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Sono ad un punto focale nella mia vita: devo mettere tutto in ordine, in previsione di mutazioni future. Qualcosa sta cambiando in me, e il modo in cui scrivo ne risente. Non cerco più il suono quanto il contenuto, che ispiri un senso di soffocamento causato da mille figure retoriche, che dia pesantezza. Non mi ritrovo più nella paura verso certi pensieri, prima li tenevo segregati nella stiva quando viaggiavo per mare. Le visioni non mi rattristano più. Vedo i vascelli della peste che mi attendono attraccati al molo. Non posso resistere. Ciò che faccio è ciò che penso, senza veli, e si vede. ho perso molte persone durante la metamorfosi, perchè la solitudine non mi fa paura? e nemmeno questo essere senza cuore? Leggete ciò che questo mondo mi ha fatta diventare... e sappiate che non sta tutto qui. Ellen, nata un 18 mese-di-mezzo, morta dal morso di una creatura infernale, risorta, e per sempre... AMEN 
contatti:  Ellen Mazzetto, via Burocco, 62 - 13030 pertengo (VC)
e-mail : -aradia-@libero.it

"Lirica nuova"
Dicembre 2000

Sistema la cintola sui fianchi
Non sei freddo ancora sui lombi
L'amarezza mi carezza il viso
Di una lirica insolita.
Parole che non hanno un senso
Solo parole buttate al vento.
Distesi nei campi a guardare il sole.
Invadimi l'anima,
Veleno immorale.
Unghie di artigli.
Occhi di bosco.
Le briglie son sciolte
La vita mi guarda
Nel mio movimento
Stordito ed inquieto
Apri le porte del mio Eremo
tu, sublime.
Non sono poi così pesanti.

Sistema la cintola sui fianchi
Non sei freddo ancora sui lombi
Occhi profumati di incredibile armonia
Contempli la rabbia soppressa da tempo
Con calma, pazienza, sortendo i capricci.
Sublime, mi accendi, hai tu le mie briglie
Ordine e caos non so riconoscerli
E se poi li viviamo essi sono tutt'uno.
Non chiedermi niente.
Libertà ed errore.
Violentali forte
E lasciali sanguinare

(da -primo ciclo, 1997-1999)
Giugno 1998

Forse ricomincerò da te
e dalle tue dolci parole
su un foglio senza righe,
dal tuo inutile intruglio
di lettere a caso
belle da morire.
Ricomincerò da te
timido insetto
da te e da una candela
sul mio comodino
l'aria si fa sempre più viziata
e soffoca la fiamma
dell'amore, dell'amicizia
che importa? Il tunnel
che ci farà sparire
come un coniglio nel cilindro
del folle prestigiatore
non ci porterà da nessuna parte
ma noi saremo sempre
costretti a camminare fino allo
sfinimento, fino a che i piedi e
le gambe non si consumeranno
non ci potremo fermare
nemmeno se ci incontreremo.
Le mostruose perlinghe dorate
colme di pensieri insonni; lame
affilate, sul tuo corpo
nudo e tumido per le mie
parole e che io mi diverto
infinitamente
a torturare.

Per Nico

(da -secondo ciclo, 1999-2001)
27/06/2000

Una gatta
Riposa pacifica
Su un morbido ventre
Nella notte afosa.
Nel buio
Si perde il gracidare
Di un ranocchio
Che una volta era un principe.
Lontano
Vicino al cuore
Dorme
E sogna
Un principe
Che una volta
Era un ranocchio.
Io
Non riposo
Non dormo
Non sogno.
Io
Non sono ranocchio
Non sono principessa.
Io stessa
Nel buio mi perdo.
03/03/2001

Ti calasti forse dal cielo
O traversasti l'Ade
Tu dalle spalle larghe
Dall'inguine morboso
Anima nel vortice
Corrotto dal mio stesso veleno
Bevesti il mio sangue
E mi sposasti in rivoli di siero denso
I nostri pensieri fluidi
Ruvida la nostra parola di mesmerismo
Siamo per sempre nel liquido di vita
In ferro
E nel cervello malato
Ci sono due immagini scolpite
Con un cacciavite corroso di ruggine
Ma nessuno dei santi del paradiso
Può ridare la luce
Ai nostri occhi spenti dal candore
Della nostra pelle
Febbricitante di Luna
 (da -terzo ciclo, pensieri)
7/12/1998

Hai mai provato a piazzare la tua faccia dritta dritta sulle casse dello
stereo? Certe volte sembra quasi di avere quel figlio di puttana che ti urla
addosso le sue seducenti parole. È una sensazione indecifrabile quella che ti attanaglia e ti trasporta. Non sei più tu.