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L'arte del XXI secolo passa da Arcore
Sabato 27 novembre è avvenuto all'Arci BLOB di Arcore (sì, proprio ad
Arcore-Hardcore) forse uno dei migliori esempi di arte contemporanea
svincolata dalla logica del mercato.
Sto parlando del Decennale di un gruppo musicale brianzolo che di chiama
ODRZ, una sorta di codice fiscale del gruppo che li ha preceduti (Onde
Rozze).
Dieci anni all'insegna di power noise, sperimentazione sonora,
performance e espressioni di abominevolezza dell'operaio delle catene di
montaggio industriali (tanto presente in Brianza),
che hanno condotto gli ODRZ (tra le altre cose) a un progetto diviso in
9 CD con 9 brani da un'ora (8 ore di lavoro e una di pausa), prodotto in
Norvegia, evidentemente terra di orizzonti più ampi dell'Italia
(culturali dico, non paesaggistici!).
Vera industrial music, quindi. Per il loro decimo compleanno, oltre a
torta e spumante, hanno performato insieme a chi aveva collaborato con
loro in passato.
Ne è risultato un festival di musica, danza, pittura live, reading,
video e performace (tra cui la saldatura della scritta in ferro ODRZ).
Il tutto ben coordinato e mescolato con equilibrio.
Si sono viste/sentite danze pseudomeccaniche su tappeti sonori da mondo
parallelo, scintille e letture prostrate, pitture dal vivo su lavagna
luminosa. Il tutto al costo della tessera Arci per chi non l'aveva
ancora.
Per la cronaca hanno partecipato, oltre a Massimo e Antonio (ODRZ):
Dante Tanzi (eletronica), Marcella Fanzaga, Elena Pellegatta e Roberta
Minici (danza), Alessandro Mottadelli (video), Kremo e Mario Bistoletti
(reading), Spiral (noise-feedback), Stefano Giorgi (pittura), Patrizia
Oliva "Madame P" (voce), Jan M. Iversen (elettronica), Luca Valisi
(basso) e Castrenze Calandra (scultura).
Raramente ho respirato una sensazione simile (ricordo sicuramente il
decennale dell'etichetta AFE di Andrea Marutti al Baraonda di Segrate
nel 2005: 600 persone per 12 ore e più di performance continue di
estrema avanguardia, ma questo non sono io a doverlo dire).
A quanto pare a non tutti pensano che l'arte vada vista nei musei: è
evidente, quella dei musei ha un intendo storico ed educativo, è
materiale di studio, è l'arte del passato.
Oggi l'arte non può accontentarsi delle Fiere mercato, dei pezzi
multipli e delle litografie, non può accontentarsi di Venezia, della
Scala, di Castrocaro.
L'arte del XXI secolo non è banalmente "contaminata", ma stanno nascendo
nuove forme d'arte con una propria dignità (la pittura live con danza,
il reading-scultura).
Il resto è
storia.
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Time:
29.11.10
http://kippleblog.blogspot.com/2010/11/larte-del-xxi-secolo-ad-arcore.html
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