Sera di
agosto,
sera …
Sette chilometri
di strada,
di curve.
Un bimbo innocente
stringe nella mano un
serpentello di plastica.
Pensa …
Pensa allo spavento
della mamma.
I chilometri
sono terminati,
la mamma …
Ma nell’aria
volteggiano
le lucciole.
Il bimbo le cattura,
le schiaccia
sull’asfalto.
Il serpentello
è lì,
abbandonato.
Abbandonato
sull’asfalto d’oro,
la mamma …
La mamma
non si è
spaventata.
Il serpentello
non si è
mortificato.
Le lucciole
non si sono
offese.
Ma quel bimbo,
quel bimbo …
Si sentì: uomo.