LETTERA PER UN'AMICIZIA By Shigure Due signore del condominio stavano proprio chiacchierando, aspettando l'ascensore, quando il ragazzo che abitava nell'appartamento al terzo piano scese a passo svelto le scale. - Buongiorno signore...- le salutò sorridendo. - Dove vai a quest'ora, Nishikiori? Non sei un po' in ritardo?- rise gentilmente una di loro. - Eh, sì, un pochino... ma non è grave.. non succede tutti i giorni per fortuna! Ma non c'è problema, per un po' potranno fare le ragazze, senza di me... e poi non sono così in ritardo, suvvia!- si finse offeso il ragazzo. - Ma sì, puoi prendertela comoda, per una volta. Del resto il tuo negozio, anche se l'hai aperto da poco, va a gonfie vele, o sbaglio? Mio figlio è venuto da te, la settimana scorsa, dice che sei molto bravo e che hai una buona clientela.- commentò l'altra signora, che aveva due figli che studiavano al liceo. - Beh, devo ritenermi fortunato: in effetti sono solo pochi mesi che il negozio è aperto, e temevo di aver fatto il passo più lungo della gamba a buttarmi in una simile impresa!- convenne il giovane. - Certo, certo.. di questi tempi, poi. Su, vai, non vogliamo certo che tu arrivi tardi per colpa nostra!- risero le donne. - Sì, arrivederci!- - Arrivederci, Nishikiori.- Le signore lo guardarono andar via. - Eh, è proprio un bel ragazzo, no? Poi, soprattutto, é un bravo ragazzo.- - Sì, sì. Il suo negozio di barbiere, poi, è diventato famoso nel quartiere in così poco tempo...- - Io sono molto felice di averlo come vicino di casa. Sai, a volte accompagna anche i miei ragazzi a scuola, la mattina. Ha stoffa, non è uno dei solito giovani nullafacenti.- - Già. Issei Nishikiori. È proprio un bravo ragazzo.- - Sai, ho visto la sua fidanzata, anche l'altro giorno.- - Niente di strano, ormai si ferma da lui quasi tutte le notti. Stanno insieme da tanto, e sembra non litighino mai.- - Lei è così carina, con quei capelli lunghi. Chissà, magari tra poco si sposeranno. Del resto, ora che Nishikiori si è sistemato col lavoro... Lei fa l'impiegata se non sbaglio: non dovrebbero avere nessun problema.- - Beh, a me farebbe piacere. Stanno così bene assieme... - - Eh sì...-
Nell'appartamento al terzo piano, una ragazza sbuffò rigirandosi nel futon. - Argh, ma che razza di ore sono?- inveì cercando con la mano l'orologio. - Le nove?!? Oddio, no!! Dovevo essere già al lavoro, ma perchè quello scemo non mi ha svegliat... ah. Ops. Dimenticavo che oggi è il mio giorno libero... Che stress, ma ormai sono sveglia...- Sakura Kokusho si alzò faticosamente e se ne andò pigramente in cucina, così in mutande e canottiera com'era. Cercò qualcosa da mangiare negli scaffali, e notando l'ordine si sorprese a ridere. - Si vede proprio che nella vita precedente era una donna! E che donna!- disse, ma questo pensiero fu immediatamente seguito da un'ondata di malinconia. Certe cose si possono ignorare per un po', ma poi succede che vengono a galla. Certe cose insite nell'essere di ognuno di noi non si cancellano con un colpo di spugna. Sakura afferrò sgarbatamente una tazza, un barattolo di latte e una scatola di corn flakes, e richiuse gli sportelli sbattendoli, come se ce l'avesse con quell'ordine perfetto del suo ragazzo, che altre donne avrebbero invidiato. Lei no. Lei non lo voleva quell'ordine. Finì quella scarsa colazione in poco tempo e rimise tutto a posto alla meno peggio. Quell'ordine le ricordava qualcosa a cui non aveva mai voluto pensare troppo, in quegli anni. Anzi, se fosse stato per lei non avrebbe voluto mai più pensarci. Voleva dimenticarlo. Era andata così: lei e Issei avevano continuato a vedersi, come amici di lunga data come erano, e pian piano le cose avevano assunto una certa piega... e lei si era lasciata andare allo scorrere del tempo. Le sarebbe andato bene continuare sempre così, tranquillamente. Chissà cosa pensava Issei. Forse lui non si era fatto tutti quei viaggi mentali che si faceva lei. Eh, evidentemente no. Decisamente no. Visto che... ieri sera... ... lui le aveva chiesto di sposarla.
Sakura, seduta in cucina, giocherellò con una penna che prese dal contenitore colorato in mezzo al tavolo. Issei aveva davvero buon gusto nelle cose, mugugnò osservando il portapenne con accanto i post-it della stessa gradazione di arancio, e il telefono con la cornetta staccata le ricordò anche quanto sapesse essere sensibile. - Eh, ma tanto ormai sono sveglia...- mormorò la ragazza riagganciando. Tutto poteva andare per il meglio, era solo lei che si sentiva un ingranaggio fuori posto. - Issei ha già dimenticato il passato, eh?- monologò. - Del resto, dopo che è riuscito a dimenticare Gyokuran, dimenticare tutto il resto deve essergli sembrato facilissimo. Invece io, sono diversa da lui...- Fece dietro-front con la memoria fino alla sera prima.
Issei che la abbracciava ancora. Lei che si ritraeva ridendo: - Ma sei diventato un maniaco!- e gli tirava un cuscino. Lui che faceva segno di resa con le mani. Lei che sbuffava e poi sorrideva coricandosi alla fine nel futon e dandogli la buonanotte. Poi Sakura aveva chiuso gli occhi, nella penombra della stanza. Aveva sentito Issei camminare a piedi nudi, spegnare le ultime luci e sdraiarsi accanto a lei. Il calore rassicurante del suo corpo. Non aveva bisogno di aprire gli occhi per sentirsi a casa, vicina a lui. Percepiva tutto distintamente, anche se leggermente assopita. - Sakura, mi vorresti come marito?- A quelle parole la ragazza aveva spalancato violentemente gli occhi, cercando di mettere a fuoco bene l'espressione del suo viso, nel buio. - Cosa?- - Vorrei chiederti di sposarmi. Sakura, mi vuoi sposare?- Probabilmente a quel punto lei aveva fatto una faccia incredibilmente idiota, qualcosa a metà tra la trota e il tonno, almeno a giudicare dalla reazione di Issei, che aveva riso e detto: - Hey, non mi devi rispondere ora!- e dopo averle accarezzato un po' i capelli sussurrò: - Dormiamo ora, ok?-
C'era la possibilità che il vino le avesse procurato qualche allucinazione, rifletté Sakura semispalmata sul tavolo (e più ci pensava più ci si spalmava...) o che Issei fosse in vena di scherzi pesanti o che... Sì, chi voleva prendere in giro... sbuffò alla fine, notando inoltre che il primo post-it del pacchetto portava la scritta "pensaci con calma, non fare come al solito... ^__^". Sakura sorrise, ma prenderla sul ridere non risolveva molto. E se Issei si comportava così, probabilmente significava che aveva intuito anche lui che c'era qualcosa che non funzionava. Agguantò un foglio di carta bianco e una penna, e si mise a farci dei ghirigori per distrarsi. Poi iniziò a scriverci, anche se non sapeva ancora cosa. Però magari mettere le cose per iscritto l'avrebbe aiutata un po'. Scrisse quattro cose in croce, qualche appunto e qualche scarabocchio... Sakura + Issei = ?? EnjiuuuuuChaaaan!!! Insomma! Vergogna! Issei sei un cretino!
Osservò il foglio.... non c'era nulla da dire, molto poetico ed espressivo... Ne prese un altro, e si mordicchiò un po' la penna prima di scriverci. Adesso aveva trovato qualcosa da dire. E l'avrebbe detto, perchè era qualcosa che non aveva detto a lungo. Qualcosa a cui non aveva pensato a lungo. E forse raccontarlo alla diretta interessata l'avrebbe liberata dalla sua influenza... Magari spiegato così non è molto chiaro, ma era una cosa del genere. Insomma, era come un segreto: una volta rivelato è meno pesante, e si sopporta meglio.... o almeno si crede.. ma cos'aveva da perdere? Niente. E quello era un suo istinto, ancora più che un desiderio. Sentiva che doveva dirle, che doveva comunicarle, quelle cose, quei pensieri. E così iniziò a scrivere.
Hey, Issei! Ma cosa mi vieni a chiedere? Con che coraggio? ^__^ Già quando ero Shysuran mi ero stufata di farti da babysitter, e tu mi vieni a chiedere di farlo per tutta quanta questa vita? Ma insomma! Beh, skerzavo... (beh, forse no...) E poi a dire la verità questa lettera non è neanche per te, quindi non ti sognare di leggerla, che non è buona educazione mettere il naso nelle cose rivolte ad altri. Tu devi solo recapitarla al destinatario, questa lettera, ok? Ok?
Scrisse queste poche righe in un foglietto che poi avrebbe puntato con una graffetta alla lettera.
Cara Enjiu, come va? Spero bene... adesso che te vai in giro per l'atmosfera anche tu, e non ti crucci più per Gyokuran, credo che le cose vadano davvero al meglio. Ti scrivo perché ci sono cose che non ti ho mai detto... o forse te le ho dette, ma non ha importanza perchè ora voglio ripetertele... Mi piacevi molto. Ero molto felice di avere un'amica come te. Mi piaceva come sapevi amare, e come sapevi vivere. Perchè credo che si somiglino molto, amare e vivere. E se uno ama con tutte le sue forze come facevi tu, allora io credo anche che stia vivendo con tutte le sue forze (sempre come facevi tu) e questa è per forza una cosa bella. Cosa ti piacesse in Gyokuran non l'ho mai capito, ma forse adesso un po' posso comprendere (non tanto perchè Gyoku mi sta antipatico) (e poi, anche se magari ora nella tua nuova vita dici di capire, io ancora non capisco cosa ci fosse di affascinante in Mokuren) visto che sono innamorata. Sì, sono innamorata. Ma non ne parliamo ora, prima parliamo di te. Come facevi ad amare in quel modo? Secondo te c'era qualcosa, un ostacolo, che non avresti mai avuto ilo coraggio di affrontare? Ho capito tante cose stando accanto a te. Eri un esempio per me, e ti ammiravo molto. Lottavi per quello in cui credevi, e sapevi anche credere. Io no. Io non avevo cose in cui credere e nemmeno cose per cui lottare. Lasciavo che tutto andasse avanti così... All'inizio non capivamo, in questa vita attuale, perchè ci fossimo ricordati del passato. Poi alla fine, un po' è venuto fuori... è una cosa strana, la memoria... Forse ci siamo ricordati per poter migliorare, secondo il nostro passato. Per te, almeno, è stato così, e anche per Mokuren, Shyu, Shion... (anche Hiragi credo, e Gyoku non mi interessa perchè tanto è scemo... ^__^) Io non so cosa mi fosse pesato particolarmente nella vita precedente... anzi, lo so: il non avere amato sul serio. Quindi forse è ovvio che sia un amore vero quello che cerco. Ora sono innamorata. Ma non voglio credere tanto nel mio amore. E non ho il coraggio di lottare per esso. Dici che sono ancora una vigliacca? Che sono una creatura incapace di amare? Eppure adesso amo. Ma questo amore per me è qualcosa di molto fragile. Ho paura che se qualcosa cambiasse, finirebbe tutto, si romperebbe quest'incantesimo delicato. Ho paura di osare. Cosa dovrei fare? Devo buttarmi, devo lanciarmi avanti? Non lo so. A dire il vero, la colpa è anche un po' tua. Non è che io non ti volessi bene, anzi, ma il pensiero di come la nostra relazione di amicizia si sta evolvendo, Enjiu, un po' mi spaventa. Non so cos'altro dire. Però in fondo, sai, credo che possa funzionare... già. Ho ancora un po' di paura, ma a scriverti ho capito che non posso tirarmi indietro. Ora che ho anch'io un amore meraviglioso, non mi deve importare di tutto il resto, vero? Mh, è così... Questa è una lettera per un'amicizia. È una lettera per un'amicizia che non esiste più, per un'amicizia perduta. Per un'amicizia che è stata preziosa come un diamante, e forte, anche. Per un'amicizia che mi è piaciuta molto. Un'amicizia che però non esiste più. Perchè tu non sei più la mia amica, ora. Ora sei il mio ragazzo. Sei la persona per me più importante, sei il mio amore. (Detta così suona buffo, e pure preoccupante!! ^_^) Ma è vero! C'è chi dice che l'affetto, sotto qualunque forma, amicizia p amore che sia, non cambi la sua natura, ma solo l'aspetto in cui si presenta. Se è così, allora non mi preoccupo più. Questa volta sento che il mio cuore batte. E allora lo asseconderò. Tu sarai con me, vero? tua, Shyusuran.
Sakura rilesse la lettera e sorrise, annuendo soddisfatta. Si sentiva molto meglio. Prese una busta e vi mise la lettera. Destinatario: un'amicizia. La appoggiò sul tavolo e sopra vi mise il foglietto. Si vestì, e prendendo la borsa si diresse alla porta: avrebbe fatto un giro, tanto era libera. E ora, poi, che si sentiva così tranquilla. - Oh! Dimenticavo!- esclamò quando già stava per sbattere la porta. Rientrò rapidamente, e presa una penna e agginuse, dietro il foglio per Issei.
PS: quasi mi dimenticavo! La mia risposta é... sì!
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