Parco
Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna
Il
Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, istituito
nel 1993 , si estende , con una superficie di 36.426 ha, a cavallo del crinale
tosco - romagnolo e comprende le province di Forlì - Cesena in Romagna e di
Arezzo e Firenze in Toscana.
Possiede
un ricco patrimonio naturalistico, ma anche storico - culturale: montagne,
foreste, praterie, cascate, torrenti, santuari, monasteri, pievi, castelli e
infine un’innumerevole ricchezza di specie floristiche e animali.
Un
po’ di storia burocratica
Fin dal 1915 si
auspicava la costituzione di riserve o parchi naturali in alcune aree delle
Foreste Casentinesi, come la Lama; nel 1934 poi fu proposta l’istituzione del
“Parco nazionale del Casentino” che purtroppo non ebbe seguito.
Negli anni
’60 il naturalista forlivese Pietro Zangheri propose l’istituzione del
“Parco nazionale di Campigna” e negli anni ’70 vi furono vari convegni
sull’istituzione di un “Parco del Monte Falterona”.
Per parlare in
modo più concreto del Parco delle Foreste Casentinesi si dovrà aspettare
l’emanazione della legge 28.8.1989 n°305 (Programmazione triennale per la
tutela dell’ambiente) che prevede lo stanziamento di fondi per l’istituzione
di nuovi parchi nazionali tra cui quello del “Monte Falterona, Campigna e
Foreste Casentinesi”.
Con la legge
regionale dell’Emilia-Romagna 2.4.1988 viene istituito il Parco Regionale del
Crinale Romagnolo che si estende con una superficie di circa 16.000 ettari, dal
crinale appenninico verso valle.
Nel D.P.R.
12.7.1993 appare la denominazione definitiva del parco: “Foreste Casentinesi -
Monte Falterona - Campigna”.
Suddivisione del Parco
L’area del
Parco è ripartita in tre zone secondo i livelli di protezione:
-
zona I di conservazione
integrale: superficie 896 ettari, è costituita dalle Riserve Naturali
Integrali di Sasso Fratino e della Pietra in cui l’antropizzazione è assente
e i fenomeni naturali sono affidati esclusivamente all’evoluzione spontanea;
-
zona II di protezione:
superficie di 14.716 ettari, è costituita da parte delle foreste demaniali
regionali, in particolare quelle toscane, il complesso monumentale della Verna e
le Riserve Naturali Biogenetiche dello Stato (Campigna, Camaldoli, Badia
Prataglia e Scodella), aree in cuoi l’antropizzazione è scarsa;
-
zona III di tutela
e valorizzazione: superficie 20.814 ettari, è costituita dalla maggior
parte delle proprietà private, parte delle foreste demaniali regionali e un
lembo della Riserva Naturale Biogenetica di Campigna, dal Passo della Calla al
Monte Falco, dove sorgono gli impianti sciistici, aree in cui l’attività
umana assume un certo rilievo pur senza arrecare danno all’ambiente.
La popolazione
La popolazione
residente all’interno dei confini del Parco è di circa 1600 abitanti,
concentrati prevalentemente in Toscana grazie soprattutto alle frazioni di Badia
Prataglia (Poppi) e Serravalle (Bibbiena) totalmente incluse nel Parco.