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ALBA.DI.LUCE Un lampo di otto lettere Ed una penna incapace In un'alba di luce Che asciuga l'inchiostro Nero di pianto E di tuoni impensati. Trema una mano Nello sfondo di una stanza Piange un cuore Che la richiama a se Negli occhi la guerra E polvere polvere polvere; Sale sulle ferite Cola: Lacrime mai piante |
ALBERI.MORTI Un urlo di dolore e lacrime Contro un uomo che non conosco pių; Ghiaccio umido di ricordi spenti, Mano dura di sangue di acciaio. Difese di carta bagnate da me, Silenzio reale in un coro di Fate. Bruciano gli occhi nel fumo Del camino di Babbo Natale che Mi volta le spalle e non c'č pių. Mani protese che sanno di latte, Seno materno che piange al buio. Giorni felici che non torneranno, Muffe sui muri che sanno di addio. E lungo le rive alberi morti. |
BAMBOLE.DI.PEZZA (occhi che si spengono, malinconia di ieri) Mani di cenere si sciolgono al Sole Nel vento di maggio Zaffiro č lontano Farfalle felici in ali di polvere Note nell'aria che muoiono piano Bambole di pezza in occhi di bimbo Sorridono tristi Leggono dentro Fibre di lana con un cuore che batte Pensieri scomparsi e neppure visti Corpo di donna si staglia profumato Di fronte allo specchio Occhi di luce Pelle di pioggia e di arcobaleno Orecchie rivolte ad un lamento vecchio Il fiume e il profumo di terra bagnata Ricordi o radici Crescono dentro Frutti maturi che cadono al suolo Zucchero e sale diventano amici. |
FRAGILE.UTOPIA Voli di farfalle, Nel bagliore del giorno: Lucide sete Mi sfiorano la mente. Veli nel deserto, Sabbia cade in bocca: Stride questo quadro Di fragile utopia |
ILARIA e-mail: athlanthis@libero.it |