Schutzstaffel

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WAFFEN - S.S.


SS-Panzer-Division Totenkopf

La 3te SS-Panzer Division "Totenkopf" fu costituita nel novembre 1939 nella riorganizzazione dei corpi armati delle SS con le Totenkopfverbände (circa 6.500 uomini) che avevano partecipato alla campagna polacca, insieme a uomini provenienti dalle SS-Verfüngungstruppen e dalla compagnia Heimwehr Danzig, fu trasferita a Dachau per iniziare l'addestramento. Non deve essere confusa con le SS-Totenkopf-Standarten che vennero pure costuite nel novembre 1939 con uomini provenienti dalle Totenkopfverbände che però non fece mai parte dei corpi di combattimento delle Waffen-SS e forniva il personale per la sorveglianza dei campi di concentramento e di sterminio.

Durante la Campagna di Francia fu inizialmente inserita nella riserva dell'esercito. Il 16 maggio 1940 la divisione fu trasferita nella zona operativa, venendo impegnata, a partire dal 19 maggio, in operazioni di rastrellamento nell'area di Cateau-Cambrésis e Cambrai. Fu durante questa fase che alcuni elementi, al comando di Fritz Knochlein si resero protagonisti di una delle prime atrocità delle SS, quando 100 prigionieri britannici vennero massacrati a colpi di mitragliatrice a Le Paradis nella zona del Passo di Calais.

Il 31 maggio raggiunse le coste della Manica, poco a sud di Dunkerque; alla fine di giugno fu trasferita a Saint Pol. Nella seconda fase della Campagna di Francia, la "Totenkopf" fu impegnata essenzialmente nel proteggere i fianchi dell'avanzata principale, e in operazioni di rallestramento e di custodia dei prigionieri di guerra. Al termine della guerra contro la Francia, la divisione aveva raggiunto il confine franco-spagnolo.

La "Totenkopf" rimase in Francia fino all'aprile del 1941 quando venne trasferita ad est, ed inserita nel Gruppo d'armate Nord, nell'imminente Operazione Barbarossa. Impegnata in Lituania e Lettonia, raggiunse la Linea Stalin a nord di Demyansk a luglio, e in seguito i sobborghi di Leningrado, dove fu impegnata dal 13 luglio al 25 agosto: ai primi di agosto, uomini della "Totenkopf" riuscirono ad occupare la città di Chudovo, importante snodo ferroviario sull'asse Leningrado-Mosca.

In questo periodo, venne aggregato alla divisione il Freikorps Danemark. Tra l'autunno e l'inverno del 1941, i sovietici lanciarono diverse offensive contro il settore nord del fronte, e proprio una di queste avanzate, intrappolò la divisone nella sacca di Demyansk. Solamente nell'aprile del 1942, quanto rimaneva della divisione, rinominato Kampfgruppe Eicke, riuscì a rompere l'accerchiamento, e a raggiungere le rive del fiume Lovat. Alcune unità rimasero comunque nell'area di Demyansk, fino a che, ad ottobre l'intera divisione venne trasferita in Francia.

In questo periodo, mentre veniva riorganizzata ed equipaggita con nuovi carri, la divisione prese parte all'occupazione della Francia di Vichy, e in operazioni contro i partigiani nella zona di Limoges.

A febbraio del 1943, la divisione venne nuovamente trasferita ad Est, come parte del Gruppo d'armate Sud, per arginare l'offensiva invernale sovietica che aveva distrutto la 6. Armata tedefsca a Stalingrado. Dopo aver partecipato, insieme alla "Leibstandarte SS Adolf Hitler" e alla "Das Reich", alla Terza Battaglia di Kharkov, nel corso della quale il comandante Eicke rimase ucciso, la divisione partecipò alla decisiva Battaglia di Kursk, la più grande e sanguinosa battaglia tra carri dell'intera guerra. Nei primissimi giorni i soldati delle SS ottennero qualche successo, ma l'accresciuta potenza raggiunta dall'Armata Rossa fece fallire questa importante operazione. Dopo questa battaglia, la Wehrmacht fu costretta alla difensiva per il resto della guerra, e anche la "Totenkopf" fu impegnata in azioni difensive, daprrima nella zona di Stalino, poi, tra settembre e ottobre, lungo il Dnepr.

Nel febbraio del 1944 venne aggregata all'8. Armata e dirottata dapprima a Čerkasy, quindi verso Kishinev (Chişinău), e da qui verso la Romania, dove combatté tra Tirgul Frumos e Pascani. Nel frattempo, al centro del fronte, i russi avevano lanciato la più massiccia offensiva dell'intera guerra, distruggendo decine di unità tedesche, e operando uno sfondamento per 500 chilometri in sole quattro settimane, raggiungendo la Polonia. Con le forze sovietiche nei sobborghi di Varsavia, iniziò la rivolta ebraica nella capitale polacca, e la divisione prese parte alla brutale repressione della rivolta, e alla successiva controffensiva tedesca che sospinse i sovietici al di là della Vistola. A riprova dell'eccellente capacità militare delle Waffen-SS, solamente la "Totenkopf" e la "Wiking" (con alcune unità della divisione d'élite della Luftwaffe, la 1. Fallschirm-Panzer-Division "Hermann Göring") presero parte a questa controffensiva tedesca che aveva respinto le forze sovietiche avvicinatesi alla città.

Successivamente la divisione fu inviata a Budapest, (Operazione Frühlingserwachen), insieme ad altre sei divisioni delle Waffen-SS (la "Leibstandarte SS Adolf Hitler", la "Das Reich", la "Wiking", la "Hohenstaufen", la "Hitlerjugend" e la "Reichsführer SS"), per cercare di aprire un varco per le forze tedesche rimaste intrappolate nella capitale magiara. Dopo aver lanciato un'attacco nella zona dell'aeroporto, combatté duramente nel settore di Stuhlweissenburg ma ormai le difese russe si erano fatte via via invalicabili, per cui tutte le divisioni SS furono costrette a sospendere l'attacco.

Successivamente iniziò una lunga ritirata verso Vienna, dove la divisione, ridotta a poco più di 1.000 uomini, si arrese agli americani il 9 maggio 1945, ma quasi tutti i suoi uomini vennero consegnati ai sovietici, che ne richiedevano la consegna quali criminali di guerra.


LE S.S. (Schutzstaffel)


L'OLOCAUSTO