"La passione tinge dei propri
colori tutto ciò che tocca"
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L’EREMO
E IL MONASTERO DI CAMALDOLI “Tu
dunque sarai un [...] Abete per elevata meditazione e sapienza ...” Avvolto da una fitta corona d’abeti sorge l’Eremo
di Camaldoli. Alti abeti bianchi, maestosi che si innalzano al cielo e creano
un’atmosfera spirituale e misteriosa. Come vuole la leggenda, nel 1012 San Romualdo incontrò Maldolo,
feudatario del Vescovo d’Arezzo, il
quale volle donargli Campo Amabile, luogo in cui un giorno, dopo essersi addormentato, vide
in sogno una scala che si innalzava verso il cielo e
sulla quale salivano dei monaci vestiti di bianco. San Romualdo fondò
in quel luogo l’Eremo conservando il nome del donatore: Camaldoli da Campus
Maldoli (o Campus Amabilis). Qualche anno più tardi fu fondato l’Ospizio, che
diventò Monastero nel 1080, a pochi chilometri di distanza, in località
Fontebona, per accogliere e ristorare i viandanti e i pellegrini. |