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Dal sito : Come "catturare" i lieviti naturali http://www.mclink.it/personal/MC1579/noframe/pane/lieviti.htm#cattura

 

Come "catturare" i lieviti naturali

Il procedimento è casuale: è quindi possibile che vengano catturati lieviti buonissimi e aromatici o lieviti che conferiscono un gusto cattivo al pane.

La temperatura esterna dev'essere maggiore di 2°C.

Mettere una tazza di farina per pane (160g) e una tazza d'acqua (240ml)in un barattolo di vetro. Mischiare bene col cucchiaio di legno e coprire con una rete a maglie fitte, come ad esempio una calza di nylon per consentire all'aria, ma non alle schifezze, di entrare nel barattolo. Mettere all'aperto, in zona ventilata e lasciar stare 3-4 giorni. Quindi ritirare; se la temperatura esterna era sotto i 16°C non si vedrà nessuna attività fino a quando il composto non viene posto a 27° per qualche ora.

Scartare il composto se diventa rosa, grigio e di colori strani: vuol dire che è inquinato da microrganismi non adatti alla panificazione.

Se dopo qualche ora da 27°C non si vede attività o l'attività è molto bassa, conviene ricominciare: infatti vuol dire che non sono stati catturati lieviti o che i lieviti catturati sono troppo deboli.

Se invece si formano molte bolle d'aria sulla superficie ce l'avete fatta: aggiungete una tazza di farina per pane (160g) e una tazza d'acqua (240ml), mescolate e lasciate altre 12 ore. Poi incrociate le dita e preparate il pane.

 

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Come ottenere a casa una scorta "a lunga conservazione" di lievito naturale

Per farsi una scorta di lievito, in caso dovesse accadere qualche guaio a quello in frigo, o in caso si prevedesse di non aver bisogno di pasta madre per un lungo periodo, è possibile procedere a seccare i lieviti pur mantenendoli attivi.

Procedere così:

durante la preparazione della pasta madre per la panificazione, dalla fase di picco attiva e bollosa, dopo l'aggiunta di farina ed acqua, prelevare un poco di pastella,versarla su carta cerata e spargerla col dorso di un cucchiaio, a formare un sottile strato di pastella. Io ho provato ad usare la carta oleata, ma non va bene. Funziona invece con un doppio o triplo (se è sottile) strato di pellicola plastica per cucina.

Lievito seccato

Lasciar seccare completamente. Può bastare una notte o essere necessario più tempo, dipendendo dalla temperatura esterna e dallo spessore delle scaglie.
Una volta ben asciutta muovere la carta in modo che la pasta madre, ormai secca, si frammenti formando della specie di scaglie, simili a patatine.

Scaglie di lievito

Mettere queste scaglie in una busta di plastica con cerniera, scrivere il tipo di lievito e la data, chiudere bene e far uscire l'aria e tenere in frigo. Io ho utilizzato un normale sacchetto da freezer, senza cerniera, ma ho estratto l'aria e ho saldato con l'apposito apparecchio.

Joe dichiara che il lievito, così conservato, si tiene almeno 6 mesi, forse piú. In effetti ho recentemente riavviato uno stock di 7 mesi, senza nessunissimo problema.

Riattivazione del lievito "a lunga conservazione"

Per riattivarlo mettere le scaglie in uguali quantitá di acqua e farina e lasciar lievitare nel forno 12 ore.In realtà serve un poco di più di acqua che di farina, per ottenere la solita consistenza. La cosa funziona meravigliosamente bene; dopo le 12 ore in cui il lievito secco si riattiva ho fatto un solo rinnovo e poi ho usato la pasta madre attiva, che ha funzionato benissimo. Joe le prepara circa ogni 3 mesi

Dalla postazione: Dosi additivi :ascorbico,malto panificazione : http://www.oliocarli.it/asp/forum/view_messages.asp?ID=14810

 

 

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Dosi additivi :ascorbico,malto panificazione

Autore

Carlo

Data:

10/03/2004 11:44

Intervento:

Corrispondenti tutti,
prego indicarmi, oltre gli ingredienti di base :
farina 500
acqua 230
lievito 5 g aut 150 crescente
sale 5
le dosi degli additivi opzionali e miglioratori
Grazie anticipate e cordialità
Carlo


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Dosi additivi :ascorbico,malto panificazione

Autore

Miranda

Data:

11/03/2004 21:14

Intervento:

Ciao Carlo, io aggiungo regolarmente al mio impasto ( 500 g farina) mezzo cucchiaino di acido ascorbico acquistato in farmacia e... la differenza si vede. Specifico che non uso la pasta acida ma mastro Fornaio o il lievito Lidl che costa molto meno e funziona alla perfezione. Tu aggiungi latte in polvere? dove lo comperi? Qui da me non esiste. Mi daresti qualche indicazione? grazie! Mir


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Dosi additivi :ascorbico,malto panificazione

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RobertoPI

Data:

11/03/2004 23:49

Intervento:

Qualche volta uso il malto d'orzo, una specie di melassa enzimatica presa in erboristeria. Un cucchiano e' sufficiente, al posto dello zucchero o del miele. Dovrebbe far screpolare meno la crosta e aggiunge un retrogusto al pane (se piace).

Ciao
-Roberto
http://pastaacida.supereva.it


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Dosi additivi :ascorbico,malto panificazione

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Carlo

Data:

12/03/2004 09:08

Intervento:

Per Roberto PI,
ti ringrazio anche per le risposte su altra postazione riguardanti i mulini e le farine; per quanto riguarda l'acqua sono d'accordo su altra postazione, del resto dico
acqua q.b. appunto per le farine diverse.
Riepilogo:
acido ascorbico(dice Miranda) 1/2 cucchiaino ,Quanti grammi?
Malto d'orzo al posto dello zucchero 1 cucchiaino " "
gradirei conoscere la grammatura, poichè qui da noi per gli acquisti dobbiamo fare continue ricerche e te li vendono in
barattoli di 1 kg.

Per MIRANDA,
sono a Palermo compro il latte scremato in polvere per ALIMENTAZIONE UMANA presso la Ditta dolciaria Ingrosso
Flli Nuccio Corso Calatafimi 715 - Palermo a €4,00 kg
il prodotto esattamente è della Ditta:
MPA (Materie Prime Alimentari)S.r.l.
Via Daniele da Torricella 52/a
tel 0522 - 332862
42100 REGGIO EMILIA
Con questo latte in polvere, che adesso adopero poco nella
panificazione solo per alcune ricette:
nel pane bianco
nel pane nero
nel brioscione
non lo metto più,
invece mi faccio alcune volte del formaggio, della ricotta e
dello yogurt, poichè ho rimesso in funzione dopo parecchio tempo il mio CASARO PHILIPS HL 5123, con cui farò degli esperimenti che immetterò su altro sito CASEFICAZIONE CASALINGA di Carlo in costruzione.
Ringrazio sentitamente tutti e scusate se ripeto delle richieste, un pò per sentire diversi pareri ed un pò per mia dimenticanza......
Salutissimi
Carlo


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Dosi additivi :ascorbico,malto panificazione

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miranda

Data:

12/03/2004 16:24

Intervento:

Grazie Carlo,come al solito sei sempre molto preciso e i tuoi consigli sono preziosi.Unáltra amica, sempre in questo forum, dice che lei lo trova alla Lidl (prodotto Milbona). Ma qualeé la funzione del latte in polvere? Io normalmente uso 150 g. di acqua e 150 g. di latte e la ricetta funziona! ariciao


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Dosi additivi :ascorbico,malto panificazione

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Carlo

Data:

12/03/2004 19:29

Intervento:

per Miranda,
il latte in polvere ha queste caratteristiche:
100 g latte in 900 g (0,9 l) diventa l litro latte, per
cui al posto di 150 g acqua + 150 g latte, dovrai sostituire:
300 acqua + 1/3 di 100, quindi 2 cucchiaini circa latte in polvere,poco più poco meno secondo il proprio gusto:
sarai tu a stabilirlo dopo diverse prove ed assaggi.
Buona e felice lavorazione.
Cordialità
Carlo


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Dosi additivi :ascorbico,malto panificazione

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carlo

Data:

12/03/2004 19:31

Intervento:

in 900 g d'acqua, mi era sfuggita.....
Carlo


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Dosi additivi :ascorbico,malto panificazione

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miranda

Data:

14/03/2004 00:08

Intervento:

grazie Carlo, sei stato chiarissimo. Sono curiosa di provare, sempre che la lidl non mi faccia aspettare troppo visto che per ora ne é sprovvista. Ciao, buona domenica! Mir


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Dosi additivi :ascorbico,malto panificazione

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miranda

Data:

14/03/2004 00:22

Intervento:

per Carlo: perdonami, ho dimenticato un pezzo di risposta. ho pesato la quantitá di acido ascorbico che uso normalmente presso il mio amico farmacista. corrisponde esattamente a 5 grammi. Quindi: 150 g acqua, 150 glatte, 30 g burro fuso 1 cucchiaino sale, 2 cucchiaini zucchero, 500 g farina (250 manitoba + 250 grano duro)5 g acido ascorbico. a volte sostituisco latte e burro con 300 g acqua e 4 cucchiai olio extrav. Programma Basic, crosta media. Risultati ottimi. Ariciao Mir

Dalla postazione:IL MALTO: http://www.oliocarli.it/asp/forum/view_messages.asp?ID=15059

 

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Il malto

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Eucalipto

Data:

18/03/2004 08:00

Intervento:

Il malto, ottenuto dalla germinazione e dal successivo essicamento e macinazione dell'orzo, contiene una sostanza molto utile in panificazione ed è quindi un "additivo" utile: si tratta della diastasi un enzima capace di trasformare l'amido della farina in zuccheri direttamente utilizzabili dai lieviti della fermentazione. Aggiungendo agli impasti piccole quantità di malto, in pratica si aumenta la disponibilità di nutrimento per il lievito, che, quindi, può svolgere meglio la sua azione. Inoltre, l'aggiunta di malto, favorisce la formazione di una crosta di colore gradevole e uniformemente dorata sul pane, che presenta ottimi caratteri organolettici e un più alto valore nutritivo.
Il malto per panificazione in genere risulta reperibile sottoforma di un fluido simile per densità e colorazione al miele di castagno.


Oggetto:

Il malto

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carlo

Data:

18/03/2004 08:10

Intervento:

Eucalipto caro,
su altra postazione ho chiesto esattamente a cosa serve
l'acido L ascorbico, quale additivo nella panificazione.
Chiedo a te invece sul MALTO ( che credo debba sostituire
lo zucchero) come viene aggiunto nel caso di USO di
Lievito Naturale negli impasti? e soprattutto nella confezione panaria utilizzado la MDP?
Ti ringrazio e saluto cordialmente
Carlo


Oggetto:

Il malto

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Eucalipto

Data:

18/03/2004 08:57

Intervento:

Il malto fluido è molto concentrato, ne basta un cucchiaino per ogni preparazione, essendo un fornitore di zuccheri semplici ha un effetto maggiore rispetto allo zucchero semolato o di canna sulla lievitazione.
Alimentando tutti i tipi di lievito risulta molto utile anche durante i rinfreschi finali del lievito madre.

P.


Oggetto:

Il malto

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Adi

Data:

18/03/2004 10:28

Intervento:

quasi quasi provo a cercarlo!in erboristeria,forse...o in farmacia????


Oggetto:

Il malto

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Eucalipto

Data:

18/03/2004 10:36

Intervento:

Ma guarda .....se fossimo più vicini te lo regalerei io....
L'ho trovato nei negozi di prodotti bilogici, trovi anche il malto di mais e di riso, ma quello di orzo pare essere il migliore.


Oggetto:

Il malto

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Carlo

Data:

18/03/2004 11:02

Intervento:

Ben trovata ADI,
il mio amico panettiere Filippo mi ha promesso di cedermi
il Malto liquido, appena gli porto un recipiente!!!
Quindi suggerisco di chiederne presso qualche panificio.
Mentre per l'acido L ascorbico,ancora non sono riuscito ad averne in piccole dosi: presso il mio fornitore di prodotti chimici,dove compro il caglio e l'acido citrico per la caseificazione, lo vende a barattoli di kg 1 ad € 28.50
cercherò presso qualche erboristeria o farmacia, per piccole dosi.
Ringrazio EUCALIPTO per la precisa spiegazione sul Malto.

Nuovo quesito, per addolcire un pò l'acido della pasta acida, perchè non sempre toglie questo retrogusto, cosa mi
suggerite?

Grazie ancora e cordialità a voi tutti
Carlo


Oggetto:

Il malto

Autore

Carlo

Data:

18/03/2004 11:18

Intervento:

per Eucalipto,
ho riletto la tua dissertazione sul Malto e vedo che serve anche per i rinfreschi della pasta madre:

"Alimentando tutti i tipi di lievito risulta molto utile anche durante i rinfreschi finali del lievito madre."

Quindi penso che aggiungendo malto e acido l ascorbico, dovrei ottenere un CRESCENTE
meno acido, soprattutto nel retrogusto successivo :
difatti al primo assaggio è minore,mentre
successivamente aumenta : io lo sopporto, mia moglie no….
Ma il pane è digeribilissimo….

Saluti
Carlo


Oggetto:

Il malto

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Eucalipto

Data:

18/03/2004 12:09

Intervento:

Se utilizzi un po' di malto / zucchero, durante i rinfreschi, noterai che la lievitazione migliora.
Questi ingredienti, messi durante la panificazione, attenuano anche il sapore di acido del pane.
Il pane che ottengo con il mio lievito madre è totalmente esente dalla componente acida, ha un gusto neutro, nonostante lieviti senza problemi.
Volevo mandarti qualche foto per il tuo sito, ma non ricordo la mail.


Oggetto:

Il malto

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Giada

Data:

18/03/2004 12:33

Intervento:

E se invece del malto usassi il miele, avrei gli stessi benefici?
Grazie in anticipo se qualcuno può rispondere!


Oggetto:

Il malto

Autore

Eucalipto

Data:

18/03/2004 13:12

Intervento:

Tutto quello che contiene zuccheri aiuta la lievitazione e contribuisce a dare colore alla crosta. Nel caso del miele può dare anche un po' di sapore.
Se avete voglia di dare un'occhiata, nella prima foto c'è un pane integrale fatto con lievito di birra, nelle altre un pane fatto con lievito madre.

http://digilander.libero.it/eucalipto01/immagini/integrmacc%20.JPG
http://digilander.libero.it/eucalipto01/immagini/pastacidcut.jpg
http://digilander.libero.it/eucalipto01/immagini/pastacida.jpg
http://digilander.libero.it/eucalipto01/immagini/pastacidmollica.JPG


Oggetto:

Il malto

Autore

Carlo

Data:

18/03/2004 13:44

Intervento:

per Eucalipto,
Trascrivo:
mio sito web:Panificazione Casalinga di Carlo: http://digilander.libero.it/olrac2/
mio indirizzo e-mail : drcarlodepaola@libero.it
mia postazione nel forum dei Golosi dei Fratelli Carli :
http://www.oliocarli.it/asp/forum/view_messages.asp?ID=8482
per confezionare il CRESCENTE (pasta acida) vedi in: http://digilander.libero.it/olrac2/crescentcar.htm

Grazie e cordialità
Carlo


Oggetto:

Il malto

Autore

Carlo

Data:

18/03/2004 14:23

Intervento:

http://digilander.libero.it/olrac2/eucalipto.htm
su questa pagina a te dedicata, da modificare, ho immesso le foto da te segnalatemi: dovrai gentilmente farmi una dettagliata didascalia descrittiva,le foto sono state rinomitate per brevità : 01,02,03,04
Sono in attesa di tali descrizioni per potere rivedere questa pagina .
grazie anticipate e saluti
Carlo


Oggetto:

Il malto

Autore

Carlo

Data:

18/03/2004 14:43

Intervento:

leggo sempre in ritardo:

"Il pane che ottengo con il mio lievito madre è totalmente esente dalla componente acida, ha un gusto neutro, nonostante lieviti senza problemi."
Fammi una brava descrizione del tuo lievito naturale, o dimmi dove posso andare a studiare questo tuo percorso
sulla pasta acida e i tempi tecnici per la sua realizzazione, nonchè i tempi e i modi di utilizzo sia per forni elettrici sia per la MDP.
Ti ringrazio: puoi anche inviarli direttamente al mio idirizzo di mail:
grazie
ciao
Carlo


Oggetto:

Il malto

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Eucalipto

Data:

18/03/2004 14:45

Intervento:

Se dai un occhio alla posta c'è già qualcosa...

P

Dalla e-mail da Eucalipto: eucalipto01@libero.it eucalipto01@libero.it

 a Carlo: drcarlodepaola@libero.it : giovedì 18 marzo 2004 14.50 oggetto: dal Forum CARLI

 

 Ciao.

Nella prima foto, c'è un pane fatto con la macchina del pane e lievito di birra, ho messo una percentuale di farina integrale e farina di farro. Quest'ultima ha un sapore molto gradevole.

Il pane tondo è fatto utilizzando il lievito madre.
Per il lievito madre ho utilizzato il meodo più semplice (succo di mela a acqua), faccio i rinfreschi nel modo più semplice, insomma il minimo indispensabile ed ho una madre che è una bellezza, il sentore di acido è quasi impossibile da avvertire, il pane lievita bene ed il gusto finale è ottimo (per i nostri gusti).
Potendo panificare solo di rado (questioni dietetiche) la madre avanzata la congelo, la estraggo mercoledì sera e la lascio andare per 24h , rinfresco giovedi e venerdi, panifico sabato notte e inforno domenica mattina presto.
Sabato mattina ho rinfrescato con un po' di zucchero, quando siamo rientrati alla sera, la madre aveva sparato il coperchio del contenitore ed era sparsa per tutto il mobile (mia moglie, che mi vuole bene, invece di arrabbiarsi, mi ha fatto i complimenti per la lievitazione).
Per la cottura, mi piace utilizzare il contenitore da ciambella, mi da la possibilità di giocare molto con la densità dell'impasto e di conseguenza con la crosta del pane, che a noi piace fine e non troppo croccante, per quest'ultima cosa, umidifico parecchio anche il forno e regolo la crosta togliendo il pentolino al momento che mi sembra più indicato.

Per l'impasto e le farine utilizzate, non utilizzo dosi pesate, in genere sono per "acchiappa un pacchetto e butta dentro". In quel panone c'erano farina "0" per il 60% e poi una percentuale variabile a caso di grano duro e farina integrale.
Io parto stabilendo con l'acqua la dose finale di pane che voglio ottenere e poi aggiungo le farine fino ad ottenere l'impasto con la densità voluta. L'unica regola che rispetto sempre è lasciare la farina "0" in quantità preponderante.

Ciao

Paolo

 

 

 

Causepane: considerazioni……..

 

Per quanto sia sempre una soddisfazione poter sfornare in casa del pane che, solo per questo motivo ci sembrerà più buono di quello che usavamo di solito, non possiamo fare a meno di riconoscere che... si, qualche difettuccio forse ce l'ha e chiederci: perché? Vi trascrivo questa nota, che ho adattato alle nostre esigenze, ma che fa parte di un corpus di informazioni tecnologiche sul pane molto professionale.
Sottolineati trovate gli effetti indesiderati e, di seguito e per ognuno, una serie di possibili cause. Per imparare di più!!
Se la crosta è spaccata lateralmente, ciò potrebbe esser dovuto:
ad una incisione sbagliata
alla formatura irregolare
ai pani infornati troppo vicini
alla mancanza di vapore nel forno

Se la crosta si presenta con vescicole, ciò potrebbe esser dovuto:
ad una insufficiente lievitazione finale
ad uno sviluppo debole
al calore eccessivo del cielo del forno
alla formatura irregolare
al sale che non è stato amalgamato bene nell'impasto
alla temperatura finale d'impasto che era troppo fredda

Se la crosta è colorita, sottile e patinata, ciò potrebbe esser dovuto:
ad un impasto debole
alla temperatura finale d'impasto troppo fredda
ad una eccessiva quantità di vapore
ad una farina germinata
ad eccessiva temperatura del forno

Se la crosta è pallida, spessa ed opaca, ciò potrebbe esser dovuto:
ad una pasta troppo in forza
alla temperatura d'impasto finale troppo calda
alla presenza di poco vapore in cottura
ad una farina scarsa di zuccheri
ad una bassa temperatura del forno

Se la crosta è screpolata ed instabile, ciò potrebbe esser dovuto:
alla presenza di troppo vapore in forno o nella fase di lievitazione
ad una pasta poco lavorata
alla mancanza di lievitazione finale
ad una cottura troppo veloce
al raffreddamento troppo rapido del pane cotto

Se la crosta si presenta con bolle chiare e scure, ciò potrebbe esser dovuto:
ad una lievitazione avvenuta in presenza di troppa umidità
ad un lievito avariato
al sale che non è stato amalgamato bene nell'impasto

Se la mollica è collosa ed umida, ciò potrebbe esser dovuto:
ad un impasto debole
alla pasta troppo fredda
alla presenza di troppo malto o zuccheri
ad una farina germinata
ad cottura troppo rapida

Se la mollica è glutinosa, ciò potrebbe esser dovuto:
ad una pasta troppo tenera
alla cattiva cottura dovuta ad un forno troppo caldo
ad una farina germinata
a poca lievitazione finale

Se la mollica si presenta con colorazione irregolare, ciò potrebbe esser dovuto:
alla formatura irregolare dei pani
alla pasta forzata o lievitata troppo fredda
ad uno sviluppo insufficiente in forno
se le macchie sono chiare ciò e dovuto ad una insufficiente lavorazione nella fase di impasto
se si sono formati grumi all interno dell impasto ciò è dovuto alla mancata eliminazione della crosta formatasi nei prefermenti (biga, pasta di riporto, crescente)

Se la mollica è screpolata, secca, ciò potrebbe esser dovuto:
ad un impasto troppo in forza
ad una pasta troppo calda
alla mancanza di malto e/o zuccheri

Se la mollica è spaccata, ciò potrebbe esser dovuto:
ad una errata temperatura del forno (troppo bassa o troppo alta)
ad una insufficiente lievitazione finale
alla pasta eccessivamente acida

Se la mollica si presenta con alveolatura verticale o irregolare, ciò potrebbe esser dovuto:
ad una pasta troppo in forza
ad una insufficiente lievitazione finale
ad errate incisioni
ad una errata formatura (forma troppo "stretta")
ad elevata temperatura finale d'impasto
ad una temperatura elevata della platea nel forno

Se la mollica si presenta con alveolatura orizzontale o irregolare, ciò potrebbe esser dovuto:
alla pasta troppo debole
ad una eccessiva lievitazione finale
ad una errata formatura (forma poco "stretta")
ad errate incisioni ( troppo profonde)
ad una temperatura bassa del forno o della platea
ad una temperatura d'impasto troppo bassa

Se il vostro impasto si è rilassato troppo, ciò potrebbe esser dovuto:
al fatto che era troppo debole
ad una farina troppo fresca di macinazione, troppo debole o troppo elastica
ad una pasta eccessivamente fredda
alla mancanza di sale nell'impasto
ai prefermenti poco fermentati o deboli (biga, poolish ecc.)
alla paste di riporto troppo acida

ad un eccessivo snervamento della maglia glutinica dovuto ad un impasto prolungato

Se la pasta si rilassa in fase di lievitazione, ciò potrebbe esser dovuto:
a farine troppo ricche di enzimi
ad una eccessiva umidità nella fase di lievitazione
ad una errata formatura (forma poco "stretta")
al lievito avariato

Se il prodotto finale è troppo piatto, ciò potrebbe esser dovuto:
ad un impasto troppo debole
ad una farina fresca, debole o troppo elastica
alla temperatura della pasta, troppo fredda
ad una eccessiva lievitazione finale
ad una eccessiva idratazione della pasta
ad una temperatura di cottura troppo bassa
ad un eccessivo snervamento dell'impasto dovuto ad eccessiva lavorazione
ad eccessiva umidità in fase di lievitazione
ad una errata formatura
al lievito avariato

Se il prodotto finale è troppo alto, ciò potrebbe esser dovuto:
ad un impasto eccessivamente forte
ad una farina troppo forte, troppo invecchiata o con glutine rigido
alla temperatura della pasta, troppo calda
ad una insufficiente lievitazione finale
a poca idratazione della pasta
ad una temperatura di cottura troppo alta
ad una errata formatura
ad una pasta troppo acida
alla mancanza di vapore in cottura

Se vi compare una incisione che è chiusa, ciò potrebbe esser dovuto:
al fatto che la forma è poco stampata o poco incisa
ad eccessiva quantità di vapore
ad una eccessiva lievitazione
ad un impasto debole
ad una temperatura di cottura troppo bassa
ad una errata formatura

Se avete praticato una incisione che appare troppo aperta, ciò potrebbe esser dovuto:
ad una forma troppo incisa
alla presenza di poca umidità in fase di lievitazione
ad una lievitazione finale insufficiente
ad un impasto troppo forte
ad una errata formatura
alla temperatura del forno, troppo elevata

Se il volume è insufficiente, la forma o il colore sono irregolari, ciò potrebbe esser dovuto:
ad una fermentazione troppo breve
alla presenza di poco vapore in cottura
ad un forno troppo caldo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

·

Con musica: Un bel dì vedremo di G. Puccini

LIEVITO NATURALE

(Pasta Madre: si utilizza tutta e dopo impasto prelevarne un pezzo)

(Crescente: si utilizza una parte, restante si rinfresca successivamente)

Posto di lavorazione : sul ripiano della cucina

Primo giorno

 

Ho impastato in un recipiente capiente, usando cucchiaio di legno per la mescola :

 

100 g acqua + 100 g semola rimacinata di grano duro + 1 pizzico lievito m.f.

 

Ottengo una pastella molto morbida

 

Secondo giorno:

Impasto precedente

Aggiunta di 50 g acqua + 50 g semola rimacinata

1 cucchiaio  yogurt

1 cucchiaio  miele

Ottengo sempre pastella molto morbida

Che comincia a crescere, con molte bolle ed odore acidulo

 

Terzo giorno

Solo aggiunta di 50 g acqua + 50 g semola

poi ho aggiunto solo della farina, ottenendo

il CRESCENTE……….

 

Ricetta da semola rimacinata:

 

150 crescente  (pasta acida aut lievito naturale)

500 semola rimacinata grano duro

1 cucchiaino sale

acqua q. b. per ottenere:

una palla liscia e non attaccaticcia

aut

formare alcuni panini da 100 g o simili

 

Lievitazione in forno con lucetta accesa per 3 Ore:

Cottura  ( unire  sotto la leccarda un recipiente con acqua)

a 200° per 15 Minuti

altri 15 minuti a 175°, comunque controllare cottura altrimenti tenere ancora 10 minuti

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