Cassino 1944

Le Battaglie per la linea Gustav

12 gennaio -18 maggio 1944

Livio Cavallaro

MURSIA – Testimonianze tra Cronaca e Storia - Marzo 2004

In occasione del 60° anniversario di quella che viene comunemente ricordata come la battaglia di Montecassino, è stato pubblicato il libro “CASSINO – Le battaglie per la Linea Gustav 12 gennaio - 18 maggio 1944”, di Livio Cavallaro, edito da Mursia.

Questo libro rappresenta l’omaggio di un soldato di oggi ai soldati di allora, attraverso un’obbiettiva analisi degli avvenimenti e una dettagliatissima narrazione cronologica delle azioni compiute dagli opposti schieramenti, nei combattimenti per lo sfondamento della Linea Gustav tra il 12 gennaio e il 18 maggio 1944.

E’ un testo stampato in formato grande, 21 x 27,5 cm, scelta adottata dalla casa editrice per riprodurre al meglio le numerose cartine topografiche, ben 47, con le posizioni e i movimenti delle unità impiegate nelle varie fasi delle quattro distinte battaglie combattute in quei mesi nel settore di Cassino.

Nell’introduttivo I° capitolo il lettore viene edotto in modo conciso, ma esauriente sulle motivazioni  strategiche, politiche e militari che indussero gli anglo-americani ad intraprendere la campagna d’Italia, in seguito alla sconfitta definitiva dell’Asse in Africa Settentrionale nel 1943.

Dopo una rapida descrizione delle operazioni alleate in Italia e della strategia difensiva tedesca adottata dallo sbarco in Sicilia in poi, si passa al breve II° capitolo dove è sinteticamente descritta la cronologia delle battaglie per la Linea Gustav, che saranno trattate in dettaglio nei capitoli successivi.

A partire dal III° capitolo il testo si divide in quattro parti, una per ogni singola battaglia, entrando nel vivo dei fatti di Cassino e descrivendo lo svolgimento degli eventi, delle manovre e delle tecniche di combattimento adottate dalle opposte unità, anche le più piccole, con un linguaggio semplice, diretto, senza fronzoli, mirato a rendere fruibili i contenuti del libro anche al profano ignaro di tattiche militari.

Questo è possibile anche grazie ad una nutrita mole di informazioni fornita dall’autore in appendice, riguardanti la composizione degli schieramenti (ordini di battaglia), e la descrizione della struttura dei vari reparti, supportata nell’Avvertenza iniziale del testo, da una breve, ma esauriente spiegazione sulla nomenclatura delle unità, adottata dagli eserciti in campo. 

L’obbiettività è un punto di forza del libro, sia nel giudizio sulle decisioni prese dagli alti comandi in merito a scelte ancora oggi dibattute come il bombardamento dell’Abbazia di Montecassino (segnalo in proposito gli ottimi capitoli IX° e X°), sia nella valutazione tecnica sulle scelte tattiche operate dai comandi a basso livello e sulle azioni compiute dalle singole unità combattenti sul terreno. 

Tuttavia il libro non è esente da pecche, fortunatamente, a mio avviso, di secondaria importanza:

per una scelta voluta dalla casa editrice (ho contattato l’autore in proposito), le cartine topografiche, stampate a colori su carta patinata, sono state raggruppate tutte in fondo al testo rendendone disagevole la consultazione durante la lettura.

Questo handicap è stato in parte limitato dall’autore, grazie ad una narrazione chiara e precisa delle azioni belliche, partendo dalla descrizione della morfologia del terreno e della relativa disposizione dei reparti prima, durante e dopo gli scontri.

In ogni caso sarebbe stato più logico distribuire opportunamente le mappe nel testo, per consentirne una consultazione più funzionale, sfogliando poche pagine indietro per verificare sulla carta le posizioni delle unità descritte in ogni singola situazione tattica,  piuttosto che manovrare circa 300 pagine di grande formato per arrivare alla cartina interessata nell’appendice finale del libro.

Un aspetto strano, ma non necessariamente negativo, è la totale assenza di foto. Anche in questo la casa editrice ha avuto un ruolo importante, ponendo una scelta difficile all’autore: tenere tutte le carte topografiche presenti nella versione finale del testo senza pubblicare alcuna foto, oppure inserire alcune foto a scapito delle mappe per mantenere il prezzo di vendita invariato (24 euro).

In alternativa, mantenendo le cartine presenti e aggiungendo foto, il prezzo sarebbe lievitato notevolmente rischiando di mettere il libro fuori mercato.

La volontà dell’autore di creare un testo unico nel suo genere, adatto ad essere utilizzato anche come guida cartografica dei luoghi della battaglia, ha determinato la scelta, che condivido, di rinunciare alle foto in favore di un cospicuo numero di carte topografiche utili a tale scopo.

In conclusione, ritengo che questo libro sia molto valido e lo consiglio: è particolarmente adatto per gli appassionati di storia militare contemporanea, ma anche per i profani che non hanno mai letto un testo simile e vogliono saperne di più sulla battaglia di Cassino; inoltre non è da sottovalutare l’opportunità che offre al lettore di poter visitare autonomamente il teatro dei combattimenti, con l’ausilio di un imponente supporto cartografico.

Infine per i giocatori di wargame, esso rappresenta una miniera di situazioni da poter ricreare fedelmente sul tavolo da gioco, anche a livello skirmish, simulando gli eventi bellici della Linea Gustav di quei tragici mesi del 1944.

Nota sull’autore 

Livio Cavallaro è nato a Roma nel 1964. Ufficiale dell’Esercito Italiano, in cui si è arruolato nel 1984,  per dodici anni ha prestato servizio nella Brigata Paracadutisti Folgore ed ha partecipato alle missioni di pace in Somalia ed in Bosnia-Erzegovina.

Attualmente è assegnato alla Scuola di Fanteria di Cesano.

Da oltre dieci anni, le battaglie di Cassino e della Linea Gustav sono oggetto di approfonditi studi e ricerche da parte del capitano Livio Cavallaro.

Il valore aggiunto, acquisito dall’autore nelle esperienze maturate nell’addestramento dei paracadutisti, nella gestione operativa di uomini e mezzi in zona bellica, nella cooperazione militare interforze a livello internazionale e nei contatti con le popolazioni civili coinvolte nei teatri di guerra in cui ha prestato servizio con il contingente italiano di pace, ha permesso una migliore interpretazione delle sfumature, dei retroscena e dei risvolti operativi, umani e politici, sullo svolgimento degli eventi bellici documentati nel testo.

 

Nota Personale

Ho una doverosa confessione da fare: conosco personalmente l’autore del libro, poichè si tratta di mio cugino.

Pertanto la mia posizione è privilegiata e delicata allo stesso tempo: privilegiata per aver avuto la possibilità di osservare da vicino, nel corso degli anni, l’evoluzione del lavoro svolto dall’autore e delicata, soprattutto ai Vostri occhi, per la mia obbiettività sulla critica del testo.

Sarà il giudizio di chi leggerà il libro a determinare se avremo superato o meno i nostri rispettivi esami: per Livio, quello gravoso della competenza tecnica e del rigore storico, inevitabili forche caudine di chi si mette in gioco cimentandosi in simili prove, mentre per me quello decisamente minore, ma piuttosto insidioso e ugualmente compromettente della credibilità sull’imparzialità nella valutazione del suo lavoro.

Nella Nota sull’autore ho indicato come la stesura del testo abbia richiesto oltre dieci anni di studi e ricerche: in realtà sarebbe corretto parlare di una ventina di anni circa, da quando cioè, a seguito della lettura di un paio di libri tra i più famosi scritti sulle battaglie di Cassino, Livio, ancora adolescente, decise di realizzare una sorta di sunto dattiloscritto su quattro fogli protocollo, battuti a macchina con la gloriosa Lettera 32 Olivetti di mia zia.

All’origine di questo episodio c’era la nostra comune passione per i Soldatini, iniziata ai tempi delle scuole elementari con un particolare interesse per la Seconda Guerra Mondiale che in seguito, fin dall’adolescenza, ci spinse alla lettura dei primi testi su questo conflitto.

All’epoca del sunto dattiloscritto, l’idea del libro non era ancora nata, pertanto quello che era poco più di un promemoria cronologico di quegli eventi bellici, fu riposto in un cassetto dove rimase per alcuni anni; qualche tempo dopo essersi arruolato nell’Esercito, Livio riesumò quella bozza e decise che sarebbe stata il “canovaccio” sul quale sviluppare il libro.

Iniziò il reperimento del materiale documentale: richieste all’Imperial War Museum di Londra di fotocopie degli ordini di battaglia e dei diari di guerra delle varie unità combattenti fino al livello di plotone; ricerca delle cartine topografiche IGM dei settori relativi all’area interessata dai combattimenti; reperimento, consultazione e confronto di resoconti e testimonianze di ex combattenti riportate su testi in lingua inglese e tedesca mai apparsi in Italia;  frequenti sopralluoghi nei vari settori del campo di battaglia, anche in parapendio, allo scopo di studiare la morfologia del terreno per meglio interpretare, alla luce dell’esperienza acquisita dall’autore con l’esercizio quotidiano della professione militare, la logica delle manovre operate dai singoli reparti, anche i più piccoli, con i relativi successi ed errori tattici commessi.

Ho avuto il privilegio di partecipare ad alcune di queste escursioni: conservo un ricordo particolarmente interessante dell’ultima, risalente ad un paio di anni fa, quando insieme ai nostri amici di sempre, soldatinofili anche loro e nostri compagni di gioco nei wargame della WWII, ci recammo nella zona di Masseria Albaneta ad ovest di Cassino e risalimmo la Cavendish Road, il sentiero lungo il quale il 19 marzo 1944, durante la terza battaglia, si svolse l’attacco dei carri armati del 20° reggimento corazzato neozelandese, nel vano tentativo di raggiungere il lato nord-ovest dell’Abbazia di Montecassino.

Livio naturalmente ci fece da guida, descrivendoci strada facendo quei drammatici eventi in una giornata invernale fredda, umida, con pioggia intermittente, condizioni meteo simili a quelle che per mesi imperversarono sui soldati impegnati nei combattimenti della linea Gustav.

Senza retorica, non fu difficile, in quella particolare atmosfera, sentirsi idealmente coinvolti in una sorta di trasposizione spazio-temporale con gli eventi dell’epoca; anche il pranzo fu un momento speciale, un pasto frugale consumato tra le rovine di Masseria Albaneta, la fattoria che in quel frangente fu sede del comando del III° battaglione appartenente al 4° reggimento della 1^ divisione Fallschirmjager. Da lì partì il contrattacco dei paracadutisti tedeschi che, dopo l’iniziale sorpresa, seppero reagire assaltando con mine magnetiche e panzerfaust i tanks alleati mandati irresponsabilmente allo sbaraglio senza l’appoggio della fanteria: uno dei tanti errori tattici commessi dagli alleati in quei terribili quattro mesi di sessant’anni fa.

Ora il paziente lavoro di Livio ha visto la luce, forse un po’ in ritardo rispetto all’iniziale tabella di marcia, ma comunque in tempo per il 60° anniversario degli avvenimenti; non avrebbe potuto essere altrimenti, considerati gli impegni professionali dell’autore che in questi anni lo hanno portato ad essere soldato di pace nel mondo, insieme a tanti altri nostri compatrioti.

Auguro a tutti Voi una buona lettura e la possibilità di visitare un giorno quei luoghi, la città e i dintorni di Cassino, preferibilmente lontano dagli echi delle commemorazioni ufficiali, per meglio entrare in sintonia con lo scenario ed il contesto storico nel quale, dal 12 gennaio al 18 maggio 1944, una generazione sfortunata, mobilitata dai quattro angoli della Terra, fu obbligata a battersi e ad annientarsi in una delle più cruente battaglie della Seconda Guerra Mondiale.

Forse questo Vi sarà possibile anche grazie al frutto di un lavoro iniziato tanti anni fa su quattro fogli protocollo, ormai ingialliti, battuti a macchina su una vecchia, sferragliante Lettera 32.

 

 Giampaolo Tardivo