveva preso in antipatia: ogni volta che mi guardava , mi fulminava con gli occhi : sembrava che da un momento all’altro mi dovesse bastonare.

Un altro episodio che non dimenticherò è questo :quando abbiamo fatto il giocone alle 16,30 io ho tenuto una squadra , gli STREET SHART , perché mancava l’animatrice : c’era un bambino che non voleva giocare perché  non c’era l’animatrice di prima : io ci sono rimasta un po’ male  , anche perché non mi voleva proprio ; poi, l’ho convinto a venire almeno a vedere :ha anche giocato alla fine ed abbiamo vinto : lui era contentissimo e alla fine mi ha abbracciata !

Ci sono stati alcuni momenti in cui mi hanno lasciato un po’ da sola ed io stavo seduta a riflettere ,  ma poi venivano subito e continuavamo a parlare .

Come struttura della giornata è più o meno come la nostra , ma molto più monotona .

Come argomento loro hanno MOSE’.

Nonostante abbia fatto amicizia , non vedevo l’ora che STEU MI VENISSE A PRENDERE  : MI MANCAVA TROPPO IL MIO ORATORIO !!!

E’ stata comunque una bella esperienza ……….

                                        

CAROLINA 13 luglio 2001

 

 

IO immigrato  all’Estate Ragazzi di Vercelli

 

E’ stato veramente bello provare alcune delle emozioni che provano gli immigrati. Hpo vissuto queste emozioni all’oratorio Belvedere di Vercelli.

Durante il viaggio insieme a Mauro e Carolina ero a tal punto ansioso ed agitato che tentavo con ogni scusa di ritornare a Casale; però tutti i miei tentativi furono respinti dal mio autista di fiducia, Steo. Arrivati quindi a Vercelli, all’oratorio, fui subito lasciato nelle mani di coloro che sapevano ciò che dovevo fare lì solo per un giorno. Inserito nel gruppo di seconda media ho iniziato a guardarmi intorno e studiare le abitudini altrui, mentre di tanto in tanto qualcuno mi chiedeva cosa facevo lì solo per un giorno.

Così ho iniziato a socializzare e a farmi nuovi amici come Poma, Luca, Alberto …

E non solo amici ma anche amiche: Carola, Vale, Valeria, Silvia, Veronica … Venni chiamato nell’ora dello sport a fare calcio. Il capitano di una delle due squadre mi scelse tra i primi sapendo che giocavo nel Casale, quindi da me si aspettava cose mai viste.

In questi 20 minuti di gioco conobbi anche altri che erano curiosissimi sul: “Cosa ci fai qui?”.

Solo uno forse l’aveva intuito, GIAGUARO!!

Al  mattino durante la preghiera Don Leo annunciato che per il fine giornata ci sarebbe stata una sorpresa speciale!

Bè lui ci era quasi arrivato dicendomi che secondo lui era ero io la sorpresa, ma per non dargliela vinta negavo e negavo..

Durante tutte le attività era un continuo gioco di sguardi con MAX e Paolo(obiettore).

Tutti mi hanno accolto con grande amicizia, coinvolgendomi nel gioco.

La giornata si è conclusa con la preghiera dove Don Leo mi ha coinvolto spiegando il vero motivo di quella giornata.

E’ stata veramente una bellissima esperienza perché ho provato in piccolo quello che provano gli immigrati!!!!

 

PAOLO 13 luglio 2001

 

IO immigrato  all’Estate Ragazzi di Occimiano

Eravamo appena entrati nel piccolo paese di Occimiano, dove io dovevo fare l’immigrato di un’altra Estate Ragazzi: in sostanza dovevo provare sulla mia pelle l’esperienza di sradicamento dal mio ambiente, in questo caso il mio oratorio. Dai piccoli casolari del paese spuntava il campanile di una chiesa, dietro alla quale, si trova l’oratorio in questione. Mi sentivo pronto per entrare anche se, devo ammettere, avevo un po’ paura. Appena entrato c’erano tre ragazzini che giocavano a calcio in un campetto: si erano subito resi conto che non ero uno di loro, ma che provenivo da un altro oratorio. Con un po’ di timore mi sono seduto su una panchina aspettando il vero inizio dell’Estate Ragazzi. Poco per volta l’oratorio ha cominciato a riempirsi di ragazzi e bambini. Una cosa che mi ha molto stupito è stata quando una ragazza down mi ha detto “CIAO” e mi ha chiesto “come stavo”: è stata lei la prima a rivolgermi la parola quella mattina.

Nel pomeriggio abbiamo fatto una passeggiata fino ad un prato: è stato in quel momento che ho potuto conoscere tanti ragazzi, sia attraverso i vari giochi che abbiamo fatto, sia per le numerose domande che mi hanno rivolto: finalmente ero riuscito ad inserirmi ed ad instaurare un buon rapporto con loro. Grazie a questa insolita esperienza ho imparato nuove cose che mi sono servite per crescere dentro ma soprattutto ho potuto constatare che nessuno oratorio può competere con il nostro perché l’oratorio de Valentino è il migliore e gli animatori sono unici.

Mauro