LA TRASMISSIONE DEI
DATI
1)
GENERALITÀ
La trasmissione a distanza
delle informazioni insite nei segnali di tipo analogico o digitale assume
notevole rilevanza per la vastità dei campi applicativi e per l'eterogeneità
delle tecniche adottate.
Queste problematiche
assumono pertanto grande importanza per il settore elettronico, anche
prescindendo dalle implicazioni sociali, peraltro di grande portata, che
comportano nella realtà di tutti i giorni. In linea generale un sistema di
trasmissione è schematizzabile come in fig. 1.
FIG. 1
Il segnale di ingresso viene
applicato al trasmettitore che lo adatta alle caratteristiche del canale di
trasmissione; attraverso questo canale il segnale viene trasferito al
ricevitore, che svolge il compito di estrarre l'informazione da inviare in
uscita.
Si noti come lungo il canale al segnale si
sovrappongono i disturbi.
La tecnica di trasmissione
dipende da molte variabili, in particolare la distanza tra il
trasmettitore e il ricevitore assume notevole influenza nella scelta.
Per distanze brevi basta
attuare tecniche di desensibilizzazione del segnale dai disturbi che si
introducono lungo il canale.
È quindi possibile nei casi più
semplici usare un cavo schermato o attuare la conversione tensione
corrente, la conversione tensione frequenza, o la conversione analogico-digitale:
in ricezione si procede poi alla conversione inversa.
Altre variabili che
influenzano la tecnica di trasmissione sono le caratteristiche del mezzo
trasmissivo (cavo elettrico, aria, fibre ottiche ecc.), la velocità di
trasmissione e l'esigenza di trasmettere più informazioni
contemporaneamente su un unico canale trasmissivo.
Sebbene le problematiche connesse con la
trasmissione dell’informazione assumano rilevanza in molteplici settori, in questo
capitolo si vogliono evidenziare solo gli aspetti connessi con la trasmissione
a distanza che coinvolge elaboratori, che chiameremo semplicemente trasmissione dati. Si demanda a testi specifici di Comunicazioni elettriche per approfondimenti di più ampia portata.
2) TRASMISSIONE DATI
Con trasmissione dati si intende uno scambio
di informazioni di tipo digitale tra elaboratori e dispositivi periferici o
anche tra elaboratori e trasduttori, attuatori ecc.
Naturalmente, qualora siano presenti dispositivi
analogici, si dovranno attuare tecniche di conversione A/D e D/A. In un sistema
di questo tipo i segnali risultano codificati secondo opportuni standards.
3) CONFIGURAZIONI DI UN SISTEMA DI TRASMISSIONE
DATI
I dati digitali si configurano come un
insieme di bit codificati in vari modi. I canali di trasmissione
attualmente più diffusi sono però concepiti per la trasmissione analogica (si
pensi ad esempio al canale telefonico), si devono quindi attuare degli
adattamenti del segnale digitale per renderlo trasmissibile sui canali
analogici.
Prescindendo comunque da questi problemi, che
verranno affrontati successivamente, un sistema di trasmissione dati può
presentare diverse configurazioni base.
Configurazione
punto a punto
È la con figurazione più semplice e viene
schematizzata in fig. 2.
FIG. 2
In pratica la singola stazione
di trasmissione/ricezione (RX/TX) è individualmente collegata a coppie con
tutte le altre.
Un esempio classico è quello
di un elaboratore collegato a diverse periferiche, ma può assumere validità
più generale in un collegamento a distanza tra più elaboratori.
Configurazione multipla
In questa configurazione
esiste una stazione principale collegata a più stazioni secondarie tramite
un unico canale di trasmissione (fig. 3).
FIG. 3
Una rete di trasmissione di questo tipo
risulta conveniente con diversi terminali di elaborazione localizzati nella
stessa zona.
L'elaboratore principale deve disporre di una struttura
a multiplexer per poter dirigere il flusso di informazioni sul canale
trasmissivo.
Questa struttura può essere di tipo centralizzato
in cui solo la stazione principale dirige la rete o di tipo decentralizzato
dove qualsiasi stazione può assumere il controllo della rete.
4) MODALITA' DI TRASMISSIONE
La trasmissione dei dati può essere unidirezionale
o più compiutamente bidirezionale.
Tra le possibili modalità di trasmissione si
ricordano le seguenti:
· simplex;
· half-duplex (semi-duplex);
· fuIl-duplex (duplex completo).
La modalità simplex (fig. 4a) corrisponde
a una trasmissione unidirezionale.
La modalità half-duplex (fig. 4b)
permette di trasferire le informazioni in entrambi i sensi ma non
simultaneamente.
La modalità full-duplex permette invece
la trasmissione in contemporanea nei due sensi, aumentando quindi la velocità
rispetto al caso precedente. Questo può avvenire con due distinti canali
trasmissivi. (fig. 4c) o usandone uno solo (fig. 4d), ma attuando una qualche
tecnica che permetta la separazione del segnale in trasmissione da quello in
ricezione,
ad es., operando a due frequenze portanti diverse (vedere par. 7).
Trasmissione in serie e in parallelo
La
trasmissione delle informazioni digitali può avvenire trasmettendo i singoli
bit in sequenza uno dopo l'altro, con una cadenza imposta dalla frequenza del clock Una trasmissione di
questo tipo e detta di tipo seriale. Se invece i singoli bit, che formano un
carattere, vengono trasmessi contemporaneamente si parla di
trasmissione di tipo parallelo.
FIG.4
La trasmissione seriale è la più diffusa
perché semplifica notevolmente le caratteristiche del canale di trasmissione.
La trasmissione in parallelo salvo che per
collegamenti a brevissima distanza (es.: computer con stampante), viene attuata
solo quando la velocità di trasmissione assume primaria importanza.
Trasmissione asincrona e sincrona
Quando si trasmette una sequenza di bit è
importante che questi risultino correttamente sincronizzati con il
sistema, per permettere al ricevitore la corretta interpretazione degli stessi.
Una tecnica di sincronizzazione è quella detta
asincrona.
FIG.5
Per la sua comprensione ci si riferisca alla
fig. 5: ogni sequenza di bit, relativi al singolo carattere, trasmessi in modo
seriale, è preceduta da un bit di start che appena arriva al ricevitore
lo predispone alla ricezione, sincronizzando il suo clock, che deve essere
sufficientemente stabile da mantenere il sincronismo per la durata dei bit del
singolo carattere; conclusa la trasmissione dei bit, vengono trasmessi uno o
due bit di stop: fino a quando non inizia la trasmissione di un
nuovo carattere, con un nuovo bit di start, la linea rimane inattiva a livello
fisso. Il tempo che intercorre tra una sequenza di bit e la successiva è
variabile (si pensi alla trasmissione di caratteri tramite tastiera).
La trasmissione asincrona, richiedendo la
continua inserzione di bit di start e di stop, ben si adatta a una trasmissione
discontinua, ma presenta dei limiti nella velocità di trasmissione: anche
eliminando i tempi morti tra un carattere e l'altro, i bit aggiunti
rallentano comunque il flusso di informazioni.
La tecnica di trasmissione che permette una
maggiore velocità è quella sincrona
In questo caso i caratteri costituenti un
messaggio vengono trasmessi in sequenza e in sincronismo con il clock
del trasmettitore: il clock del ricevitore viene normalmente ottenuto
direttamente dalla sequenza di bit in arrivo, tramite un circuito ad aggancio
di fase, ottenendo così una perfetta sincronizzazione.
Per permettere al ricevitore di riconoscere i
singoli caratteri, il messaggio da trasmettere viene diviso in blocchi che
contengono un numero ben determinato di caratteri: ogni blocco è preceduto da
una sequenza di bit di sincronismo, detta carattere di sincronismo, che
permette al ricevitore di stabilire l'inizio del primo carattere del blocco.
FIG.6
La fig. 6 riporta un esempio di trasmissione
seriale sincrona: per evitare che eventuali disturbi possano creare erronei
caratteri di sincronismo, questi vengono trasmessi due volte (il ricevitore
solo se ne riconosce due in sequenza li considera tali).
Velocità di trasmissione
Un parametro già nominato che assume notevole
rilevanza è la velocità di trasmissione.
Questa
viene normalmente espressa in bit/s, ma in alcuni casi viene anche indicata in
baud (Bd), che indica la velocità alla quale vengono trasmessi gli elementi
del segnale, ovvero i singoli stati che il segnale può assumere. Nel caso
più semplice, il singolo elemento di segnale è un bit perché il segnale può
assumere solo due stati e quindi un baud corrisponde a un bit/s. Più in
generale, però, si tende a riunire in un singolo elemento di segnale più bit.
Se, ad esempio, il segnale può assumere quattro diversi stati a ognuno di
questi si fa corrispondere le combinazioni
in bit 00-01-10-11 e quindi a un elemento di segnale corrispondono due bit e
allora la velocità in bit/s è doppia di quella in baud.
La capacità C del canale, ovvero la massima velocità di
trasmissione, espressa in bit/s, se si prescinde dal rumore e dalla distorsione,
risulta:
C= 2 B n (1)
dove B è la larghezza di banda del
canale e n il numero di bit che può gestire l'elemento di segnale. Nel caso
frequente di n =1 si ha C=2B.
Se il
canale utilizza tutta la banda del mezzo si ha la massima velocità.