LA PASQUA

 

La Pasqua è una tra le grandi solennità religiose e liturgiche cristiane, durante la quale vengono commemorate la Morte e la risurrezione del Messia Gesù. In origine essa era una festa ebraica (il termine deriva dall’ebraico pesah = “passare oltre”) collegata al racconto biblico della liberazione degli Israeliti dall’Egitto.

Tradizioni popolari

La maggior parte delle tradizioni pasquali si possono ricondurre ad antichi riti di propiziazione e di eliminazione, connessi con l’inizio della primavera. Ad accentuare questo suo carattere, contribuisce il precedente periodo di Quaresima in cui – specialmente nei secoli passati – l’astinenza acquistava un evidente significato di purificazione.

Significativi, sotto questo profilo, l’usanza della “squilla” diffusa in alcune zone dell’Abruzzo, della Sicilia e altrove: il sabato (o il giovedì) precedente la Pasqua, la campana del paese suonava a lungo invitando alla conciliazione e alla pace.

Alle tradizioni pasquali concorrono due elementi ai quali fin dai tempi più remoti si attribuiscono poteri purificatori, l’acqua e il fuoco. In molti Paesi Europei (Italia, Francia, Germania, ecc…) si usa spargere le persone e la casa nel momento in cui si sciolgono le campane, ritenendo che proprio in quel momento l’acqua diventi benedetta e che questa abbia speciali virtù protettive e curative.

Non meno diffuso ed importante, nelle tradizioni pasquali, è l’uso del fuoco che un tempo veniva solennemente benedetto la mattina del sabato santo. In molte zone si usa accendere grandi falò sulle alture circostanti l’abitato, allo scopo di propiziare un buon raccolto. Anche alle ceneri, che vengono conservate tutto l’anno, sono attribuiti poteri particolari.

Da antichissime consuetudini pagani deriva l’uso delle uova ritenute il principio e perciò il simbolo della vita e accolte dal Cristianesimo nascente come simbolo della Risurrezione.

V.M.

 

Intervista a Nonna Peppa: LA PASQUA A SAN VITO ROMANO

 

Nel 1930 a San Vito Romano la Pasqua si festeggiava così:

le campane suonavano di sabato alle 10.30, il prete passava per benedire le case e gli abitanti gli facevano trovare la tavola apparecchiata per farla benedire e mangiare i cibi preparati il giorno della Pasqua. Sulla tavola c’erano le uova sode, il pane e la pizza lievitata.

Si sentiva la vera armonia della Pasqua, tutti andavano alla S. Messa allegramente.

Insomma era la miglior festa per tutto il paese.

F.S.

 

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