Sensibilmente nella gente,
come ago di bussola,
vibro agli umori altrui.
Come fronda al vento,
aleggio ai fremiti che
scorromi intorno.
Mi carico, mi scarico
d’energia che brucia,
che consuma il mio cervello.
Energia cosmica ci avvolge,
ci unisce e come filo invisibile,
ci permette di comunicare.
Non con la vana
parola, è possibile
il colloquio.
Ma guardando la gente,
ascoltando i loro
fremiti.
L’energia che da
essi parte e,
come scariche elettriche,
colpiscono il nostro
cervello e,
da noi ripartono e,
girano nell’aria.
Alla ricerca d’antenne
che pronte, che disposte,
tramutano energia, in
sentimenti, in semplici
e più comprensibili segni.
Guardando la gente,
attraverso i loro occhi,
il loro corpo, mi arrivano
messaggi infiniti,
vibro d’emozioni
primordiali e con
inconscia partecipazione,
si genera vita, odio,
amore.
Concetti sillabici di
un’umanità ancora
giovane, inesperta,
ma pur semplice,
nuova, diversa e
viva.