NON TI CHIEDO PERDONO By Enjyu Era da tempo che desideravo scriverti ma sinceramente non trovavo le parole adatte per farlo Trovo quasi buffo il fatto di stare qui dietro ad un computer scrivendo parole, solo quelle che mi detta la mente, magari le troverai inutili, magari non serviranno a nulla ma non posso più tenermele dentro, non riesco più a farle tacere, loro sono dentro la mia mente, ed anche al mio cuore da tanto troppo tempo e chiedono di uscire, di essere cantate, di essere scritte… So benissimo che le mie vane speranze, le mie parole ed i miei muti pensieri non serviranno a ridarti quello che hai perso, non serviranno nemmeno a guarire le ferite di una un carcere di solitudine in cui io stesso ti avevo rinchiuso ma sento la necessità di dirti tutto quello che provo, anche se questo mio tentativo risultasse vano ed inutile. Nove anni… nemmeno io pensavo che quella dose di vaccino potesse durare tanto a lungo Nove anni nella più completa solitudine… a volte pensavo che io non avrei resistito, nemmeno se fosse stata Mokuren a chiedermelo Ti ho sempre invidiato moltissimo, tu eri tutto quello che non ero io, quello che io non sarei mai stato o meglio quello che non mi era permesso di essere… Tu forse invidiavi la mia famiglia, la mia posizione Io la tua libertà Libertà conquistata con il duro prezzo della morte ed a volte anche della solitudine, ma pur sempre libertà… Ho invidiato la tua voglia di vivere, la tua decisione, la tua forza… ti ho invidiato ma mai odiato Mai fino a quel momento, fino a quando non hai violentato la nostra Mokuren Credo che tu abbia sempre pensato che la tua punizione derivasse dall’amore che provavo per lei, che nel vederla offesa così profondamente io abbia reagito così solo per amore, per darle una vendetta Ma non era così Sul momento lo pensai anche io, tentando di analizzare il mio gesto credevo lo avessi fatto per lei, per la sua bellezza quasi angelica e per la sua anima di donna ferita Ma non era così In un certo modo quella era anche la mia vendetta, non so perché, ne lo saprò mai ma desideravo prendermi una sorta di rivincita, dimostrare che il mio silenzio e la mia sopportazione erano giunti al limite Ma non sono stato bravo nemmeno in questo Che tu ci creda o no subito dopo averti iniettato il farmaco i sensi di colpa mi hanno assalito Un medico non si deve mai lasciare dai sentimenti… questa è la prima regola, la più importante che io non ho rispettato Gli ultimi giorni della mia vita, malato e stanco, li ho trascorsi pensando a quello che avevo fatto, cercando una spiegazione e faticando a trovarla, contando le ore che mi separavano dal giudizio e con in mente le immagini dei miei compagni morti che non ero riuscito a salvare, ma pensando soprattutto a te… Non ti chiederò perdono, so che non me lo concederesti e non ti biasimo Penso che non avrei nemmeno il coraggio di chiederti scusa, sono convinto di aver sbagliato, ho rimpianto molto il mio errore ma non sono potuto tornar indietro ed ho vissuto la mia morte aspettando ed allo stesso tempo temendo il momento in cui ti avrei rincontrato, quando la tua collera avrebbe avuto sfogo, mi aspettavo anche la morte, non ne avevo paura. Quanti discorsi inutili, forse su queste righe riderai divertito pensando alle parole di uno stolto, di un codardo forse… no, di un codardo no, avrò la mia punizione, la aspetto con fremito da tempo, ma non permettere alla tua collera di sfogarti su altri… Penso spesso alla luna ora che la vedo così lontana ora che viviamo sulla terra questo pianeta mi sembra ancora più lontano di allora… è una stranissima sensazione, guardare fuori, vedere la luna con i suoi fantasmi e le sue ombre, il suo alone di nebbia argentata che illumina l’universo… la terra che noi studiavamo ora vive con noi ma non sono felice Sarjarim ci ha dato in questo pianeta una nuova speranza, una nuova vita, ma noi ci stiamo comportando esattamente come sulla base Inseguiamo i nostri sentimenti, permettiamo alla luna di rapire le nostre anime e di legarle a se’, ma non ne ha il diritto, i nostri corpi riposano lassù Sta a noi liberarci dai loro pensieri, dai loro sentimenti… Sta solamente a noi frenare la loro corsa impazzita alla ricerca di qualche briciola di felicità che non avranno mai se continuano a vivere gli stessi errori La luna sta alta nel cielo e ci veglia, come un guardiano con i suoi carcerati. Shion è morto E ricordati che non ti chiedo perdono ma semplicemente comprensione. Shyuh
|