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La figura del lupo ha fatto nascere un infinito numero di leggende, come quelle sui licantropi e sui lupi mannari, gli uomini lupo, che durante la luna piena si trasformano in lupi e procedono poi a un vagabondaggio notturno. E una di queste leggende la troviamo per esempio in Val di Pesio, in provincia di Cuneo. Si narra di un lupo mannaro che vagava ululando nelle notti di luna piena terrorizzando chiunque e si dice il suo aspetto normale fosse quello di un enorme omaccione peloso che poteva andare incontro a tali trasformazioni.
Possiamo collegare questa combinazione tra lupo e uomo al binomio "istinto-ragione". Dall'istinto viene la forza e la furia di un guerriero. Questa trasformazione avviene di notte, parte del giorno che fu in passato come ora temuta,e che può anche rappresentare il lato oscuro. C'è una doppia natura in queste bestie mitologiche, di uomo e di bestia. Quest'ultima prevale nelle notti di luna piena e l'uomo che si trova a contatto con essa perde il controllo di se stesso e si lascia andare all'istinto. Nella tradizione popolare una persona che era nata il 25 dicembre, dunque nei giorni vicini al solstizio,si poteva trasformare in un lupo mannaro e questo si diceva accadesse anche a quelle persone che volevano proseguire per loro conto sulla strada della Magia.
Il lupo ha delle caratteristiche che i guerrieri volevano invocare in loro e per questa ragione si ricoprivano ritualmente con una pelle di lupo. Questo costume costituisce probabilmente l'origine delle leggende relative ai lupi mannari, le cui principali caratteristiche sono: pelle umana ricoperta da pelle di lupo, rimasuglio di coda in mezzo alle gambe, peli sopra la lingua, unghie ricurve.
La parola italiana "lupo mannaro"potrebbe derivare da "lupus hominarius" (uomo-lupo), mentre per la parola inglese (werewolf) ci sono diverse ipotesi:la parola "were" potrebbe derivare dal latino "vir" e cioè "uomo" o dall'antico verbo tedesco "verian", to wear, indossare, nel senso dell'indossare una pelle di lupo. E qui ci si ricollega ai guerrieri lupo, che cercavano di attrarre in sè le caratteristiche del lupo, indispensabili ad ognuno di loro.Erano chiamati Ulfhenadr, ed erano uomini dalla pelle di lupo che combattevano usando l'ascia e la lancia preferibilmente soli e di notte. In tal modo essi si impadronivano della forza del lupo.Importante in queste confraternite guerriere era anche l'ebbrezza conferita grazie a 
a bevande inebrianti come quelle di cui si diceva si nutrissero gli dei. Essi aggiungevano al guerriero nuova forza. e tale ebbrezza portava spesso a raggiungere uno stato quasi estatico. 
Importante è poi il furore eroico: i guerrieri possedevano qualità di abilità, coraggio, resistenza, ardore che si accrescevano in uno stato di trance e di comportamento che permetteva loro di acquisire una prestanza superiore al normale.
Naturalmente per accedere al rango di questi guerrieri occorreva superare anche durissime prove di carattere "militare".
Per quanto riguarda altre tradizioni, anche i Celti usavano indossare un elmo con l'ombra di una testa di lupo mentre il lupo e l'aquila sono un'emblema delle legioni romane, nonchè è una lupa ad essere il simbolo di Roma. Sempre per i Celti si diceva che Cernunnos vagasse tra le foreste accompagnato da un lupo, da un orso e da una lontra.Molti dei compaiono inoltre sotto l'aspetto di lupo, quali per esempio Morrigan.
In alcune leggende il lupo accompagna l'uomo nell'aldilà. Il dio etrusco dei trapassati aveva le orecchie di lupo, mentre nella mitologia greca Ade è rivestito di un mantello di pelle di lupo e Cerbero era detto Lukos, termine che rimandava quindi anche ai concetti di luce. Naturalmente il lupo era sacro ad Ares così come per i Romani era sacro a Marte e per i Nordici ad Odino. Per i Celti il lupo era Blitz, termine che si ricollega al culto di Apollo Belenus.
In Egitto il dio-lupo era Oupouaout, di Licopodi, città dei lupi, era detto sia "terrore delle strade" sia "colui che apre i cammini".Questo per evidenziare le sue caratteristiche di esser posto davanti alla porta di una trasformazione del proprio essere.
In Roma antica inoltre alcuni riti erano compiuti da sacerdoti travestiti da lupo.Le feste erano detti Lupercali (o Lucerci), festeggiamenti che cadono nel mese di febbraio sopra al Palatino in una grotta detta Lupercal, in onore del fauno Lupercus, protettore del gregge dai lupi.In questa caverna si pensava che vi fosse il covo della lupa che aveva nutrito Romolo e Remo. Questa celebrazione iniziava con il sacrificio di un capro, poi i Luperci si cingevano il corpo nudo di pelli di questo animale e percorrevano la città palatina ed il foro. Con le strisce delle pelli dei capri percuotevano la gente che si faceva loro incontro. Questa festa ha significato di purificazione intesa in senso magico ed è per questo vicina alla Celtica Imbolc.Lupa significava inoltre prostituta, ed è forse per questo che le lupe sono simbolo di fecondità e ricollegabili alla Luna. 
Nella Mitologia Nordica ci sono diverse figure di lupi: Skoll (inganno) e Hati (Odio) rincorrono rispettivamente il Sole e la Luna e alla fine dei tempi li divoreranno.La fine dei tempi, sapendo che nella mitologia nordica vi è una concezione ciclica del tempo, corrisponde all'Età del ferro di Esiodo e al Kali yuga orientale, ed è chiamata Età del Lupo: è il crepuscolo degli dei, il Ragnarokk.
Geri (il famelico) e Freki (il vorace) sono i lupi fedeli ad Odino e si allietano per i bocconi che il dio guercio dona a loro. Essi sono tratti dalla carne inesauribile del cinghiale Saehrimnir.Poi vi è il lupo Fenrir.Il mito narra che quest'ultimo diveniva di giorno in giorno più feroce, finchè non sarà sottomesso e legato da Tyr con il sacrificio della sua mano e legato con una catena fatta di elementi irrazionali quali ad esempio "rumore di passi di gatto", "barba di donna" etc. Un'antica profezia aveva detto che il lupo sarebbe stato la rovina degli dei e che dopo la battaglia con gli dei, alla fine dei tempi, divorerà il mondo. Allora i figli degli dei sopravviveranno a ricostruire una nuova Età dell'Oro. Vidar, rappresentante le pure e incontaminate forze della Natura, ucciderà Fenrir. 
Nell'ambito della simbologia relativa al lupo possiamo accostare quella del cane. Entrambe sono infatti molto affini. Nella mitologia nordica Garm ("colui che ulula")è il migliore fra i cani, ed è legato (come Fenrir)presso l'ingresso di una caverna abitata da forze oscure e da anime dei defunti, un po' come il Cerbero greco.Inoltre il cane con il suo comportamento può avvertire o preannunciare una situazione pericolosa. Per i Celti il cane ha funzione di accompagnatore di divinità, di protezione,di spirito custode e di guardiano del regno dei morti
Il lupo divora la materia e quindi il mondo, ma siccome è lui stesso il mondo, allora questo superbo animale divora se stesso.Il fatto di dominare il lupo- non di ucciderlo- è emblema del passaggio da uno stato all'altro, di una iniziazione. Inoltre se il lupo non viene ucciso inizialmente significa che è necessario e complementare, ma va controllato, dominato e che c'è sempre il rischio di perderne il controllo.
Nell'Età del Lupo (Kali Yuga, Età del Ferro), egli si libererà dalla sua catena e ucciderà gli dei ponendo inizio al Ragnaroekk, ma sarà lui stesso ad essere ucciso.Molte popolazioni antiche fecero risalire la loro origine al lupo, altre tradizioni vedevano il lupo al servizio degli dei.
Nel Medioevo il Lupo è inteso non più come una figura a cui ispirarsi per combattere ma come figura negativa e solo predatrice, testimone delle riunioni delle streghe nelle notti del Sabba, personificazione del demoni. Tuttavia gli ecclesiastici di quei tempi non condannavano esageratamente la licantropia ma la vedevano più come una malattia. Alcuni inquisitori parlavano di una malattia detta "insania lupina". Questa dovrebbe essere una malattia diffusa dal regno d'acqua, bestia velenosa che si trovava nelle paludi.
E' strano come le caratteristiche che un tempo erano di guerrieri si trasformassero in caratteristiche negative agli occhi di quei cristiani tanto da parlare di malattie.
Il lupo fu descritto in passato in alcune enciclopedie in maniera estremamente negativa, evidenziando la malvagia espressione dei suoi occhi, la sua fame, la sua brama; egli è istintivo e ricorre difficilmente all'astuzia. Ma la presentazione del lupo cambia nei differenti testi naturalistici del XIII - XIX secolo, ove si mette in luce il suo carattere antropofago.
Il Lupo è nelle diverse mitologie un simbolo per le forze del caos e per le forze che giacciono nel subconscio e quindi di forze difficili da controllare ma che se sono controllate e sfruttate sono fonte di elevazione. E' un simbolo di potere in quanto emblema di coraggio, eroismo, resistenza, intelligenza. Indica misantropia per il suo isolarsi dalla vita civile, salvaguardando la sua indipendenza. E' temuto ed ammirato dagli uomini.
Ma è ancora ancorato al mondo. L'aquila invece è intermediaria tra terra e cielo e può fissar il sole ed è dunque un simbolo di sovranità. Bisogna "sottomettere il lupo all'aquila". Infatti la forza del lupo è incontrollata ed è quindi necessario canalizzarla, dirigerla. Il lupo non è solo distruttore come si pensava nel medioevo, ma anche guida verso una trasformazione dell'essere. 
E' necessario raffinare la materia grezza, quindi domare o meglio trasformare questa forza, e farla divenire uno strumento dell'aquila,simbolo di regalità per eccellenza perchè vola ed ha relazione con l'aria, dato che può fissare il sole. Il lupo è in relazione con il Solstizio d'Inverno ed il Nord, ciò ci rimanda ad introspezione. E dicembre in antico tedesco si chiama Wolfsmond, cioè "il mese del lupo".
Nel momento in cui Il Sole sembra dover essere completamente sconfitto, in realtà risorge con nuova forza, in quanto aumentano le ore di luce. Wolfsmond in antico tedesco significa "il mese del lupo". 

Bibliografia:
Levalois C. - Il simbolismo del lupo-Atanor
Taraglio R. - Il Vischio e la Quercia
Hanz S. - I simboli dei celti
Gianna Chiesa ISnardi - I miti nordici
A.Dal Bosco / C.Brughini - Entità Fatate della Padania

Algiz
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